RUNNING
Cardioaspirina: influisce sui battiti durante la corsa?
Prendo la cardioaspirina, influisce sui battiti cardiaci quando mi alleno?
La domanda ¨¨ interessante per diversi aspetti e per uno soltanto ¨¨ invece poco chiara. Anzitutto la cardioaspirina ¨¨ un farmaco che, inibendo lĄŻenzima ciclo ossigenasi, riduce la produzione di trombossano a livello piastrinico causando quindi unĄŻazione antiaggregante piastrinica (vale a dire rendendo il sangue Ą°pi¨´ fluidoĄą. Senza dilungarsi sul farmaco occorre per¨° indicarne almeno i principali effetti collaterali: la gastrolesivit¨¤ (inibisce anche la produzione di sostanze che proteggono la mucosa gastrica) e la maggior tendenza al sanguinamento (ulcere, varici, traumi, mestruazioni ecc) dovuta appunto alla sua azione Ą°fluidificanteĄą.
In ambito sportivo pu¨° venire utilizzata, specialmente prima delle attivit¨¤ di endurance, come ergogeno metabolico ed il pi¨´ delle volte sinergicamente alla caffeina in quanto aumenta il metabolismo corporeo (mobilizzando una maggior quantit¨¤ di substrati energetici utilizzabili per lĄŻattivit¨¤ fisica).?Dal punto di vista terapeutico ¨¨ utilizzata in tutti quei casi (numerosissimi e tra i pi¨´ vari) in cui ¨¨ necessaria una maggior fluidit¨¤ ematica (sia in modo preventivo che curativo).
Sulla frequenza cardiaca invece la cardioaspirina non influisce in alcun modo: proprio questo ¨¨ lĄŻaspetto poco chiaro del quesito: la lettura del cardiofrequenzimetro non ¨¨ affatto inficiata da una terapia con cardioaspirina.
? necessario capire lo scopo?dellĄŻallenamento individuale. La corsa al 70% della propria FCmax ¨¨ solitamente considerata come fascia di frequenza cardiaca Ą°dimagranteĄą, in quanto a tale intensit¨¤ di esercizio, i carburanti utilizzati sono prevalentemente lipidici. In aggiunta a questo, come accade ai?principianti, ai runner alle prime armi o a quelli tornati ad un allenamento dopo un periodo di pausa, se ci si impegna in una attivit¨¤ al 60%-70% della FC max per un tempo relativamente lungo (50 minuti) ¨¨ possibile anche unĄŻazione sullĄŻincremento della quota di ossigeno che arriva ai muscoli, attraverso lĄŻaumento di capillari ed enzimi energetici muscolari.
Pi¨´ in generale, ogni allenamento effettuato con il cardiofrequenzimetro andrebbe parametrato con precisione sul soggetto in questione, e sul risultato che quellĄŻallenamento si prefigge di ottenere. Per essere in possesso di valori precisi di fasce di frequenza cardiaca su cui lavorare a tali scopi, se davvero si desidera impostare un allenamento pi¨´ specifico ed accurato, sarebbe bene effettuare un test da sforzo cardiopolmonare preliminare. Si tratta di un test da sforzo che oltre al rilevamento del tracciato elettrocardiografico continuo, permette anche, attraverso una maschera facciale, la misurazione degli scambi respiratori/metabolici che avvengono specificamente in quellĄŻistante e in quel soggetto; in tal modo lĄŻallenamento con il cardiofrequenzimetro potrebbe raggiungere lo scopo in maniera senzĄŻaltro pi¨´ efficace.
Dott.sa Agnese Solbiati
Specialista in Medicina dello Sport
DELTA MEDICA
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