Stefano Baldini si racconta: resta sui campi di atletica, ma con nuovi obiettivi...
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Ci sono prime pagine che restano nella memoria. Non solo in quella di tifosi e sportivi ma, pi¨´ in generale, di tutti. Chi non ricorda quel ¡°? TUTTO VERO!¡± con cui La Gazzetta dello Sport titolava il 10 luglio 2006, all¡¯indomani della vittoria degli Azzurri al mondiale di calcio? Ma anche momenti tristi, che segnano, comunque, le vicende di una Nazione, come quel ¡°Se n¡¯¨¨ andato¡± con cui scoprivamo che, purtroppo, il Pirata, Marco Pantani, ci aveva lasciato... Ebbene, una di queste pagine dello sport italiano l¡¯ha scritta anche Stefano Baldini con quel ¡°Dio di Maratona¡±, comparso il giorno dopo la vittoria allo stadio Panathinaiko di Atene il 29 agosto 2004 nella maratona olimpica.
Una nuova veste
¡ª ?Da quel giorno, sono passati 17 anni e Baldini ha smesso da tempo i panni di atleta, anche se ¨C come ci ricorda lui stesso: "Mi tengo sempre in movimento. La corsa sinceramente non l¡¯ho mai lasciata, anche se oggi corro solo per star bene".?Vogliamo cominciare con lui questo tour per l¡¯Italia alla ricerca dei migliori allenatori, con i loro gruppi di lavoro. Di certo, per Baldini non deve essere stato semplice ricominciare da capo con una nuova carriera. "Come ¨¨ stato questo nuovo inizio?" "Devo dire di essere stato fortunato. Non ho cominciato subito ad allenare: nei primi anni di post attivit¨¤ professionistica ho svolto incarichi a livello dirigenziale. In particolare, sono stato C.T. della Nazionale giovanile. Questo mi ha permesso di conoscere numerose e diverse realt¨¤ ma, soprattutto, mi ¨¨ servito per ¡°dimenticarmi¡± della mia vita passata da atleta e fare reset. Avvertivo, infatti, la necessit¨¤ di mettere un po' di spazio tra quello che avevo fatto e quello che stavo facendo e, ancor di pi¨´, tra quello che avrei voluto fare. Mi serviva tempo per guardare le cose da una diversa prospettiva".??
Allenatore a tempo pieno
¡ª ?Oggi, Stefano Baldini segue 24 atleti nella sua Rubiera, divisi tra atleti professionisti o universitari, che godendo di maggiore disponibilit¨¤ riuscendo ad allenarsi anche la mattina, e ragazzi e ragazze delle categorie giovanili, che si allenano nel pomeriggio. "Seguo atleti di tutte le distanze, dagli 800 alla maratona, perch¨¦ credo sia giusto mettersi alla prova su tutto e rimanere aggiornato a 360¡ã". I mezzofondisti di punta allenati da Baldini sono i gemelli Dini, Samuele e Lorenzo, Pietro Riva e di recente, a questo gruppo si ¨¨ aggregata la vicentina Rebecca Lonedo, precedentemente seguita da Gianni Faccin. Oltre a loro, nelle vesti di veterana del gruppo, c¡¯¨¨ la maratoneta Valeria Straneo, unica atleta seguita per lo pi¨´ a distanza, salve raggiungerla ad Alessandria in occasione degli allenamenti pi¨´ importanti. Non solo atleti di livello ma anche giovani promettenti come Sara Nestola, seconda ai campionati italiani indoor sui 3000 tra le under23.
Sui campi di atletica con nuovi obiettivi
¡ª ?Dopo tante medaglie internazionali e una lunga carriera, non ¨¨ scontata la voglia di rimanere nell¡¯ambiente di una vita, che, sebbene ti abbia formato e dato tanto, ti ha anche chiesto molto. Comprensibile, quindi, la posizione di tutti quei campioni che, a carriera finita, decidano di voltare totalmente pagina e fare altro. Da qui, la domanda circa le motivazioni che spingono l¡¯ex campione olimpico ad allenare. "Sono un curioso per natura e dello sport mi piace tutto. Voglio essere preparato e quello che non mi piace lo lascio perdere. Inoltre, essendo molto competitivo mi piace vivere in questo ambiente a stretto contatto con persone che danno il massimo e lottano per provare a migliorare. Insomma, lo sport ¨¨ un ambiente sano. Molti mi dicono che dimostro meno anni di quelli che ho e, forse, uno dei motivi ¨¨ proprio perch¨¦ sono immerso in questa realt¨¤".
Il centro di specializzazione del mezzofondo
¡ª ?L¡¯attivit¨¤ di Baldini allenatore non ¨¨ isolata, ma s¡¯inserisce nel contesto pi¨´ ampio del centro di specializzazione del mezzofondo ¨C un ?vecchio pallino di Gigliotti? come lo definisce Stefano ¨C ovvero l¡¯idea di lavorare in sinergia con altri gruppi di lavoro presenti sul territorio. Il campo di Rubiera, infatti, va inquadrato assieme a quello di Modena dove, praticamente da sempre, gravitano moltissimi allenatori. A partire dal guru della maratona italiana, Lucio Gigliotti, allenatore non solo dello stesso Baldini ma anche di Bordin, Lambruschini e Maria Guida, solo per citarne alcuni. Oltre a Gigliotti, per¨°, a Modena risiedono anche Piero Incalza e Renzo Finelli, tra gli allenatori storici, ai quali, in tempi pi¨´ recenti, si ¨¨ affiancata una nuova generazione di giovani tecnici come Liberato Pellecchia ed Elisa Cusma, coadiuvata dall¡¯esperienza di Marco Salami (allenatori per Aeronautica Militare ed Esercito). Tutto questo bagaglio invidiabile di esperienze, maturate sul campo in decenni di atletica, s¡¯inserisce in un contesto di collaborazione tra l¡¯universit¨¤ di Modena e Reggio Emilia, UNIMORE, e i due club che fanno da faro nella gestione e sviluppo dell¡¯attivit¨¤ atletica sul territorio: La Fratellanza Modena 1874 e la Corradini Calcestruzzi Excelsior di Rubiera. L¡¯idea, dunque, ¨¨ quella di mettere assieme le forze e realizzare una sorta di raduno permanente. Per migliorare, soprattutto nel fondo e mezzofondo, il gruppo ¨¨ fondamentale. Proprio per questo, l¡¯obbiettivo ¨¨ quello di far diventare Modena e Rubiera un polo di attrazione per i migliori fondisti e mezzofondisti di tutta Italia. I gruppi di lavoro dei vari allenatori non di rado si trovano ad allenarsi assieme e, in quest¡¯ottica, pu¨° capitare, ad esempio, di assistere a delle sedute di fondo medio con 12 o 15 corridori (ovviamente tutto questo in epoca pre pandemia). Inoltre, i vari allenatori si danno una mano tra loro: quando uno si trova bloccato dagli impegni, il ¡°collega¡± pu¨° sostituirlo e dare un occhio ai suoi ragazzi. Un progetto ambizioso e avviato da poco che, si spera, riesca a trovare quelle risorse necessarie per andare avanti e portare linfa a tutto il movimento dell¡¯atletica italiana.
Un passato ingombrante
¡ª ?L¡¯attivit¨¤ di allenatore costa fatica e, sebbene sia diversa da quella provata e vissuta da atleta, alle volte risulta perfino pi¨´ ardua, perch¨¦ i tuoi sforzi, per quanto profusi, possono completare solamente il 50% del rapporto, l¡¯altra met¨¤ spetta a chi sta dall¡¯altra parte. "Quali sono le difficolt¨¤ maggiori che vivi oggi come allenatore?" "Sicuramente l¡¯aspetto pi¨´ complicato ¨¨ quello di non fare riferimento a quello ho fatto io in passato. Con ogni atleta si deve ripartire da zero ed instaurare un nuovo rapporto, alla luce dell¡¯unicit¨¤ della persona che mi trovo davanti. Non ritrover¨° mai un altro Stefano Baldini tra i ragazzi che alleno ma questo non perch¨¦ non ci possono essere atleti pi¨´ o meno forti di me, pi¨´ semplicemente perch¨¦ quel percorso che ho fatto io ¨¨ stato e rester¨¤ unico, cos¨¬ come lo sar¨¤ il percorso del ragazzo o della ragazza che mi trovo ad allenare".
Ragazzi di oggi
¡ª ?"Che differenze riscontri tra la tua generazione e i ragazzi che segui oggi?" "Non ¨¨ vero che i giovani siano senza motivazione. Forse si deve trovare la chiave giusta, il canale pi¨´ adeguato, per mettersi in comunicazione con loro. Una volta trovato, per¨°, le cose vanno a meraviglia. Dal punto di vista fisico, invece, riscontro mediamente delle maggiori abilit¨¤ motorie ma delle carenze strutturali. Gli atleti di oggi si infortunano molto pi¨´ spesso rispetto a una volta. Risposte certe non ci sono in merito a questo, ma ¨¨ un fatto che i ragazzi di oggi fanno meno attivit¨¤ motoria da giovanissimi e che l¡¯ambiente in cui vivono, per quello che riguarda l¡¯inquinamento, ¨¨ mutato profondamente anche solo rispetto alla scorsa generazione".
La testa e lo spirito sono ancora gli stessi del campione olimpico di maratona ad Atene. Soltanto gli obiettivi sono cambiati. Si continua a sognare, quindi, sempre con i piedi piantati per terra, per portare qualcun altro, stavolta, sul gradino pi¨´ alto del podio.
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