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La Maratona di Reggio Emilia madrina dei nuovi campioni
La lunga stagione delle maratone italiane volge quasi al termine. Entro il 31 dicembre ne sono previste ancora sei, a cominciare da quella di Reggio Emilia in programma domenica 11 dicembre, a cui poi far¨¤ seguito il poker di gare di domenica 18 dicembre con le maratone di Pisa, Sorrento, Latina e Roma Castelfusano, mentre le ostilit¨¤ si chiuderanno proprio il 31 dicembre con la classica di Calderara di Reno.
La pi¨´ attesa e pi¨´ qualificata sembra proprio essere quella di Reggio Emilia, sia per il buon numero di iscritti che ha raggiunto quota 2.800, sia per la qualit¨¤ tecnica della gara che, oltre ad un buon numero di specialisti, propone due interessanti esordi per il futuro della specialit¨¤ che ha vissuto un 2016 di vacche magre, soprattutto in chiave maschile. I due giovani di belle speranze sono il ventenne emiliano Alessandro Giacobazzi e la quasi 25 enne brianzola Sara Galimberti, il cui compleanno sar¨¤ proprio luned¨¬ 12 dicembre, il giorno successivo alla maratona di Reggio Emilia.
Alessandro Giacobazzi che gareggia per la storica Fratellanza Modena ed ¨¨ seguito da Mauro Bazzani ¨¨ un ottimo crossista nonch¨¦ specialista delle corse su strada dove vanta un buon 1h05¡¯50 sulla mezza maratona, ma ha anche buoni riscontri cronometrici sui 5000 (14.25¡¯15¡±) e sui 10.000 (29.45¡¯90¡±). Non particolarmente dotato come velocit¨¤ di base, ha nella tenuta alla distanza e nella gestione tattica della gara le sue armi migliori, che si evidenziano con grandi progressioni nei finali di gara. Atleta solido dal punto di vista mentale, nonostante la giovane et¨¤, sembra avere le possibilit¨¤ di esordire con un crono finale fra le 2 ore e 17 e le 2 ore e 18 minuti.
Molto pi¨´ famosa, anche per la sua avvenenza, ¨¨ sicuramente Sara Galimberti che, reduce da un lungo stop di parecchi mesi per microfrattura al bacino, ¨¨ rientrata alle gare soltanto nello scorso mese di settembre. Allenata sino a un paio di stagioni fa da Alessandro Simoncelli, la fondista brianzola ¨¨ poi passata alla corte di Luciano Gigliotti, il guru indiscusso della maratona italiana, coach di Gelindo Bordin e Stefano Baldini, solo per fare i nomi dei suoi due atleti pi¨´ famosi. ?Corsa elegante, con buona velocit¨¤ di base come testimoniano i suoi personali in pista vedi 3000 (9:14.46), 5000 (15.55.00), 10.000 (33:29.48), frenata da qualche infortunio di troppo nei momenti in cui sembrava pronta al grande salto di qualit¨¤ anche a livello internazionale sembra in grado di effettuare un buon esordio anche alla luce del buon crono? realizzato il 20 novembre scorso alla mezza maratona di Verona vinta con 1h13¡¯48. Se la tenuta alla distanza non dovesse venirle meno si pu¨° anche ipotizzare un crono finale compreso fra le 2 ore e 33 minuti e le 2 ore e 35 minuti.
In attesa di vedere come andr¨¤ a finire, l¡¯ultima parte di stagione ha portato o riportato alla ribalta, sia pure a livelli medi, un pokerissimo di atleti, fra uomini e donne. Parliamo in campo maschile di Ren¨¨ Cuneaz (1988) con 2h15:32 ed Eyob Faniel Gebrewihet (1992) con 2h15:39 rispettivamente secondo e terzo? tempo italiano dell¡¯anno, quindi di Fatna Maraoui (1977) con 2h30:52 ed Emma Quaglia (1980) con 2h30:57, terzo e quarto tempo italiano del 2016 e della buona crescita di Giovanna Epis (1988) con il suo 2h35:37. Niente di clamoroso, ma ¨¨ gi¨¤ qualcosa in attesa dell¡¯esordio di Veronica Inglese.???? ???????
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