lo studio
Infortuni da runner: ecco che cosa dicono i numeri
Due revisioni scientifiche inglesi hanno studiato le lesioni correlate alla corsa individuando risultati interessanti. Sono stati considerati molteplici studi che riguardavano gli infortuni dei runner. I risultati sono correlati alla localizzazione anatomica e alla tipologia di patologia.?
le percentuali di infortuni nei runner
¡ª ?La corsa ¨¨ uno sport ad alto impatto ripetitivo caratterizzato da un alta probabilit¨¤ di lesioni. L'incidenza di infortuni nel runner (il numero di nuovi casi) ¨¨ del 40,2%. Mentre la prevalenza di infortuni (la totalit¨¤ degli infortunati) ¨¨ del 44,6%. Numeri decisamente elevati. Il ginocchio (28%), la caviglia-piede (26%) e la tibia (16%) sono le zone anatomiche pi¨´ colpite da infortunio. Nelle donne il ginocchio viene colpito nel 40% dei casi, contro il 31% degli uomini. Mentre gli uomini subiscono lesioni maggiori rispetto alle donne a caviglia-piede e tibia. Le patologie specifiche pi¨´ frequenti sono il dolore femoro-rotuleo?17%, la tendinopatia Achillea?10% e la sindrome da stress tibiale 8%.?La maggior parte degli infortuni (75%) sono da uso eccessivo e ripetizione del gesto, il resto da lesioni traumatiche (lesioni muscolari, distorsioni, etc). Le recidive, il ripresentarsi della stessa lesione, avvengono nel 70% dei casi e nel 90% portano ad interruzione o limitazione dell'attivit¨¤ podistica. Il 70% conducono a consultazione e trattamento specialistico sanitario. Solo il 5% comporta assenza dal lavoro.
Perch¨¦ il runner si fa male?
¡ª ?Le motivazioni che provocano lesioni nel runner sono molteplici. Avere avuto un infortunio precedente, la mancanza di esperienza, l'eccessiva distanza e la competizione sono fattori fortemente associati alla lesione. Per questo diventa importante effettuare una riabilitazione completa e riconoscere precocemente i sintomi, oltre a condurre allenamenti rispettando la gradualit¨¤ dei carichi. Altri fattori che potrebbero portare all'infortunio del runner sono il non effettuare il riscaldamento, lo stretching, gli allunghi e il potenziamento muscolare. Anche i cambi di superfici, dislivelli e scarpe (se non abituati gradualmente) potrebbero aumentare il rischio di sovraccarico tissutale. Attenzione anche al peso eccessivo, alle anomalie posturali, ai disallineamenti, agli squilibri muscolari, alle rigidit¨¤ muscolari e articolari, agli sport alternativi asimmetrici o ad alto impatto.
Per ridurre i rischi d'infortunio diventa fondamentale alternare alla corsa routine elettive. Il riscaldamento? riduce di parecchio i rischi di lesione preparando l'organismo ad alte intensit¨¤ ed i tessuti a resistere agli impatti della corsa. Migliora flessibilit¨¤ ed elasticit¨¤; importantissime per supportare i carichi della corsa su tendini, muscoli, cartilagini e articolazioni.
Anche durante le sedute lunghe e lente, maggiormente prima delle gare o di allenamenti intensi, dobbiamo effettuare gli allunghi. Queste brevi accelerazioni portano i nostri sistemi su alte intensit¨¤ senza stressarli per un tempo prolungato. E ricordano al sistema nervoso centrale la corretta biomeccanica di corsa.
Lo stretching passivo lo faremo lontano dalla corsa, meglio la sera prima di dormire. Il potenziamento a carichi non eccessivi ma rapidi.
Le andature che mettono in gioco flessibilit¨¤, forza e coordinazione. Infine la propiocettivit¨¤ e la reattivit¨¤ dei piedi che aumentano il controllo e la forza espressa a terra sono tutti tasselli fondamentali per ridurre i rischi d'infortunio. Effettuare sport alternativi aerobici, ma a basso impatto, ¨¨ un ottimo modo per alternare la corsa e scaricare mantenendo un buon allenamento cardiovascolare.
Imparare ad ascoltare anche i minimi segnali del proprio corpo (consultando tempestivamente uno specialista in caso di dubbi)?¨¨ la scelta migliore per risolvere gli infortuni in breve tempo e tornare presto competitivi.
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