Siamo stati sul Cammino minerario di Santa Barbara e abbiamo incontrato l'orgoglio e l'ospitalit¨¤ unica del popolo sardo. E attraversato un territorio pieno di memoria e suggestioni. Il video
Quella composta da Tiziana e Amir ¨¨ la prima coppia ad aver percorso l'intero Cammino minerario di Santa Barbara. Lei sarda, lui danese di origini iraniane,?hanno camminato per 23 giorni su questo nuovo itinerario di 400 km che negli ultimi mesi?viene scoperto da tanti appassionati del viaggio a piedi. "Abbiamo incontrato nel nostro percorso la pi¨´ bella gente che possa esistere, i sardi!", ha raccontato Tiziana. "Chi ci ha accolto nella propria casa con amore, chi ci ha coccolato con del buon cibo e regali, chi ci ha dato informazioni sulla storia di questa?terra, chi ci ha aiutato con parole di conforto...¡±.
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Ed ¨¨ proprio questa la chiave di lettura di questo nuovo cammino che siamo andati a scoprire nei giorni scorsi. Un?territorio bellissimo e ricco di suggestioni, un itinerario che va a ripercorrere la?storia della terra pi¨´ antica d¡¯Italia, in zone ricche?di?testimonianze della millenaria epopea mineraria della Sardegna, tra mare, monti e una serie di chiese dedicate al culto di Santa Barbara, la patrona dei minatori. E in tutto questo, sopra a tutto, l'occasione di entrare in contatto, a ogni passo, con l'orgoglio e l'ospitalit¨¤ unica del popolo sardo.?
Si pu¨° visitare l'incredibile villaggio (ormai quasi completamente spopolato) di Montevecchio, dove il complesso minerario ha dato lavoro a migliaia di persone fino alla chiusura dell'inizio degli anni '90. Qui vivono ancora 300 persone, attaccate alla loro storia e alla loro memoria. Cos¨¬ potreste avere la fortuna di visitare il bellissimo?Palazzo della Direzione con Efisio, che questa miniera ha guidato, e "rubare" a lui aneddoti e ricordi di un tempo passato. Da?questi boschi a 400 metri d'altitudine potete scendere fino alle maestose?dune della Costa Verde e rinfrescarvi nel mare di Piscinas. O, sull'altro lato di Montevecchio, scendere a Guspini, paese del Medio Campidano che, tra fine agosto e inizio settembre, si anima per un festival unico nel suo genere: Bambini a Bordo, festa del libro per l'infanzia, convoglia autori, illustratori e frotte di bambini e trasforma le vie del paese in un palcoscenico a cielo aperto pieno di vita ed entusiasmo. Proseguendo verso sud vale la pena raggiungere Gonnosfanadiga, citt¨¤ del pane e dell'olio, arrampicarsi sui 350 scalini che portano alla grotta della Madonna di Lourdes e, una volta ripreso fiato, lasciarsi alle spalle la pianura del Campidano per affrontare il massiccio del Monte Linas, con i suoi maestosi boschi di leccio. A Villacidro, cittadina del Premio Strega?Giuseppe Dess¨¬, bevetevi una birra (Ichnusa, ovviamente) al Caff¨¨ Letterario della bellissima piazza Zampillo, "semplicemente la piazza dei giochi che apparteneva a tutti i ragazzi del paese", come scriveva Dess¨¬.
E proseguite cos¨¬ in questo anello "magico" sempre ben segnalato (qui potete scaricare le tracce gps, mentre la Guida?di Giampiero Pinna ¨¨ edita da Terre di Mezzo) che poi, attraverso Sant'Antioco (visitate assolutamente Chiara Vigo, il Maestro del Bisso), Carbonia e Iglesias, tra suggestive miniere dismesse, gallerie affacciate sugli scogli, villaggi fantasma e antiche ferrovie che si perdono nei boschi, lungo le piste e i sentieri battuti dai minatori lungo 8.000 anni di storia, dal Neolitico al Novecento, vi far¨¤ scoprire l'anima pi¨´ profonda della Sardegna. E - soprattutto - del suo fantastico popolo.
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