RUNNING
Ci vuole un fisico bestiale: Moises Mosop, il "fachiro"
Gli allenamenti top dei grandi atleti ci lasciano spesso a bocca aperta. Sono per¨° sempre il risultato di mesi ed anni di duro lavoro fisico e mentale perch¨Ś per reggere una seduta di altissima qualit¨¤, non basta avere una complessione fisica bestiale, ma bisogna anche possedere ?una forza mentale altrettanto formidabile. Il primo atleta di cui vogliamo parlare ¨¨ il 31 enne keniota Moses Mosop, due volte campione mondiale di cross, guidato dal professor Renato Canova che da anni opera in Africa dove ha allenato ed allena talenti straordinari come Saif Saaeed Shaheen ( alias Stephen Cherono) tuttĄŻora primatista mondiale dei 3000 siepi con 7ĄŻ53Ąą63, Florence Kiplagat ed ultimamente anche un fuoriclasse assoluto come Kenenisa Bekele.
?ESORDIO SUPER - Moses Mosop ¨¨ famoso per aver esordito nel 2011 alla maratona di Boston arrivando secondo in 2 ore 3 minuti e 6 secondi appena dietro il vincitore Geoffrey Mutai 1Ąă con 2 ore 3 minuti e 2 secondi. Due tempi che non sono stati mai omologati, allora sarebbero stati i due migliori crono di sempre sulla distanza, ?per il troppo dislivello (139 metri) esistente dal punto di partenza e lĄŻarrivo. Nel proseguo della carriera Mosop che ha personali di 12:54.46 (5000), 26:49.55 (10.000), 59:20 (mezza maratona) ha vinto, sempre nel 2011, la maratona di Chicago in 2 ore 5 minuti e 37 secondi che ¨¨ poi rimasto il suo primato personale sulla distanza.? Meno esaltanti i suoi ultimi anni di carriera anche perch¨Ś vittima di vari infortuni ai tendini. ?Tornando al suo anno dĄŻoro il 2011, ci ha colpito lĄŻallenamento sostenuto ?31 giorni dopo? la maratona di Boston ai 2400 metri di altitudine di Iten nella Rift Valley.
?SEDUTA FACHIRESCA - Un allenamento davvero fachiresco di 18 volte i 1000 metri con un esordio soft, si fa per dire, di 2 minuti e 45, quindi ben 16 prove in 2 minuti e 42 secondi per finire con un 1000 metri terminale in 2 minuti e 36 secondi. Tempo di recupero molto breve, soltanto di 1 minuto e 20 secondi. Cifre che, solo a leggerle, da mettere i brividi, anche per chi sa di atletica. Non a caso, 44 giorni dopo la maratona di Boston, Moses Mosop stabil¨Ź ad Eugene (Oregon) la miglior prestazione mondiale in pista sui 30 km con 1 ora 26 minuti e 47 secondi. Vale a dire come correre tre volte di fila i 10.000 metri in 28.56. A distanza di sei anni, si pu¨° anche ipotizzare che in quellĄŻanno il fondista keniota abbia davvero spremuto il proprio fisico al limite. Due grandi maratone come Boston e Chicago, con in mezzo la migliore prestazione mondiale sui 30 km ed allenamenti davvero incredibili come quello sopra descritto sono come scalare quattro ottomila metri himalayani in pochi mesi. Forse troppo per chiunque.? ???????
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