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Genetica e performance: dal fondista al velocista, quanto conta il DNA
Sono ormai decenni che le gare di fondo (5.000 - 10.000 - maratona) e quelle di sprint (100 - 200 - staffetta veloce), vedono la superiorit¨¤ straripante dell'atleta di colore.?A parit¨¤ di carico allenante, l'atleta di colore, rispetto al bianco o all'orientale, nelle gare nelle quali ¨¨ richiesta una notevole prestazione, sia dal punto di vista della resistenza sia di potenza, risulta nettamente predominante.?La pi¨´ plausibile delle spiegazioni risiede probabilmente nel corredo genetico (genotipo) e nella sua commistione con l'ambiente (fenotipo).
Per quanto riguarda la genetica, studi recenti danno grande importanza alla sua influenza sulla differenziazione tra i tipi di fibre muscolari (Klissouras, Volkov, Holzinger): nei nostri muscoli, a partire dal secondo/terzo anno di vita, le fibre muscolari si ripartiscono in due gruppi : fibre lente/rosse/aerobiche, e bianche/veloci/anaerobiche.?Oltre a ci¨°, anche il luogo di origine , che, da tempo, si rif¨¤ alla razza originaria dell'Africa, riveste una notevole importanza.?Dichut, Rocker, Schumaker, Rottgiesser, differenziano, dal punto di vista genotipico e fenotipico, due popolazioni : gruppi kenioti-etiopici, e giamaico-caraibici.?Secondo i loro studi, ci sarebbe stata una scarsa mescolanza etnica, sviluppando cos¨¬ stabilit¨¤ delle loro caratteristiche.?Sembra ormai accertato che esista una base genetica per la velocit¨¤ nell'Africa occidentale, e per la resistenza in quella orientale.
Per l'Africa orientale, Yang parla di resistenza sviluppata successivamente (i primi uomini per sopravvivere dovevano sviluppare caratteristiche di potenza e e velocit¨¤, doti indispensabili per cacciare e procurarsi il cibo); successivamente si sono sviluppati vantaggi selettivi dal modo di procurarsi il cibo, in altipiano, con grandi spostamenti. Tuttora i bambini e i giovani percorrono grandissime distanze a piedi per recarsi a scuola o al lavoro, correndo in altura, e meritandosi l'appellativo d¨¬ "corridori degli altipiani".
L'aspetto fenotipico ¨¨ snello e asciutto, muscoli sottili, tendini lunghi, straripante percentuale di massa magra, in percentuale meno tessuto osseo nelle estremit¨¤ inferiori, maggiore economia di corsa, maggiore velocit¨¤ di corsa a parit¨¤ di consumo di ossigeno (Billat, Larsen).?Diversamente, nelle zone costiere dell'Africa occidentale (da cui deriva il ceppo afro-americano), la caratteristica pi¨´ rilevante ¨¨ la forza e velocit¨¤, che combinate insieme definiscono l'atleta "potente".
Il fenotipo ¨¨ pi¨´ muscoloso, vi si riscontra buona capacit¨¤ di risposta all'allenamento della forza in termini di ipertrofia (Skinner).?Per il raggiungimento della prestazione di elevato livello in queste due specialit¨¤ atletiche di corsa, le parole del Prof. Carlo Vittori, (allenatore di Pietro Mennea, una delle poche eccezioni tra i super atleti caucasici), riferite all'importanza della genetica, risultano non pi¨´ soltanto profetiche, ma riflettono una consolidata certezza scientifica: "se vuoi essere un velocista, scegli bene i tuoi genitori",
Dott. Guido Marcangeli
DELTA MEDICA
Docente C.O.N.I - Scuola dello Sport
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