RUNNING
Dal divano a 10 km di corsa in unĄŻora: "Ecco la mia Gazzetta MarathOne"
CĄŻ¨¨ sempre un buon motivo per cominciare a correre. Il passo successivo, per¨°, ¨¨ non fermarsi. Poi, piano piano, con la costanza, arrivano anche i risultati. Questo ¨¨ un articolo diverso dal solito perch¨Ś vi racconter¨° come, dopo anni di assoluta inattivit¨¤, ho corso 10 km per la Gazzetta Marathone in meno di unĄŻora (59:47, a 5.59 min/km). Certamente non un passo da runner performante, ma un obiettivo ragionevole per chi, come me, non aveva mai corso con costanza. Un obiettivo che mi ero posto un mese fa e che sono stato felice di raggiungere in occasione di un evento benefico cos¨Ź importante come quello organizzato dalla Gazzetta dello Sport. E questa ¨¨ lĄŻoccasione per raccontare tutto dal principio, da come ho cominciato a correre a fine gennaio a come ho affrontato questi mesi (lockdown incluso), passando per le scoperte in termini di abbigliamento e attrezzatura. Il racconto di unĄŻesperienza (non una ricetta) per dimostrare che chiunque pu¨° diventare un runner se ci mette passione, impegno e costanza.
Obiettivo: Gazzetta Marathone
Dopo essermi iscritto alla Gazzetta Marathone e scelto di contribuire alla causa del Dynamo Camp (che offre gratuitamente programmi di terapia ricreativa a bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche e alle loro famiglie), domenica mattina sono uscito come sempre intorno alle 7.30. Dopo 5 minuti abbondanti di riscaldamento, ho cominciato la mia corsa. Non avevo mai corso 10 km di fila in vita mia e non avevo mai chiuso un allenamento sotto i 6 minuti al chilometro, anche se nelle sessioni precedenti ci ero andato vicino (venerd¨Ź avevo corso 9,6 km a 6.02 min/km). Ci sono riuscito e, dopo aver fatto quello stretching di cui ho apprezzato lĄŻimportanza sulla mia pelle (o meglio, sui miei muscoli), ho deciso di raccontare come ci sono arrivato.
LĄŻinizio a gennaio con la tabella di allenamento
A gennaio avevo cominciato a camminare con una certa continuit¨¤, ma solo a fine mese ho deciso che era arrivato il momento di riprovare a correre. Ho fatto una visita medico sportiva che mi ha confermato che era tutto ok e, fortemente motivato, ho cominciato a seguire un percorso molto simile alla tabella di allenamento che Danilo Goffi ha elaborato qualche mese pi¨´ avanti per Gazzetta Active. Ho iniziato con 2 minuti di corsa lenta e 2 minuti di camminata e, allenamento dopo allenamento, ho allungato la frazione di corsa. Man mano che le prestazioni miglioravano, ho capito perch¨Ś avevo fallito tutte le volte precedenti che ci avevo provato: non avevo mai seguito una tabella, ma avevo cominciato a correre a tutta birra fino a quando, con la lingua fuori, ero costretto a fermarmi e, frustrato, rinunciavo pensando di non avere le caratteristiche per questo sport.
I mesi di lockdown
A inizio marzo, con un mese e mezzo di allenamento nelle gambe con 3 uscite a settimana di media, ero arrivato a correre 6 minuti con 2 di camminata per 5 volte con lĄŻultima frazione di corsa pi¨´ lunga, almeno fino a quando fiato e gambe me lo consentivano. Poi ¨¨ arrivato il lockdown e lĄŻimpossibilit¨¤ di uscire. Non avrei mai pensato che correre mi sarebbe mancato cos¨Ź tanto. Nelle prime settimane, quando ancora era consentito praticare attivit¨¤ sportiva, era lĄŻunico momento di evasione in lunghe giornate barricato in casa. Quando, per¨°, a fine marzo ¨¨ arrivata la stretta anche allĄŻattivit¨¤ fisica, non avendo la possibilit¨¤ di correre in casa e non volendo perdere quanto fatto fino ad allora, ho cominciato a seguire i workout che Gazzetta Active ha proposto ai lettori e mi sono concentrato prevalentemente sulla parte cardio.
Il 4 maggio e la ripresa
E cos¨Ź, quando il 4 maggio ¨¨ stato possibile tornare a correre, alle 7 del mattino ero di nuovo sul Naviglio Martesana di Milano. Ho ricominciato esattamente da dove avevo lasciato e, gi¨¤ dallĄŻallenamento successivo, ho corso i miei primi 5,5 km di fila. Correvo sui 6.50 min/km, ma in realt¨¤ i tempi mi interessavano poco. Avevo bisogno di lavorare sulla resistenza e abbassare i battiti e cos¨Ź ho cominciato a non guardare pi¨´ i tempi. Ho fissato lĄŻobiettivo a 10 km e, per raggiungerli, ho incrementato gradualmente la distanza. Da quel momento in poi, a ogni allenamento, ho sempre aggiunto un pezzettino, anche solo di 100-200 metri. Non era importante quanto facevo di pi¨´, ma correre qualche metro in pi¨´. Settimana dopo settimana ho raggiunto quota 7, 8 e poi 9 km. I tempi si sono abbassati senza che me ne accorgessi e nelle settimane che hanno preceduto la Gazzetta Marathone, ho deciso di alzare leggermente lĄŻasticella dellĄŻobiettivo: 10 km in unĄŻora.
LĄŻabbigliamento adeguato e lĄŻorario dĄŻuscita
LĄŻesperienza mi ha insegnato lĄŻimportanza della (poca) attrezzatura necessaria nel running. Ho cominciato con classiche magliette di cotone, ma gi¨¤ dopo pochi allenamenti, ho capito che non sono adeguate perch¨Ś si impregnano di sudore, diventano pesanti e non traspirano. Ho quindi aggiornato il guardaroba con magliette e pantaloncini tecnici. Ancora pi¨´ utili quando le temperature sono salite. Ho poi anticipato sempre pi¨´ lĄŻorario di uscita che al momento ¨¨ solitamente tra le 7 e le 7.30 del mattino, quando lĄŻaria non ¨¨ ancora torrida.
Le scarpe
Ho iniziato con un paio di Nike Pegasus 35 che avevo in scarpiera. Per i primi allenamenti le scarpe sono state perfette, ma dopo il lockdown mi sono accorto che il loro ciclo di vita era giunto a conclusione. E allora, man mano che anche le mie prestazioni miglioravano, ho cominciato a correre con un paio di Brooks Hyperion Tempo mai utilizzate prima e con le quali ho corso anche la Gazzetta Marathone.
LĄŻorologio gps
Dopo aver provato prima del lockdown un Suunto 7 particolarmente performante (probabilmente troppo per le mie necessit¨¤), a fine lockdown ho acquistato un Garmin Forerunner 45, il modello entry level dellĄŻazienda americana che mi ha permesso di monitorare tutti i dati pi¨´ importanti dei miei allenamenti. LĄŻunica cosa che mi ¨¨ mancata e che, con il senno di poi, valuterei diversamente, ¨¨ la possibilit¨¤ di seguire percorsi pretracciati attraverso mappe offline o tracce gps che il Suunto 7 (che nel frattempo avevo restituito allĄŻazienda) ha a differenza del Garmin Forerunner 45, essendo questĄŻultimo un modello di una fascia diversa. Legato allĄŻorologio, cĄŻ¨¨ il capitolo app. Quelle di Suunto e Garmin offrono tutte le informazioni necessarie per tenere traccia degli allenamenti, ma utilizzo anche Strava (collegata col Garmin), ottima per tracciare percorsi (anche se non ha un navigatore per seguirli) e per Ą°spiareĄą i percorsi preferiti di altri runner e scoprire nuove strade da perĄcorrere.
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