"Un vero e proprio censimento non esiste - spiega Ilaria Canali, fondatrice della Rete Nazionale Donne in Cammino -, ma in Rete ¨¨ evidente la crescita del numero (e della partecipazione!) delle camminatrici, in particolare dopo il lockdown, che hanno poi condiviso sui social le loro esperienze di viaggio lento"
Il Cammino ¨¨ anche, se non forse soprattutto, donna. Non ci sono numeri ufficiali a suffragare l'ipotesi, ma l'osservazione del reale (e del virtuale) conferma la sensazione. Basta vedere il successo incredibile della pagina Facebook della Rete Nazionale Donne in Cammino, un progetto nato nel marzo 2019 nell'ambito del festival milanese "Fa' la cosa giusta" per iniziativa di Ilaria Canali, gi¨¤ camminatrice e attivista del mondo delle politiche ambientali: trasposto in rete, in poco pi¨´ di un anno la pagina ha oltrepassato quota 30.ooo follower, ma soprattutto ha generato decine di migliaia di interazioni, un engagement sprizzato alle stelle subito dopo il lockdown: "E' stato un boom incredibile - spiega Ilaria - che si spiega senz'altro con la voglia di aria esplosa da maggio in poi e che ha spinto moltissime donne a mettersi in cammino, e spesso da sole. Non abbiamo numeri certi perch¨¦ non c'¨¨ ancora stato un censimento scientifico, ma il volume di attivit¨¤ che emerge dai nostri social, attraverso post di storytelling o post che puntano a organizzare iniziative di cammino (quest'estate siamo arrivati a 60.000 post in 28 giorni!) confermano che questi mesi hanno fatto registrare un aumento clamoroso di donne in cammino".
Un cammino, quello intrapreso da molte pellegrine 2.0, dal significato spesso anche metaforico: "Sicuramente - prosegue Ilaria -. Il cammino per le donne significa anche recuperare la propria autonomia, ritagliarsi del tempo per se stesse, rimettersi al centro della propria vita, decidendo se stare sole o in compagnia, dove andare e quante energie spendere". Per molte una rivoluzione, per alcune un punto di svolta, per tutte un momento importante per ridefinire i propri confini, perseguendo non tanto una sfida quanto un'opportunit¨¤. Basta scorrere il fiume di post del gruppo Ragazze in Gamba, la community social della Rete Nazionale Donne in Cammino, per avere subito un quadro variopinto e dettagliato: resoconti di cammini appena conclusi, fatti di un giorno o di tre mesi di viaggio, richieste e offerte di consigli, ringraziamenti e sfoghi, inviti a condividere progetti, proposte di collaborazioni e sinergie, una compartecipazione insomma che lascia intuire quanto il cammino possa essere un'occasione di condivisione di strada e di vita.
"E anche di libert¨¤ - aggiunge Ilaria-: molte donne partono per scelta da sole, sapendo che poi sole non saranno: sui cammini nascono amicizie - di un'ora o di giorni o chiss¨¤ - che ciascuna pu¨° modulare a sua scelta, alternando magari momenti di socialit¨¤ ad altri di solitudine. Con la libert¨¤ di scegliere e di vivere l'esperienza del cammino come in quel momento si sente. C'¨¨ chi matura decisioni importanti, a livello personale e familiare, c'¨¨ chi si mette in cammino per motivi religiosi, chi per recuperare la forma fisica, chi sceglie il cammino come forma di autoterapia, chi semplicemente per il piacere di concentrarsi sui suoi pensieri e sui suoi passi". Le motivazioni sono tante e diverse insomma, ma il risultato pare lo stesso: il comune denominatore ¨¨ che il cammino ¨¨ comunque esperienza di arricchimento: "Oltre a portare una boccata d'ossigeno - conferma Ilaria - ¨¨ anche una potente iniezione di autostima: al di l¨¤ dei chilometri percorsi, il bello di un cammino ¨¨ che ti lascia sempre la sensazione di 'avercela fatta', di aver oltrepassato un tuo limite, piccolo o grande che sia. E di essere pronta a tornare alla quotidianit¨¤ con una consapevolezza differente". Il bello del cammino? Quell'upgrade certo non solo "sportivo", che ti fa vedere il mondo da un gradino pi¨´ su...
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