L'ha combinata di nuovo grossa: Giulio Molinari conquista per la seconda volta in carriera il titolo europeo di triathlon medio vincendo il Challenge Walchsee, in Austria. Sembrava un copione gi¨¤ scritto e, malgrado sulla carta non si vinca nessuna gara, l'azzurro ha rispettato i pronostici favorevoli?tagliando il traguardo trionfalmente in 3h49'31¡± davanti al?tedesco [...]
L'ha combinata di nuovo grossa: Giulio Molinari conquista per la seconda volta in carriera il titolo europeo di triathlon medio vincendo il Challenge Walchsee, in Austria. Sembrava un copione gi¨¤ scritto e, malgrado sulla carta non si vinca nessuna gara, l'azzurro ha rispettato i pronostici favorevoli?tagliando il traguardo trionfalmente in 3h49'31¡± davanti al?tedesco Angert e al padrone di casa Steger e aggiungendo il bacheca un nuovo successo continentale dopo l'affermazione di Maiorca 2014 e l'argento dell'anno scorso.
LA PREPARAZIONE Il carabiniere novarese ha un'arma molto affilata, la frazione di ciclismo, ma per usarla al meglio, occorre acquisire una completa padronanza dei propri mezzi. Proprio per questo, la preparazione ¨¨ stata modulata e orientata in funzione di questa gara, con l'obiettivo di rendere al meglio nella decisiva mezza maratona che porta verso lo striscione d'arrivo. ¡°Ormai tutti sanno che punto tanto sulla bici e cerco di gestire la corsa: nell'ultimo periodo, con il lavoro programmato e supervisionato dal mio coach Andrea D'Aquino, ho trovato un'azione molto pi¨´ economica nella terza frazione, puntando molto sugli allenamenti combinati per ricreare le situazioni di gara: la parte in bici dev'essere molto stressante, anche se non necessariamente lunga, mentre a piedi ¨¨ importante tenere ritmi molto alti¡±. Altro aspetto fondamentale, riguarda l'analisi dei percorsi che si andranno ad affrontare: ¡°Spesso ci si allena troppo e si fanno cose diverse rispetto alla gara¡±, aggiunge Molinari. Ruolo fondamentale in questo salto di qualit¨¤ che ha portato ad una impressionate continuit¨¤ di risultati lo ha avuto l'alimentazione. ¡°Negli anni scorsi, sentivo di non essere al limite ma non riuscivo andare di pi¨´ ¨C spiega ¨C ora ho trovato l'equilibrio, anche per quanto riguarda le carenze di ferro con cui ho sempre fatto i conti, grazie ad un lavoro di equipe con mia moglie Carlotta Bolis, che ¨¨ medico, e lo staff di Guna che mi supporta¡±.
LA GARA Detto ci¨°, la rincorsa al titolo continentale ¨¨ stata tutt'altro che una passeggiata. ¡°? stata una gara difficile da leggere: Angert, che si allena con i fratelli Raelert che nel loro gruppo non prendono gente che va piano, ha scombussolato i piani di tutti attaccando sin dalle prime bracciate. Salito in bici, mi sono lanciato all'inseguimento: con il Garmin, posso tenere sotto controllo tutti i dati, in particolare la potenza, ma per i primi 20 km vado sempre al massimo, poi cerco di stabilizzarmi per non arrivare con le energie al lumicino al termine della seconda frazione. Una volta balzato in testa, mi sono messo sul mio passo, pensando alla corsa: mi ¨¨ servita tanto la gara in Islanda per gestire al meglio questa frazione, stavolta ho impostato i 21 km al giusto ritmo e non sono crollato nel finale¡±. Il caldo che ha avvolto il Tirolo, obbligava gli atleti a una meticolosa attenzione ai ristori: ¡°Rallentavo nei pressi della stazione di rifornimento, mi idratavo bene e consumavo i gel: non bisogna mai saltare gli spugnaggi, sono fondamentali quando le temperature sono alte¡±. E poi l'arrivo, dove la gioia ha lasciato spazio alla fatica. ¡°Non posso che essere soddisfatto per il titolo europeo e per il terzo successo in questa gara, ma resto concentrato perch¨¦ la stagione non ¨¨ finita e voglio continuare a fare bene: in programma ci sono ancora i Mondiali di lungo e il primo Ironman della carriera, in Arizona. Ma che bello sentire il nostro inno, ¨¨ sempre emozionante! E quando suona per merito mio, ¨¨ davvero qualcosa di unico¡±.
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