I consigli di Giorgio Rondelli, ex mezzofondista e allenatore di molti campioni olimpici e mondiali
La chiamano la specialit¨¤ delle tre effe:?fango, freddo, fatica.?Naturalmente?stiamo parlando della corsa campestre o del cross country per dirla all'inglese.Corsa campestre: iniziazione
Sicuramente il cross rimane la specialit¨¤ con cui la maggior parte di tanti futuri atleti ha iniziato a prendere contatto con lo sport dell'atletica leggera. Al proposito alzi la mano chi, almeno una volta nel proprio iter di studente, non ha partecipato ad una corsa campestre scolastica. Magari anche maledicendo l'insegnante di educazione fisica che, nell'occasione, lo aveva dovuto quasi precettare.Corsa campestre: formazione
Comunque sia il cross, a mio avviso, rimane certamente la disciplina pi¨´ formativa sia sul piano fisiologico, ma anche su quello caratteriale ed agonistico per i futuri mezzofondisti e fondisti. Correre con qualsiasi condizione di tempo, su terreni anche sconnessi e fangosi, magari ricchi di maligni saliscendi, ¨¨ certamente molto pi¨´ impegnativo, sia sul piano organico che muscolare, che non una competizione in pista o su strada. Inoltre il cross ¨¨ una gara che non si corre contro il tempo come accade nelle prove in pista. Bens¨¬ contro l'uomo o avversario che dir si voglia. Con tattiche, strategie di corsa e gestione delle proprie forze molto pi¨´ particolari ed impegnative. Perch¨¦ arrivare secondi a pochi decimi dal vincitore oppure con 30 secondi di distacco non cambia nulla in termini di risultato.?Specialit¨¤
Rispetto alle gare in pista e su strada la corsa campestre rimane una specialit¨¤ a parte. Vi brillano soprattutto gli specialisti. Atleti in grado di difendersi bene ed adattarsi a qualsiasi tipo di percorso. Sia esso veloce oppure fangoso e magari anche innevato. Sia assolutamente piatto oppure con dislivelli da superare. Sia che presenti tracciati con ampi rettilinei oppure percorsi molto mossi e nervosi con continui cambi di direzione.?Gli africani?
Da quasi 40 anni, il loro esordio sulla scena mondiale avvenne agli inizi degli anni ottanta, i protagonisti di questa disciplina sono gli atleti africani. Troppo pi¨´ forti sul piano organico oltre che molto pi¨´ elastici nella corsa. Soprattutto molto pi¨´ abituati a muoversi e ad allenarsi su percorsi molto impegnativi ma assolutamente ideali per valorizzare le loro caratteristiche genetiche e psicologiche.?Salto di qualit¨¤
Al di l¨¤ della supremazia degli atleti africani una delle valenze pi¨´ importanti della corsa campestre rimane quella di essere un fondamentale test naturale per verificare se gli allenamenti invernali stanno andando nella direzione giusta producendo un importante salto di qualit¨¤ nell'organismo e nella mentalit¨¤ di ogni atleta.?Alberto Cova,?un atleta che ho guidato nel suo periodo d'oro, cio¨¨ fra il 1982 ed il 1986, nello stesso periodo si classifico' sempre fra i primi undici nei vari campionati mondiali di cross rispetto ai piazzamenti molto pi¨´ modesti degli anni precedenti. Fu proprio la corsa campestre a darci la conferma della sua nuova cilindrata organica. Il miglior specialista azzurro del cross ritengo il ciociaro?Franco Fava,?da anni valente ed esperto giornalista sportivo,?capace di classificarsi per ben dieci volte, comprese le categorie giovanili, sempre nella top ten dei vari campionati mondiali degli anni settanta del secolo scorso.?
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