Berlino, 5 marzo 2016 -?A volte, il mito ha un viso semplice e lo sguardo dolce. E cos¨¬ ti stupisce, ti affascina ancor di pi¨´. Paula Radcliffe ti affascina al primo sguardo, ¨¨ un mito che sorride e parla con grazia della corsa, ci¨° che pi¨´ ama dopo la famiglia. Paula Radcliffe ¨¨ un mito perch¨¦ dal 2002 al 2008 ha vinto tutte le sette maratone che ha concluso.E perch¨¦ in [...]
Berlino, 5 marzo 2016 -?A volte, il mito ha un viso semplice e lo sguardo dolce. E cos¨¬ ti stupisce, ti affascina ancor di pi¨´. Paula Radcliffe ti affascina al primo sguardo, ¨¨ un mito che sorride e parla con grazia della corsa, ci¨° che pi¨´ ama dopo la famiglia. Paula Radcliffe ¨¨ un mito perch¨¦ dal 2002 al 2008 ha vinto tutte le sette maratone che ha concluso.E perch¨¦ in quel frangente ha sgretolato il primato femminile (vincendo a Londra nel 2003 in 2.15¡¯25¡±) che aveva gi¨¤ aggredito al suo esordio un anno prima (seconda prestazione mondiale) e superato pochi mesi dopo vincendo a Chicago.
Sfortuna Olimpica
Tanta potenza si ¨¨ infranta contro una sfortuna olimpica: nel 2004 si fece male due settimane prima di Atene, nel 2008 si rifece male ma volle correre comunque e chiuse al 23¡ã posto. Si rialz¨° e pochi mesi dopo vinse la sua ultima maratona, a New York dove era gi¨¤ stata la regina nel 2004 e 2007, grazie a una forza mentale terribile, che ¨¨ sempre stata tra le sue armi migliori insieme al talento ispirato dal pap¨¤. Fu lui a portarla per la prima volta sul traguardo di Londra, aveva 10 anni e la favola di Paula nacque quel giorno. A 12 partecip¨° alla sua prima corsa, chiuse 229esima su 600 ragazze, ma le leggende cominciano anche cos¨¬.
Paula, da simbolo dello sport mondiale oggi lei si occupa attivamente dei ragazzi. Come?
?Ho molto a cuore la questione della salute tra i ragazzi, e non soltanto per i miei figli. Fare sport ¨¨ importante per chiunque, ma in particolare per i ragazzi. Hanno bisogno di muoversi, di essere attivi, di canalizzare al meglio la loro natura competitiva, le loro energie. Muoversi nello spazio. Stanno tanto insieme e seguono una dieta bilanciata, ma non fanno abbastanza esercizio quando invece i ragazzi ne hanno un bisogno fisico. Credo che invece debbano provare tanti e differenti sport per trovare quelli che pi¨´ gli piacciono, perch¨¦ solo cos¨¬ troveranno pi¨´ energia e motivazione per praticarli a lungo?
Quindi i suoi figli, Isla e Raphael, che cosa fanno?
?Hanno 9 e 5 anni, mia figlia Isla si ¨¨ appena iscritta a un club di atletica a Monaco, e qualche settimana fa ¨¨ venuta a correre anche con la mamma. Aveva un po¡¯ di vacanza da scuola, abbiamo fatto un paio di corse di 5 chilometri. Il piccolo ci seguiva con la monobike, ¨¨ stato bello avere tutta la famiglia in movimento. Sono troppo piccoli per allenamenti specifici, non sarebbe giusto, ma quando corrono sembrano felici come lo ero e lo sono io?.
Quando ¨¨ meglio che un bambino cominci a correre di pi¨´?
?Credo che la cosa pi¨´ importante sia cominciare divertendosi . Senza essere ¡°distratti¡± da allenamenti che possono entrare in gioco a 12-13 anni. Prima ¨¨ importante muoversi liberi senza paura, spingendo il proprio corpo alla maggior velocit¨¤ possibile. A 8-9 anni si pu¨° entrare in una societ¨¤?.
Il movimento del running mondiale cresce tanto e costantemente, ma qual ¨¨ la cosa da allenare per prima?
?Bisogna focalizzarci su un elemento, dobbiamo fare solo ci¨° che ci piace, che ci fa felici. Cos¨¬ si innesca qualcosa di speciale, e ti viene voglia di fare, di esplorare i tuoi limiti senza sentire alcun sacrificio. Se ti diverti non pensi a tempi e distanze¡ oggi la tecnologia che ci circonda ci consegna troppe informazioni, quanto hai fatto e come lo hai fatto. Ma la cosa pi¨´ importante resta come ti senti?.
Molti per¨° approcciano la corsa per sfidare la maratona. Che a un certo punto regala tanta sofferenza. Come si fa a farsi piacere tanto dolore¡? Giusto cos¨¬?
?La maratona ¨¨ una sfida e serve la giusta attitudine. Va rispettata ma non bisogna averne paura, perch¨¦ quella potrebbe frenarsi: si gioca tutto su questo equilibrio, tra dirsi che sar¨¤ facile e sapere che tutti in maratona vanno incontro a un momento difficile. Ma ci sono tanti momenti belli e su quelli bisogna lavorare?.
Come?
?Soprattutto in allenamento. Ci sono giorni nei quali va male e ti dici che andr¨¤ meglio la prossima volta e altri nei quali stai benissimo. Ecco quelli vanno registrati e tenuti in mente e utilizzati come trucchi per la mente, quando arriva il momento difficile lo puoi attraversare pensando a cose positive, a momenti piacevoli vissuti in corsa. E gustandosi anche l¡¯atmosfera che ci circonda?.
Quanto usava lei quello che la circondava e quanto si isolava dal mondo in corsa?
?Bisogna usare entrambe le tecniche. Soprattutto bisogna stare nel momento che si attraversa. Viverlo e gustarne tutto, senza pensare che magari abbiamo perso tempo all¡¯ultimo ristoro o abbiamo ancora 8 chilometri davanti. Vivere il momento ¨¨ la chiave per arrivare in fondo?
Per chi comincia meglio cominciare semplicemente a correre o leggere e trovarsi un trainer?
?Il trainer ¨¨ importante, ti serve gente esperta. Come per le scarpe: se prendi quelle sbagliate la tua corsa sar¨¤ una pessima esperienza. Nessuna scarpa va bene per tutti, bisogna capire come si corre, con quale difetto. E un buon negozio aiuta a trovare la soluzione ideale, oggi ci sono tanti ottimi prodotti, anni fa non era cos¨¬ facile?.
Lei ha chiuso a Londra nel 2015 correndo comunque con gli amatori, ci sar¨¤ ancora in aprile?
?S¨¬, ma solo per commentare la gara?.
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