? Nikolina vince per il secondo anno consecutivo e, per la prima volta, va sul podio generale. Ci siamo fatti raccontare la sua gara accanto al 'nostro' Marco Bonfiglio, che l'ha accompagnata ed aiutata fino alla fine. 6h58'14''. E' il tempo con il quale re Giorgio Calcaterra si ¨¨ aggiudicato il suo undicesimo Passatore. Alle sue spalle, Marco Ferrari, con un ritardo di 36'46'', [...]
Nikolina vince per il secondo anno consecutivo e, per la prima volta, va sul podio generale. Ci siamo fatti raccontare la sua gara accanto al 'nostro' Marco Bonfiglio, che l'ha accompagnata ed aiutata fino alla fine.
6h58'14''. E' il tempo con il quale re Giorgio Calcaterra si ¨¨ aggiudicato il suo undicesimo Passatore. Alle sue spalle, Marco Ferrari, con un ritardo di 36'46'', seguito dalla prima donna e terza assoluta con il tempo di 7h40'39'', a soli 42' dallo stesso Calcaterra. Lei si chiama Nikolina Sustic e ad accompagnarla in questo suo fantastico viaggio di 100 chilometri c'era l'amico Marco Bonfiglio, uno che di lunghe e lunghissime distanze se ne intende eccome. Conosciamo, quindi, un po' meglio Nikolina.
Nikolina, credo sia venuto il momento di farti conoscere¡
Ho ventott'anni e sono di Spalato, Croazia. Lavoro in un'azienda che si occupa di telecomunicazioni che ha la sede in Svezia: per questo motivo ho vissuto a Stoccolma per un anno e periodicamente ci ritorno per lavoro. A correre ho iniziato tardi, perch¨¦ prima praticavo la pallacanestro assieme a mia sorella, ma, una volta scoperto il running, me ne sono innamorata perdutamente: a ventitr¨¦ anni ho corso la mia prima Ultra, una 12H nella quale ho percorso 132k, che ¨¨ stato il record mondiale di quell'anno, pur non avendo potuto correre l'ultima ora a causa della rottura di un ginocchio che mi ha poi costretta ad un periodo di otto mesi di riposo. Sono l'allenatrice di me stessa ed amo correre semplicemente a sensazione!
Qual ¨¨ il tuo grande sogno sportivo?
Il mio sogno sportivo si chiama IRONMAN.
Quando hai deciso di partecipare all'edizione 2016 del Passatore?
Quello 2015 ¨¨ stato il mio primo Passatore e vincerlo ¨¨ stata una sorpresa ed un'emozione enorme, anche perch¨¦ venivo da tre maratone consecutive corse nei tre weekend precedenti. Per quanto riguarda l'edizione 2016... ¨¨ stata una decisione presa all'ultimo minuto con il cuore, non con la testa. Avevo corso la Maratona di Copenhagen e la Wings for Life in Norvegia, sapevo di non avere nelle gambe i 100 chilometri della gara, ma alla fine il cuore ha avuto la meglio ed ho deciso di partecipare.
Una gara fenomenale, con un recupero finale dall¡¯ottavo al terzo posto. Come hai fatto?
Sono partita con tranquillit¨¤, correndo i primi 30 chilometri con ottime sensazioni, nonostante il caldo pomeridiano molto intenso: al trentacinquesimo chilometro, quando cominciavo a sentire il peso della salita, ho incontrato Marco Bonfiglio, che mi aspettava con i sali minerali e per farmi assistenza. Vedere Marco mi ha dato la forza di stringere i denti e continuare a salire fino alla fine, al quarantottesimo chilometro, dove sono arrivata un po' troppo provata, dati i molti chilometri ancora da correre. Fino al settantesimo chilometro ho corso in discesa con il freno a mano tirato, dato che le scarpe mi facevano male e le gambe erano due pezzi di legno... poi dal settantesimo chilometro ho cominciato a riprendere un buon ritmo, i 4'10'' h/km, ed a superare molti avversari uomini. La seconda crisi ¨¨ arrivata all'ottantesimo chilometro: avevo bisogno di zuccheri e di idratarmi e Marco ¨¨ andato in un bar e ne ¨¨ uscito con una scorta di bibite zuccherate fresche che mi hanno rimesso in forze... Era ormai buio ed uno spettatore di mezza et¨¤ ha cominciato a seguire me e Marco in motorino illuminandomi il percorso quasi fino all'arrivo... a quel punto abbiamo cominciato a chiacchierare e scherzare, con lui e con i ciclisti che mi affiancavano e sostenevano.
Quanto ¨¨ stato importante avere accanto a te un compagno ultramaratoneta come Marco Bonfiglio?
Sono veramente grata a Marco per il suo enorme aiuto. Il pulmino croato ha seguito Marija Vrajic, ritiratasi al sessantesimo chilometro, e Veronika Jurisic, alla fine seconda...ma io ho avuto l'assistenza di uno dei pi¨´ forti ultramaratoneti al mondo! E per il prossimo anno, spero di poter correre ancora assieme a lui... e magari di portare con me mia sorella gemella, in modo che lo possa aiutare, dato che Marco, alla fine, ha assistito ben cinque atleti!
Salutiamo Nikolina e placchiamo Marco che ama correre e non parlare di s¨¦... Marco, com'¨¨ stata, come esperienza?
Non avevo mai voluto fare assistenza a nessuno in gara, quindi ero anche un po¡¯ preoccupato di sbagliare qualcosa¡ alla fine, invece, ¨¨ stata una bellissima esperienza e avventura; vedere ¡°dal di fuori¡± gli atleti correre e soffrire ¨¨ tutta un¡¯altra cosa¡ Fare assistenza a Nikolina ¨¨ stato davvero un grandissimo piacere: oltre ad essere una campionessa, ha corso con testa e cuore¡ con grande semplicit¨¤, con quella passione vera e pura di chi ha la corsa nel DNA. Anche nei momenti di difficolt¨¤, sempre col sorriso e sempre pronta a dire grazie e salutare chi la incitava lungo il percorso¡ Questa ¨¨ una delle differenze sostanziali tra l¡¯essere una forte atleta e una campionessa¡ questa meravigliosa impresa porta solo in nome di Nikolina¡ Preferisco sempre correre che fare assistenza, ma se far¨° ancora assistenza sar¨¤ solo per lei¡
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