Otto ragazzi italiani colpevoli di gravi reati partiranno il 13 ottobre per un pellegrinaggio "alternativo" al carcere. Un progetto di recupero che in Europa funziona da molti anni: "Il cammino ¨¨ una riabilitazione molto pi¨´ efficace della galera, perch¨¦ la recidiva ¨¨ di appena un terzo"
Otto giovanissimi detenuti in cammino verso Santiago. Non ¨¨ una vacanza, n¨¦ una fuga rocambolesca, ma un?esperimento di rieducazione minorile, perch¨¦ "camminare pu¨° essere una medicina, il carcere no".?? da questi presupposti che la Cooperativa sociale Fraternit¨¤ Impronta di Ospitaletto, in provincia di Brescia, ha selezionato un gruppo di ragazzi tra i 17 e i 19 anni che hanno commesso reati anche gravi e attualmente sono sottoposti a detenzione: avranno l'opportunit¨¤ di essere messi alla prova in questo nuovo progetto. Scarponi ai piedi e zaino in spalla, partiranno il prossimo 13 ottobre da?Ponferrada per provare a raggiungere in una decina di giorni Santiago di Compostela, dopo aver percorso a piedi circa 200 km.?
"Hanno commesso reati gravi, ma pensiamo che abbiano diritto a un¡¯altra possibilit¨¤", spiega al Corriere Pierangelo Ferraresi, presidente della cooperativa di cascina Cattafame e responsabile dell¡¯area minori, che li accompagner¨¤?in questa sfida. "Cerchiamo di impostare la nostra attivit¨¤ su esperienze valoriali, per evitare che i ragazzi si trovino di nuovo nei guai, ma questa ¨¨ una scommessa anche per noi".
Usare il cammino come strumento di "redenzione" e di riscatto ¨¨ una pratica che si sta faticosamente introducendo?nel sistema penitenziario italiano. Mentre all'estero ¨¨ consuetudine da tanti anni. Il? Belgio in questo senso ¨¨ all'avanguardia da un pezzo. Nel 2009, La Retta Via, bellissimo docufilm di?Roberta Cortella e Marco Leopardi, raccontava?la storia di Ruben e Joachim, due giovani detenuti belgi di 17 e 16 anni?che, grazie alla ONG Oikoten, camminano per 2.500 km dal Belgio alla Spagna per scontare la loro pena in maniera diversa?dal carcere. Sono 35 anni che gli?adolescenti belgi viaggiano a piedi sui sentieri d¡¯Europa per evitare di tornare in prigione: vanno verso?Capo Nord, Santiago di Compostela, Roma, Istanbul... E, nel tempo, il loro esempio ¨¨ stato imitato?da francesi, spagnoli e tedeschi.?
Il cammino, quindi, come strumento di riabilitazione. "Una riabilitazione che funziona pi¨´ del carcere, perch¨¦ la recidiva ¨¨ di appena un terzo", spiegano gli operatori di?Oikoten-Alba, l¡¯associazione fiamminga che per prima, nel 1982, ha lanciato questo rivoluzionario?progetto.?Tre mesi di cammino, un accompagnatore non professionista e pi¨´ di 2.000 km di salite e discese, sudore e dolore: un percorso fisico non facile, un viaggio soprattutto interiore, dove la tentazione di mollare prende spesso il sopravvento e si paga a caro prezzo, perch¨¦ il patto prevede che chi molla torna indietro, alla sua cella. A volte la fuga ¨¨ la scorciatoia scelta da alcuni,?ma se si arriva a destinazione, il premio ¨¨ la libert¨¤. E la scommessa di ricominciare.
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