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Italia sul tetto del mondo nella 4X400 mista, Mangione: "Un successo per la parit¨¤ di genere"
Lo sport ¨¨ fatto di belle storie. A renderle tali i protagonisti che le animano o i messaggi veicolati grazie ad esse. Alle volte, entrambi. Come in questo caso. Domenica scorsa, il mondo, un po' nascosto e un po' di nicchia, dell¡¯atletica leggera italiana ha esultato. A Chorzow, in Silesia (Polonia), in un fine settimana caratterizzato dal freddo, sono andati in scena i World Athletics Relays, i Campionati Mondiali di Staffetta. Una rassegna che si svolge dal 2014 e che dalla terza edizione ha introdotto una nuova gara nel proprio programma: la 4x400 mista, composta da due uomini e due donne, che esordir¨¤ alle prossime Olimpiadi.
Italia sul tetto del mondo
¡ª ?Ebbene, la squadra italiana non solo ¨¨ riuscita a conquistare il pass per i Giochi di Tokyo (oltre che per i Mondiali di Eugene 2022) con tutte e 5 le staffette, ma in quella mista l¡¯Italia ha conquistato il titolo mondiale. Certo, all'appello mancavano alcuni tra i migliori team, come Stati Uniti e le nazionali caraibiche (Giamaica e Bahamas su tutte), tuttavia rimane il valore, oggettivo, della prestazione cronometrica: 3:16.60. Questo il crono fatto registrare dal quartetto azzurro. Un tempo che lascia ben sperare.
Alice Mangione
¡ª ?Tra i quattro staffettisti, oltre al carabiniere Edoardo Scotti, Giancarla Trevisan (nata e cresciuta a Laguna Beach, Florida) e il finanziere Davide Re, c¡¯era anche lei Alice Mangione, atleta del Centro Sportivo Esercito. Ventiquattrenne siciliana di Niscemi, abituata a grandi sacrifici. A partire dalla scelta di lasciare casa, fin dall¡¯et¨¤ di 15 anni, per inseguire il sogno di diventare una professionista.
Un percorso pieno di ostacoli e momenti bui ma che, dal 2018, dopo il trasferimento a Roma per farsi seguire dalla sua attuale allenatrice, Marta Oliva, ha trovato quella stabilit¨¤ capace di farla arrivare a risultati di livello internazionale. Assieme a questa guida tecnica, l¡¯arruolamento nell¡¯Esercito ha di certo contribuito a dare alla velocista siciliana quella serenit¨¤ e quella motivazione necessarie per fare sport ad alto livello.
Una gara verso la parit¨¤ di genere
¡ª ?A colpire, per¨°, oltre alla tenacia di questa ragazza, sono state le parole dichiarate nell¡¯immediato dopo gara: "Sono felicissima e fiera di aver contribuito al raggiungimento di questo primo titolo per l¡¯Italia in una gara che ha un grande valore; qualcosa che va aldil¨¤ dello sport. La staffetta mista 4x400 rappresenta senza dubbio un passo avanti verso la riduzione del divario di genere".?Un messaggio che acquista ancor pi¨´ valore, in quanto a dirlo ¨¨ una giovane siciliana che ha lasciato la propria terra per affermarsi nel mondo dello sport. Una giovane donna, atleta e militare.
Le donne al centro
¡ª ?Nella gara della staffetta mista, le varie squadre possono scegliere come schierare i vari frazionisti. Non esiste, quindi, un ordine prestabilito. Questo fa s¨¬ che, alle volte si possa assistere a dei distacchi importanti durante le varie frazioni se in queste sono presenti contemporaneamente sia atleti maschi che femmine. Tuttavia, nella finale, tutte le nazionali hanno optato per la medesima strategia: uomo ¨C donna ¨C donna ¨C uomo. Una scelta per nulla casuale, che cerca di mettere nelle frazioni centrali i risultati meno veloci. Ma proprio per questo motivo, avere delle quattrocentiste donne molto forti nelle frazioni centrali fa s¨¬ che il gap con gli uomini risulti meno evidente. Basti pensare che in finale erano presenti ben 8 atlete con un primato personale sotto i 52¡± e che la dominicana Marileidy Paulino (classificatasi al terzo posto col quartetto dominicano) vanta un personal record di 50.31! Una prova che acquista ancor pi¨´ significato quella delle Azzurre, le quali vantano primati personali di 52.70, per la Mangione, e 52.46 per la Trevisan. Le due ragazze, del resto, potevano contare su compagni di squadra eccezionali. Il risultato, infatti, si pu¨° sintetizzare come la somma di un incredibile lavoro corale. A partire dall'avvio strepitoso del giovanissimo Edoardo Scotti, atleta in netta crescita forte del suo 45.21, per concludersi con l¡¯arrivo solitario del primatista italiano (44.77) Davide Re.
Questione di feeling
¡ª ?Una staffetta vive di meccanismi collaudati, di umori e sensazioni che restano tra i quattro atleti che compongono il quartetto. Bastano sguardi, cenni, tonalit¨¤ della voce per capirsi. Chiediamo ad Alice come vive il suo rapporto con gli altri componenti della staffetta azzurra: "Siamo un grande gruppo e molti di noi hanno la fortuna di allenarsi insieme. Inoltre, siamo spesso in ritiro insieme al Centro di preparazione Olimpica di Formia o all¡¯Acqua Acetosa a Roma. Purtroppo, non tutti si trovano vicini ma abbiamo la fortuna di gareggiare spesso e ritrovarci in gara". Le chiediamo anche come si sia svolta la preparazione che li ha portati al titolo mondiale in Polonia: "Siamo andati in ritiro con la Nazionale e, sotto la guida del Direttore Tecnico, Antonio La Torre, e il Responsabile del settore velocit¨¤, Filippo di Mulo, abbiamo provato e riprovato le partenze dai blocchi, i cambi e tutti altri piccoli accorgimenti tecnici".
Sognare non costa nulla
¡ª ?Gli appassionati di atletica si godono il momento, ma ¨¨ la stessa Mangione a riportarci con i piedi per terra: "Sono felice per il risultato conseguito, tuttavia lo considero un punto di partenza: adesso bisogna lavorare ancora pi¨´ duramente per stabilizzare la presenza della nazionale italiana nei contesti internazionali che contano". E allora non ci resta che aspettare e sognare assieme a questi ragazzi e chiss¨¤ che non si possa ripetere quell¡¯abbraccio che li ha uniti nel dopo gara. Intanto ce li godiamo cos¨¬, come la bella immagine di un messaggio di equit¨¤ sociale.?
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