Catherine Bertone, valdostana, nata a Bursa (Turchia) il 6 maggio del 1972, 44 anni a breve, sposata, due figlie, laureata in pediatria infantile, specializzazione malattie infettive, dottoressa e maratoneta. di Giorgio Rondelli Catherine?nei ritagli di tempo che le lascia la sua professione, compresi i canonici turni di notte, anche maratoneta di vaglia, alla faccia dellĄŻet¨¤ [...]
Catherine Bertone, valdostana, nata a Bursa (Turchia) il 6 maggio del 1972, 44 anni a breve, sposata, due figlie, laureata in pediatria infantile, specializzazione malattie infettive, dottoressa e maratoneta.
di Giorgio Rondelli
Catherine?nei ritagli di tempo che le lascia la sua professione, compresi i canonici turni di notte, anche maratoneta di vaglia, alla faccia dellĄŻet¨¤ e dei tanti luoghi comuni per cui se non si riceve uno stipendio a fine mese da un corpo sportivo militare non si pu¨° sperare di correre ad alto livello. Stamattina, sulle strade della maratona di Rotterdam, la dottoressa valdostana ha compiuto una di quelle imprese che mettono tutti sullĄŻattenti piazzandosi al quarto posto dopo tre atlete africane con il nuovo primato personale di 2 ore 30 minuti e 16 secondi. Il suo precedente limite di 2 ore 32 minuti e 46 secondi lĄŻaveva ottenuto nella maratona di Torino del 2014.
SOGNANDO RIO DE JANEIRO
Un risultato che le potrebbe anche aprire uno spiraglio per una clamorosa maglia azzurra ai giochi di Rio de Janeiro, perch¨Ś al di l¨¤ delle pre convocazioni della Fidal, nelle ultime due stagioni, soltanto la siciliana Anna Incerti ha fatto meglio di lei con 2 ore 29 minuti e 10 secondi. Allenata da Roberto Rastello e tesserata per la Sandro Calvesi di Aosta, il club guidato da Lyana e Eddy Ottoz, Catherine Bertone ha avuto un crescendo quasi rossiniano nelle ultime sei stagioni agonistiche a cominciare dal 2011 quando con 2 ore e 36 minuti, tempo realizzato a Berlino, polverizz¨° il suo precedente primato di 2 ore 43 minuti e 19 secondi fatto a Carpi nel 2007! Nei tre anni successivi la sua crescita ¨¨ stata continua. Prima ¨¨ arrivato il 2 ore 34 minuti e 54 secondi del 2012 a Francoforte, tempo leggermente migliorato lĄŻanno successivo, sempre a Francoforte con 2 ore 34 minuti e 24 secondi. Poi nel 2014 arriva il primo grande salto di qualit¨¤ con il 2 ore 32 minuti e 46 secondi di Torino. LĄŻanno scorso si prende una pausa cronometrica, ma in compenso a luglio conquista il bronzo nei mondiali lunghe distanze di corsa in montagna di Zermatt per poi vincere a Ravenna nel mese di novembre il titolo italiano di maratona con 2 ore 39 minuti.
MACCHINA DA GUERRA
QuestĄŻanno, dopo unĄŻottima preparazione invernale, ¨¨ partita lancia in resta da inizio marzo con una serie di gare tutte portate a termine ad alto livello. Prima la vittoria in 53.29 nelle 9 miglia (14 km e 480 metri) di Br¨¤ il 6 marzo, quindi arriva la Stramilano del 20 marzo quando la Bertone ¨¨ la prima italiana al traguardo in 1 ora 14 minuti e 18 secondi, quindi un nuovo successo anche nel Vivicitt¨¤ di Torino correndo in 41.54 ( 3.29.5 al km) domenica 3 aprile per arrivare allĄŻimpresa di oggi a Rotterdam. Nel suo men¨´ di allenamento che consta di sei sedute settimanali e di un giorno di riposo lĄŻallenamento chiave ¨¨ il lunghissimo con frazionati variati e recupero attivo. Anche galoppate di oltre 30 km con alternanza di frazionati lunghi a ritmi di gara, vedi 1 x 5000 + 1 x 4000 + 1 x 4000 + 1 x 3000 + 1 x 3000 con un recupero brillante intorno ai 4 minuti al km.
LA TENUTA ORGANICA
Sul piano tattico ed agonistico, il pezzo forte di Catherine ¨¨ invece la sua capacit¨¤ di mantenere il ritmo ideale di corsa dallĄŻinizio allĄŻarrivo. Sotto questo aspetto ha davvero un formidabile motore diesel ed una sensibilit¨¤ unica riuscendo a correre la maratona pi¨´ o meno con due parziali appena pi¨´ lenti del suo primato sui 21 km 097 metri della mezza maratona. Da applausi. In tutti i sensi. ?
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