Il mondo non ¨¨ nient¡¯altro che una grande pedana su cui correre. Non lo dice ma forse lo pensa Salvatore Gorgone, classe 1950, che dal 2012 ad oggi ha all¡¯attivo 148 tra maratone, ultramaratone e mezze maratone sparse sui cinque continenti. New York, Berlino, Nuova Delhi, Seoul, Bruxelles, Alaska, Dubai, Panama. Un ruolino di marcia impressionante per l¡¯ingegnere meccanico originario [...]
Il mondo non ¨¨ nient¡¯altro che una grande pedana su cui correre. Non lo dice ma forse lo pensa Salvatore Gorgone, classe 1950, che dal 2012 ad oggi ha all¡¯attivo 148 tra maratone, ultramaratone e mezze maratone sparse sui cinque continenti. New York, Berlino, Nuova Delhi, Seoul, Bruxelles, Alaska, Dubai, Panama. Un ruolino di marcia impressionante per l¡¯ingegnere meccanico originario di Cosenza e che ora vive e lavora a Milano come consulente finanziario.
L'INIZIO DI TUTTO?La passione per la corsa scoppia quasi per caso, dopo aver corso la sua prima maratona a Milano. Da l¨¬ ¨¨ stato un crescendo, ma mai dimenticando i risvolti per la salute e i limiti del proprio corpo: ¡°Mi rendo conto che alla mia et¨¤ quello che faccio ¨¨ esagerato, ma sono anche dotato di buonsenso. Faccio le analisi del sangue ogni quattro mesi, comprensive di ecodoppler ed esami sotto sforzo. Ho fatto due corsi di medicina sportiva. Tutto ci¨° ¨¨ molto importante, perch¨¦ permette di capire i propri limiti¡±, spiega Salvatore. ¡°Ci¨° che ¨¨ straordinario da un punto di vista fisico ¨¨ la capacit¨¤ di recupero del mio corpo. Un¡¯ultramaratona di 100 chilometri fa aumentare in maniera significativa alcuni valori sanguigni, ma nel mio caso ripetendo le analisi a un paio di giorni di distanza questi tornano a valori addirittura pi¨´ bassi di quelli di riferimento¡±.
Pur avendo una vita lavorativa molto impegnativa, essendo fondatore e amministratore di una societ¨¤ (la SE.F.IND srl) che si occupa di finanziamenti alle industrie, Salvatore riesce comunque a coniugare gli allenamenti quotidiani e le trasferte podistiche del fine settimana. ¡°Mi alleno o la mattina dalle 6 alle 7 o la sera, facendo circa 10 chilometri al giorno, mentre nel weekend solitamente corro una maratona. Mediamente percorro 300-320 chilometri al mese¡±.
CORRERE PERCH??E poi ci sono ovviamente le emozioni, le sensazioni, i pensieri che si provano durante la corsa, quello strano composto di cui non si conosce la formula che ci spinge ad indossare le scarpe ed uscire. ¡°E¡¯ il gusto della competizione, ¨¨ sfidare il proprio corpo, combattendo per poter superare i momenti di stanchezza e di crisi trovando la forza di andare pi¨´ forte, ¨¨ la grande gioia che si prova all¡¯arrivo, ¨¨ come tornare indietro di 30 anni", racconta?Salvatore, "durante le gare ci si ritrova da soli con se stessi, senza alcun disturbo esterno, per cui si pu¨° pensare, ragionare, ripercorrere la propria vita per ore e ore, anche 24 o 30 nelle ultra maratone, come non potrebbe mai accadere nella vita normale, scandita dalle cose quotidiane e dal ciclo veglia-sonno. La corsa permette di riprendersi la propria vita, riavvolgendo la matassa, il mulinello, per recuperare almeno in parte la corda data ed il tempo perduto, fino a raggiungere il traguardo della gara e della vita, due aspetti che poeticamente si fondono al termine delle fatiche.¡±
ANDARE AVANTI?Ad accompagnarlo nelle sue imprese c¡¯¨¨ sempre il suo compagno di avventure Massimo Ciocchetti, preparatore atletico 35 anni pi¨´ giovane che si occupa della gestione logistica e con il quale condivide quella passione senza et¨¤ che ¨¨ la corsa.?Il 2015 ¨¨ stato il suo anno migliore, con 39 competizioni all¡¯attivo, tra maratone e ultramaratone (compresa l¡¯Ultrabalaton in Ungheria, 221 chilometri, e la 100 Meilen Berlin di 161 chilometri).
Le vacanze estive? Ovviamente scandite dal settimanale appuntamento: ¡°il 7 agosto correr¨° la maratona in Siberia, e la settimana successiva la Meilen Berlin per la terza volta. A fine mese sar¨° in Qu¨¦bec, e poi chiss¨¤. New York non penso, vorrei organizzare qualcosa in posti pi¨´ esotici come Brasile, Vietnam, Cambogia. Vedremo¡±.
Di?Davide Marco Corvino
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