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L'Umbria riparte, a piedi e in bicicletta. Per lasciarsi il terremoto alle spalle...
L'Umbria ha pagato un prezzo molto alto con il terremoto dei mesi scorsi. E, per l'economia della regione,?il dopo-sisma ¨¨ stato ancor pi¨´ pesante. Il turismo ha registrato un inevitabile crollo, soprattutto in quella tipologia di presenze che in questa stagione sono l'ossigeno del settore, gite scolastiche e ponti primaverili in primis. Secondo il monitoraggio dellĄŻUfficio Statistico sul Turismo della Regione, il sisma ha determinato?una diminuzione degli arrivi in Umbria del 30% e il quasi azzeramento (-96%) in zone come la Valnerina. Calo sensibile anche nelle aree non interessate dal terremoto, percepite come non sicure. Le uniche presenze che?sembrano aver tenuto sono quelle dei pellegrini, dei tanti (tra cui molti stranieri) che scelgono i cammini storici della regione per un viaggio lento e a piedi. Dalla Via di Francesco al Cammino di San Benedetto, gli amanti del viaggio lento alla ricerca di stimoli naturalistici o spirituali non hanno abbandonato la regione. ?Un riconoscimento che arriva anche dal magazine The Week che sceglie l'Umbria tra?le 7 migliori destinazioni per il cammino del mondo.?
?Non ¨¨ un caso, quindi, che per riprendersi dal post-sisma e riconquistarsi un futuro l'Umbria abbia scelto in questi giorni?un turismo dolce e sostenibile, fatto di eventi a misura di territorio, tra vegetazione incontaminata, biciclette, sentieri naturalistici, cammini religiosi di cui la regione ¨¨ ricchissima.?Progetti illustrati durante il convegno Ambiente, sostenibilit¨¤ e Turismo: risorse naturali e itinerari di mobilit¨¤ dolce per la ricostruzione del tessuto economico e sociale?organizzato da Sviluppumbria, Comune di Spoleto e Regione. Che la mobilit¨¤ dolce e la bike economy siano carte da giocare lo dicono i numeri, come spiega Mauro Agostini, direttore generale di Sviluppumbria: "Gi¨¤ oggi il 7% dei cittadini europei sceglie le due ruote come mezzo di trasporto principale, il Pil del settore vale gi¨¤ decine di miliardi di euro (in Germania si aggira sui 9 miliardi) e i costi delle infrastrutture necessarie sono molto bassi: con i fondi necessari a realizzare un chilometro di autostrada si possono costruire 150 km di percorsi ciclabili protetti".
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