Dopo 1559 chilometri di corsa, l'ultra trailer toscano ha raggiunto Alice Springs, cuore rosso dellĄŻAustralia nel bel mezzo dellĄŻOutback e della sua personale scommessa: raccogliere fondi a favore dellĄŻAssociazione Unit¨¤ Spinale del Niguarda di Milano che opera a supporto delle persone con lesione al midollo spinale. Dal giorno della sua partenza da Darwin ne ha fatta di strada [...]
Dopo 1559 chilometri di corsa, l'ultra trailer toscano ha raggiunto Alice Springs, cuore rosso dellĄŻAustralia nel bel mezzo dellĄŻOutback e della sua personale scommessa: raccogliere fondi a favore dellĄŻAssociazione Unit¨¤ Spinale del Niguarda di Milano che opera a supporto delle persone con lesione al midollo spinale.
Dal giorno della sua partenza da Darwin ne ha fatta di strada lĄŻultra trailer toscano Michele Evangelisti (classe 1980), e tutta di corsa!?
Across the Outback?¨¨ il nome con cui Michele ha battezzato la sua sfida di ?correre per chi non pu¨° farlo?, in particolare per lĄŻAUS, lĄŻassociazione che affianca l'Unit¨¤ Spinale Unipolare dell'Ospedale Niguarda di Milano che si occupa di cura e riabilitazione delle persone con lesione al midollo spinale e dei bambini nati con Spina Bifida.
Una raccolta fondi lunga 3.100 chilometri senza sosta. Tanta ¨¨ la distanza che separa Darwin dalla sua destinazione, Adelaide, citt¨¤ nel South Australia. Arrivo previsto previsto il 31 dicembre. Con qualche ora di differita e grazie alle magie satellitari, Michele Evangelisti comunica attraverso i social e ci fa sapere che con una media di 70 chilometri al giorno, insieme al suo team composto da Mattia Fedele, fisioterapista, e Riccardo Monti, fotografo professionista, ha superato la met¨¤ del percorso. ?LĄŻarrivo ad Alice Springs ci ha regalato una grandissima carica dopo giornate molto dure, in cui siamo stati isolati e con riserve di acqua al limite?, scrive Michele, che aggiunge ?Il caldo da quelle parti non accenna a diminuire e qualche giorno fa la colonnina di mercurio, prima di scoppiare, ha lambito i 50Ąă?.
Le ore diurne sono roventi e Michele sta suddividendo il chilometraggio quotidiano in due diversi momenti: la mattina prestissimo e la sera, prima che faccia notte e che gli animali inizino a popolare la carreggiata dellĄŻunica strada, la National Highway 87.??La cosa mentalmente pi¨´ dura?, racconta Michele, ?¨¨ che correndo non si intravede lĄŻorizzonte, che sembra spostarsi di continuo. Il rosso della terra e delle rocce ¨¨ intervallato solo da piccoli arbusti e rari alberi di eucalipto, sotto i quali a volte si trova un filo di ombra dove riposare. LĄŻunica compagnia durante la corsa sono il frinire delle cicale, qualche cinguettio nascosto tra i cespugli e il rumore assordante dei Road Train, che sfrecciano sull'asfalto regalando una ventata di aria?.
Ma non mancano alcuni incontri fortunati, che regalano sorrisi e allegria al gruppo, come quello con Lone Aussi Rider, un altro personaggio Ą°folleĄą che sta percorrendo 30.000 chilometri in bicicletta per le strade australiane, o con alcuni camionisti o passanti che regalano bottiglie di acqua fresca a Michele, Mattia e Riccardo.
In trepidante attesa di novit¨¤ e notizie?da Michele, ?ricordiamo a chi volesse unirsi virtualmente a Michele e Ą°donare i chilometri che percorreĄą che ¨¨ possibile monitorare il suo viaggio giorno per giorno (attraverso il tracciato del localizzatore satellitare) e tramite un'applicazione i sostenitori possono supportarlo.
LĄŻApp AUS4AUS ¨¨? disponibile per Android e per IPhone . Per dare forza alle sue gambe, chiunque pu¨° donare un minimo di 5 a chilometro o scegliere di donare di pi¨´ per i tratti pi¨´ spettacolari del percorso.
Sul sito di Michele ¨¨ pubblicato il tracciato e si pu¨° seguire in tempo reale la corsa qui. Ogni donatore pu¨° interagire personalmente pubblicando la propria foto e un pensiero sul tratto di strada donato.??Chiedo a tutti di aiutare gli amici di AUS Niguarda Onlus? continua Michele, che aggiunge ?Ci sono tanti ragazzi costretti sulla sedia a rotelle. Per loro la possibilit¨¤ di fare sport sarebbe un cambio radicale di vita e una sorta di rivincita. Ma occorrono i mezzi, oltre alla buona volont¨¤. Non tutti si chiamano Pistorius e possono permettersi di acquistare due protesi bioniche. E poi ci vogliono strutture, allenatori, volontari?.
E se seguirlo da lontano non vi basta, Michele accetta di buon grado di correre in compagnia. Chiunque lo desideri, pu¨° attraversare un pezzo di deserto con lui di corsa o a bordo di qualsiasi altro mezzo, a patto di riuscire a tenere il suo ritmo.
Annabella DĄŻArgento
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