Sexy Justine, buona la prima. Mattera: "Che fatica il triathlon"

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Per una donna che ha fatto dello sport il proprio stile di vita sin dalla giovane età, il debutto nel triathlon era lo sbocco naturale. Justine Mattera, 46 anni, italo-americana, è una showgirl completa e versatile, ma da qualche giorno è anche triatleta: al Kuota Trio Peschiera ha debuttato sulla distanza sprint (750 m di nuoto, 20 km di ciclismo, 5 km di corsa) chiudendo la fatica in 1h46'03”. “Che fatica! ? stata molto più dura di quanto pensassi, non è una gara da prendere alla leggera: ammetto di aver fatto più fatica del previsto”.

Qualche imprevisto in gara?
“Sono partita molto male: dopo 400 metri ho avuto un crisi di panico è mi è venuto l'asma. La barca dell'assistenza mi ha dovuto tirare fuori dall'acqua, mi hanno dato anche ossigeno e Ventolin”.

Ma non ha pensato di ritirarsi dopo questo episodio?
“Non scherziamo! Io dovevo arrivare al traguardo: ho perso un po' di tempo, mi sono ripresa e poi mi sono ributtata in acqua anche se i soccorritori non volevano farmi rientrare. Pensavo fosse più agevole nuotare in lago, ma non ricordavo molto bene: l'ultimo tuffo in lago risale al 1989 per una gara nel Michigan”.

Uscita dall'acqua, dunque, la gara è stata tutta in discesa.
“Lo pensavo, invece dovevo ancora togliere la muta. Un disastro, non ne voleva sapere di sfilarsi, mi sono dovuta sedere per tirarla via e ho perso un sacco di tempo, ma ce l'ho fatta anche se mi sembrava di avere addosso una camicia di forza. Poi bici e corsa: le distanze sono brevi, ma è fondamentale essere preparati, soprattutto a correre dopo aver pedalato. Il tempo non è significativo ma sono orgogliosa di me stessa”.

La rivedremo in zona cambio?
“Certamente. La prima gara si fa soltanto per arrivare al traguardo, dalla seconda bisogna darsi degli obiettivi”.

(continua nella prossima scheda)

[tps_title]I CONSIGLI[/tps_title]

Come è stata accolta nel mondo del multisport?
“A braccia aperte, con molto entusiasmo. Pensavo di essere più anonima in gara invece mi chiamavano tutti, sia dal pubblico, sia gli altri atleti. Mi incitavano, mi spronavano, mi sono sentita davvero una di loro: suppongo che abbiano subito percepito la fatica che stavo facendo ma anche la determinazione e la forza di volontà”.

Che cosa consiglia a chi vuole debuttare nel triathlon?
“Bisogna allenarsi (lei lo fa con la DDS, ndr), senza esagerare ovviamente, ma serve arrivare preparati: è una cosa seria, non si può lasciare nulla al caso. L'importante è affidarsi a persone competenti che scrivano un programma di allenamento ideale per le esigenze personali e non bisogna trascurare l'alimentazione. Infine ho capito che il combinato è una seduta fondamentale, soprattutto quando si vanno ad affrontare gare belle movimentate come quella di Peschiera”.

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Quindi non è una cosa per tutti, secondo lei?
“Partiamo dal presupposto che lo sport è la cosa più bella del mondo, da giovane sognavo di fare l'atleta professionista, lo reputo il lavoro più bello del mondo. Chiunque può avvicinarsi a queste gare, occorre soltanto prepararsi bene, avere autostima ma non essere troppo sicuri dei propri mezzi nelle prime fasi. Ci tengo a sottolineare che non è mai troppo tardi per fissare obiettivi difficili: serve costanza, un forte tenuta mentale e preparazione e aggiungo che se l'ho fatto io possono farlo molte persone, anche le donne che pensano sia troppo tardi. Ricordatevi che ho quasi 47 anni”.

Riuscirebbe a vivere serenamente senza praticare sport?
“Io per natura sono competitiva e punto sempre a migliorarmi, ma lo sport è fondamentale perché insegna costanza e dedizione, è nobile perché le regole sono uguali per tutti e spesso, nei momenti difficili, mi ha riacceso ottimismo facendomi scorgere nuove prospettive”.

(nella scheda successiva, una fotogallery dedicata a Justine)?

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