Giacche antipioggia, felpe, t-shirt, zaini... Le scelte che facciamo possono avere un impatto sull'ambiente e sulla nostra salute. Ma l'industria dell'outdoor oggi offre materiali Pfc-free e tessuti naturali. Ecco quali
LĄŻallarme lo lanci¨° Greenpeace nel 2016: occhio amanti dello sport allĄŻaria aperta, il vostro impatto sullĄŻambiente pu¨° essere devastante. Le vostre scelte non sono a costo zero, i vostri acquisti vanno ponderati perch¨Ś potrebbero danneggiare la natura. E la salute. La campagna fu battezzata "Tracce nascoste nell'outdoor" e si concentrava sullĄŻuso sconsiderato del Pfc nella produzione di abbigliamento tecnico. I perfluorocarburi sono polimeri a catena lunga che persistono nell'ambiente e sono potenzialmente pericolosi per la salute.
I Pfc sono sospettati di essere agenti cancerogeni per lĄŻuomo e, come tali, correlati a tumori, danni renali e problemi allĄŻapparato riproduttivo. E sono sostanze altamente volatili in grado di viaggiare anche per diverse centinaia di chilometri trasportate dallĄŻaria. Hanno unĄŻemivita molto lunga e al nostro corpo occorrono pi¨´ di quattro anni per eliminare la met¨¤ dei Pfc contenuti nei nostri tessuti. Tracce di queste sostanze sono state individuate in aree remote come lĄŻArtico, nei terreni e nella polvere, nel pesce e nella carne, nei tessuti umani e nellĄŻacqua potabile.
Greenpeace dimostr¨° come fosse possibile produrre abbigliamento e attrezzature outdoor senza far ricorso a sostanze chimiche pericolose: invit¨° i produttori a fare scelte sostenibili. E i consumatori a fare acquisti responsabili.
Da allora qualcosa (anche molto) ¨¨ cambiato nel settore dellĄŻoutdoor: oggi tanti brand hanno eliminato i Pfc dai loro processi produttivi e molti altri hanno scelto materiali naturali come lana merino e canapa al posto dei tessuti tecnici. Ecco una carrellata dei prodotti ecofriendly presenti sul mercato.
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