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Molinari: "Ecco come si affronta un triathlon estremo come Icon"
Prosegue il viaggio mensile con la rubrica ¡°Il mio triathlon¡± del campione italiano della disciplina Giulio Molinari. In questa puntata il nostro triatleta spiega come si affronta un triathlon estremo. In Italia ne abbiamo uno che, a detta di molti, ¨¨ il pi¨´ estremo di tutti. Si chiama Icon e si corre a Livigno (quest¡¯anno l¡¯appuntamento ¨¨ al 3 settembre) e Molinari ha vinto l¡¯ultima edizione del 2019. Ecco, dunque, che spiega come in casi di gare cos¨¬ complicate, anche il triathlon, sport individuale per antonomasia, si trasforma in uno sport di squadra¡ (p.cat.)
Testo di Giulio Molinari
Quando ho scoperto Livigno e ho iniziato ad allenarmi in questa stupenda localit¨¤ di alta montagna con una certa costanza la gente del posto ¨C conoscendo la mia storia di triatleta ¨C mi chiedeva se avessi mai gareggiato ad Icon Extreme Livigno. Onestamente non conoscevo questa gara, anche perch¨¦ era stata disputata una sola edizione, quindi mi sono documentato sul format e sui percorsi e a fine estate ho assistito da spettatore alla seconda edizione di Icon. ? stato subito amore e nella mia testa ¨¨ frullata immediatamente l¡¯idea di gareggiare in un contesto cos¨¬ pazzesco: cos¨¬ nel 2019 mi sono presentato ai nastri di partenza della gara pi¨´ dura tra i triathlon estremi.
Una gara? No, un viaggio
¡ª ?La gara, o meglio il viaggio, fa paura solo a raccontarlo: 3.800 metri nelle gelide acque del lago di Livigno alle 5.15 del mattino e prima che il sole sorga, 195 km in bici con 6 passi alpini ¨C tra cui lo Stelvio ¨C e 42 km di corsa con arrivo al Carosello 3000. Sebbene fossi all¡¯esordio in un triathlon extreme, la mia condotta di gara ¨¨ stata perfetta. Ho vinto la gara in 12h36¡¯, con il record del percorso e record in tutte e tre le frazioni. Il mio punto di forza ¨¨ stato il team di supporto che mi ha seguito per tutta la gara. A capo della mia squadra c¡¯era mia moglie Carlotta che coordinava Thomas Confortola e Andrea Villa che anche in questa occasione voglio tornare a ringraziare. Il team di supporto ¨¨ fondamentale e obbligatorio delle gare estreme vista la complessit¨¤ dei percorsi e il tempo prolungato di gara. Mi piace definire le gare estreme dei viaggi: non sono semplici gare e avere un team che ti aiuta e su cui puoi contare in ogni momento, crea un clima di condivisione dei momenti felici e dei momenti di crisi che rimane dentro a lungo. Una gara individuale si trasforma in un attimo in una gara di squadra che porta tutti a festeggiare sotto l¡¯arco di arrivo come una squadra super affiatata che lavora insieme da anni.
Perch¨¦ ¨¨ estremo
¡ª ?Ovviamente col mio racconto non voglio sminuire la durezza e la complessit¨¤ della gara. ? una gara estrema, si nuota al buio in acque fredde tanto da indossare guanti, calzari e sotto cuffia in neoprene. Il percorso in bici presenta un dislivello davvero importante e il chilometraggio complessivo sfiora i 200 km. La frazione di corsa ¨¨ sulla distanza della maratona e vista la complessit¨¤ degli ultimi 12km ¨¨ obbligatorio correre accompagnati dalla propria guida fino all¡¯arrivo. Bisogna arrivare ben allenati ad eventi del genere e bisogna anche avere il giusto materiale tecnico. Con il giusto allenamento ¨¨ il corretto materiale il divertimento sar¨¤ assicurato e ai massimi livelli. Durante la gara si pu¨° passare da temperature appena sopra lo zero a temperature che superano i 30 gradi. Anche in questi casi il team di supporto ¨¨ fondamentale perch¨¦ oltre a fornire da bere e da mangiare pu¨° ricordare e aiutare a essere sempre vestiti nel modo corretto. Per me Icon Extreme Livigno 2019 non ¨¨ stata una semplice gara, ¨¨ stato un viaggio, un¡¯esperienza fantastica che porter¨° nel mio cuore per sempre e mi dar¨¤ la giusta carica per¡ ripeterlo il prossimo 3 settembre 2021.
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