Appena finita una maratona, il corpo pu¨° risentire di picchi o cali di motivazione, legati a fattori diversi. Ecco le strategie per uscirne
Se avete corso una maratona conoscete bene questo argomento: una volta terminata la prova, la mente ha dei repentini sbalzi. Si passa dalla fatica estrema al rifiuto non appena terminato, fino alla voglia di ripetere l'esperienza qualche ora dopo, senza dimenticare il calo di motivazione non appena ci rilassiamo.
metabolizzare la fatica
¡ª ?Il momento pi¨´ difficile, tuttavia, non ¨¨ appena finita la gara e neanche nei giorni immediatamente successivi, ma quando metabolizziamo la fatica. I muscoli tornano scattanti, ci si sente meglio, si vorrebbe ricominciare, ma ci si sente persi. La motivazione non sa dove andare. Una gara veloce? Un'altra maratona? E se mi riposassi? Come impostare l'allenamento?
consapevolezza
¡ª ?Per prima cosa ¨¨ un momento normale ed ¨¨ importante che ne siamo consapevoli. Molto spesso la demotivazione ci ostacola proprio perch¨¦ la riteniamo non normale. Siamo talmente abituati a vedere (sui social in particolar modo) persone che corrono sempre felici, sempre piene di energia e motivate, che prendiamo quella come la normalit¨¤. Invece ¨¨ perfettamente naturale - e salutare - avere alti e bassi. Soprattutto se abbiamo appena terminato un ciclo di allenamento impegnativo come quello per la maratona.?
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stop
¡ª ?Il mio consiglio primario, infatti, quando si vivono questi momenti post 42km ¨¨ fermarsi. Non del tutto, ma stoppare gli allenamenti per riappropriarsi della corsa in leggerezza. Niente tabelle per un paio di settimane, magari qualche incursione verso altri sport che avevamo accantonato in virt¨´ della maratona e tanto sport libero. Bici, corse in natura, magari trekking, nuoto: qualsiasi cosa ci permetta di vivere l'attivit¨¤ fisica senza pressione alcuna. Quindici giorni di relax per poi passare allo studio dei piani successivi.
lontananza
¡ª ?Capita infatti che se trascorriamo 3, 4 o 5 mesi legati a una tabella, a tempi, a conto di chilometri e di ripetute, ci dimentichiamo dell'originario motivo che ci ha spinti ad allenarci. Cio¨¨ la passione. ??impossibile preparare una maratona senza una vera e propria passione, ma gli allenamenti stessi talvolta la adombrano. Come nelle grandi storie d'amore, un periodo di leggera (non totale) lontananza rimette il giusto equilibrio.
altri piani
¡ª ?Una volta trascorso questo periodo si potranno fare altri piani. La seconda cosa importante da sapere ¨¨ che non ¨¨ assolutamente detto che la maratona ci sia piaciuta. Spesso sembra che il fine ultimo di tutti i runner siano i 42km, ma ¨¨ un concetto totalmente errato. Ammettere che la maratona non ci ha dato la sperata soddisfazione ¨¨ un atto di consapevolezza. Se a tanti ha emozionato, ad alcuni la maratona non piace. E non c'¨¨ nulla di male in questo. Quindi, se siete tra i fan pi¨´ timidi, pensate che potreste anche non ripetere l'esperienza. E magari scoprire che le gare in pista sono il vostro talento. Chi lo sa?
novit¨¤
¡ª ?Cambiare ¨¨ l'imperativo che contraddistingue il terzo consiglio. Se gli amanti dei 42km corrono imperterriti una maratona via l'altra, cambiare prospettive ¨¨ uno dei migliori espedienti per tenere alta la motivazione. Perch¨¦ non pensare per l'estate ad esempio a un trail??Ovviamente l'allenamento cambierebbe totalmente, ma la novit¨¤ stimola. La preparazione aerobica dei 42km vi d¨¤ l'opportunit¨¤ di pensare anche a qualche gara sopra i 30km e vi aprirebbe le porte a esperienze veramente epiche. Una buona occasione per ritrovarsi poi in autunno desiderosi di asfalto.
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