RUNNING
Degasperi all'assalto dell'Ironman France. E per gli amatori, i consigli di Martina Dogana
? una delle gare pi¨´ amate dagli italiani. Una delle pi¨´ dure, una delle pi¨´ spettacolari, una delle pi¨´ tecniche ed ¨¨ pure quella che ci ha regalato pi¨´ soddisfazioni. ? l'Ironman France che ha trovato a Nizza la culla ideale: dapprima lungo, poi arriv¨° il bollino del circuito pi¨´ prestigioso del triathlon che ha conferito un fascino ancora pi¨´ marcato ad una gara che ha segnato la storia del multisport azzurro.
DOPPIETTA Fu Edith Niederfriniger, 11 anni fa, a rompere l'incantesimo e a issare sul gradino pi¨´ alto del podio il tricolore, imitata da Martina Dogana due anni dopo. ¡°Ho gareggiato in costa azzurra 7 volte e ho seguito una volta la gara da spettatrice perch¨¨ avevo un braccio ingessato ¨C spiega la veneta specialista delle lunghe distanze ¨C Nel 2006, fu il mio debutto nell'Ironman: terza con Edith che conquist¨° la prima vittoria italiana di sempre (ora la Niederfriniger allena proprio la Dogana). Nel 2008 sono tornata e ho vinto con 24 minuti di vantaggio sulla seconda ¨C ricorda Martina con un pizzico di emozione ¨C Fu una gara perfetta dal primo all'ultimo metro¡±.
CHE TRIONFO Una cavalcata, un trionfo quello di Martina Dogana che ricorda ogni istante di quella giornata, ¡°soprattutto il senso di paura quando sono arrivata prima al secondo cambio non sapevo cosa fare, come impostare la maratona perch¨¦ avevo paura di sbagliare. Il mio compagno Mirco a bordo strada mi ha semplicemente consigliato di... correre! E cos¨¬ ho fatto, impostando il mio ritmo e guadagnando ogni giro. Gli ultimi chilometri non li scorder¨° mai: tantissimo tifo, le gambe non le sentivo neanche, mi sembrava di sognare e in pi¨´ ho realizzato che sarei andata a Kona. L'aneddoto pi¨´ divertente? Ho imboccato il rettilineo finale con il tricolore passatomi da un'amica, ho saltellato come una matta salutando il pubblico sulle tribune ma non ho riconosciuto Mirco sebbene fosse vestito di verde fluo¡±. Colpa dell'adrenalina che scorreva a fiumi.
CON DEGA Domenica, tra i 145 italiani al via, ci sar¨¤ anche Alessandro Degasperi che riprende la corsa alla qualifica alla finale mondiale dell'Ironman Hawaii. Percorso decisamente impegnativo. A nuoto, doppio giro con uscita all'australiana, poi il segmento ciclistico che caratterizza la gara: un giro unico da 180 km con un dislivello di 2.000 metri con due impegnative asperit¨¤ che portano o oltre quota 1.000, prima di una lunga discesa che funge da lungo trasferimento verso la maratona. 42 km suddivisi in 4 tornate che si sviluppano in maniera pressoch¨¦ rettilinea sulla Promenade des Anglais: saranno chilometri caldi, in tutti i sensi, visto che sono previsti picchi di 31¡ãC per il pomeriggio di domenica. ¡°Consiglio di non strafare nel nuoto, cercando di affiancarsi a chi viaggia ad un ritmo simile a quello previsto, evitando botte e godendo di buoni punti di riferimento ¨C dice la Dogana, offrendo preziosi suggerimenti alla fiumana di amatori che si tufferanno nelle acque della Costa Azzurra ¨C In bici, oltre al solito consiglio di integrare e idratarsi costantemente, bisogna gestirsi e in discesa non si deve strafare: ricordiamoci che un'imprudenza pu¨° vanificare tanti mesi di sacrifici¡±.
MARATONA CALDA Gli ultimi 60 km del tracciato ciclistico, favoriscono un parziale recupero verso la maratona finale, essendo in discesa o comunque in falsopiano favorevole, ma l'incognita ¨¨ sempre il vento. ¡°Ma di corsa fa sempre caldo ¨C ricorda Martina ¨C bisogna prendere tutti i ristori. Io mettevo sempre il cappello, una protezione dal sole e una sorta di schermo mentale: la Promenade ¨¨ affascinante ma dura, l'arrivo sempre sempre vicino ma non arriva mai, quindi meglio abbassare la visiera e concentrarsi su se stessi¡±. Salvo godersi gli ultimi 200 metri che per i finisher somiglieranno alle porte del paradiso.
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