La fama delle antiche basole di Scicli, in provincia di Ragusa, si ¨¨ estesa nel piccolo mondo della corsa proprio come quella del commissario Montalbano che, grazie alla penna di Andrea Camilleri, da queste parti ha creato un mito che da qualche anno riversa turisti tutto l'anno. La capitale del barocco siciliano, scelta sall'Unesco come Patrimonio dell'Umanit¨¤, stasera, sabato [...]
La fama delle antiche basole di Scicli, in provincia di Ragusa, si ¨¨ estesa nel piccolo mondo della corsa proprio come quella del commissario Montalbano che, grazie alla penna di Andrea Camilleri, da queste parti ha creato un mito che da qualche anno riversa turisti tutto l'anno.
La capitale del barocco siciliano, scelta sall'Unesco come Patrimonio dell'Umanit¨¤, stasera, sabato 24 settembre, vedr¨¤ il suo celebre centro storico al centro di un evento podistico che si ¨¨ guadagnato negli anni i galloni della notoriet¨¤ internazionale grazie alla presenza nell'albo d'oro di campioni del calibro di Paul Tergat, Haile Gebrselassie, Martin Lel, Kenenisa Bekele e Stefano Baldini. Otto anni fa, in onore della Gazzetta, ¨¨ stato anche creato il Premio Candido Cannav¨° che gioved¨¬ ¨¨ stato consegnato al comandante del GS Fiamme Gialle Vincenzo Parrinello. Ma quella che conta, si sa, ¨¨ la corsa che per entrare nel cuore della movida del sabato cittadino partir¨¤ alle 22 dalla centralissima piazza Italia: dieci chilometri che si sviluppano su un circuito cittadino di un chilometro da ripetere 10 volte. L'impegno del patron Gianni Voi, fra crisi economica e depauperamento del patrimonio podistico nazionale, si fa ogni anno pi¨´ difficile, anche per l'assenza di contributi locali, ma anche Stavolta ha portato a casa un manipolo di campioni internazionali che terranno alto il prestigio dell'avvenimento. Si parla ancora di Africa sull'onda di una tradizione che ha visto finora 13 successi del Kenya, 8 dell'Etiopia e uno del Marocco contro le due vittorie dell'Italia arrivate da Francesco Bennici e Stefano Baldini.
TUSCANY CAMP Assenti dell'ultima ora l'etiope Tamirat Tola e l'ugandese Solomon Mutai, I favori del pronostico ricadono proprio su Uganda e Ruanda. In rappresentanza della prima, emergente forza podistica dell'Africa, ci saranno Joel Ayeko (campione mondiale junior di corsa in montagna) e Robert Chemonges, campione mondiale seniores sempre in montagna poi squalificato per l'aiuto "illecito" ricevuto nel finale dallo stesso Ayeko. Entrambi fanno parte del Tuscany Camp di San Rocco in provincia di Siena, guidato dall'ex atleta palermitano Giuseppe Giambrone che conosce bene la corsa di Scicli. Purtroppo gli ugandesi denunciano alla vigilia qualche linea di febbre che si spera non incider¨¤ sulla loro prestazione. Il Ruanda sar¨¤ invece rappresentato da Felicien Muhitira, vincitore del Giro di Castelbuono 2016.
KENIANI E il Kenya? I campioni in carica, grazie al successo dello scorso anno di William Kibor, saranno presenti in cinque, guidati dall'esperto Kiprotich Meli, classe 1984, con un personale di 13'29"58 sui 5000 metri. Completano il quadro Kiplangat Kiplimo, Kosggei Kanda, Kiplagat Tum e Kipngetich Rono. Per l'Italia sar¨¤ invece difficile, se non impossibile, ripetere il podio ottenuto l'anno scorso da Andrea Lalli. L'onore delle armi ¨¨ affidato a tre siciliani: l'idolo locale Lorenzo Bonincontro che avr¨¤ il pettorale numero uno, il modicano Giuseppe Gerratana e il palermo Vincenzo Agnello.
IMMIGRATI Nelle corse di contorno da segnalare la presenza di una quarantina di giovani immigrati provenienti dalla locale Casa della Cultura, un'occasione di svago e di speranza anche per chi arriva in questa terra con un carico di disperazione e cerca una strada anche nella corsa.
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