Ecco la decima puntata della rubrica "L¡¯angolo del coach" a cura di Giorgio Rondelli, ex mezzofondista e allenatore di molti campioni olimpici e mondiali. Argomento di oggi: il defaticamento
Uno dei momenti pi¨´ particolari dopo le sedute di allenamento o dopo un impegno agonistico ¨¨ certamente rappresentato dal defaticamento. Genericamente viene subito di pensare ai classici dieci minuti di corsa ad andatura blanda dopo essersi tolti gli indumenti sudati e aver indossato la tuta. Con l'aggiunta di qualche esercizio di stretching statico. Sulla sua importanza e gestione i pareri per¨° non sono totalmente concordi.Quando serve
Di sicuro il defaticamento ¨¨ importante dopo che si son svolte sedute molto intense di?prove ripetute lattacide?oppure se si ¨¨ portata a termine una gara di?mezzofondo veloce??(800-1.500 m) o anche una gara di?corsa su strada?su una distanza non superiore ai?5 km. Questo perch¨¦ diventa importante far ritornare poco alla volta tutto quanto l¡¯organismo allo stato di normalit¨¤. Soprattutto sotto l¡¯aspetto cardiaco, che ¨¨ stato quello pi¨´ ¡°violentato¡± nell¡¯allenamento o nella competizione appena terminati. Per¨°, perch¨¦ svolga meglio la sua funzione, bisogna che il defaticamento sia praticamente?immediato, nel giro di due o tre minuti dopo l¡¯impegno agonistico o la seduta di allenamento. Non ci sono dubbi che il defaticamento abbia una funzione importante anche dopo una seduta di?potenziamento?muscolare?oppure dopo una serie di prove?ripetute?corte?in salita?in quanto facilita il ritorno venoso. Qualche psicologo dello sport consiglia il defaticamento a quegli atleti che hanno vissuto la gara con troppo?stress agonistico?e quindi devono in qualche modo far decantare l¡¯eccessiva tensione nervosa.?
In linea di massima quando si ¨¨ effettuato un allenamento?molto lungo?o comunque superiore ai?15 km, perch¨¦ correre ancora finirebbe per svuotare ancora di pi¨´ le?riserve di glicogeno?contenute nell¡¯organismo. Oppure se ci sono impegni agonistici ravvicinati. Dopo una prova di maratona, anche se si hanno le gambe dure, ¨¨ forse pi¨´ consigliabile una?camminata?che non il classico defaticamento di cinque o dieci minuti di corsa blanda. Ci sono anche alcuni semplici accorgimenti per utilizzare in modo diverso il defaticamento anche dopo le sedute lunghe. Il primo consiglio ¨¨ quello di?rallentare?la velocit¨¤ di corsa negli ultimi chilometri, per poi eseguire una?miniserie di?6/8?allunghi?di?80/100?metri?ad andatura media con recupero di almeno sessanta secondi fra uno e l'altro. A quel punto, anche ulteriori cinque o dieci minuti di corsa lenta defaticante possono avere una logica.Allenamento supplementare
In alcuni casi, lo spazio post gara che dovrebbe essere usato soltanto per il defaticamento, viene invece sfruttato da atleti di alto livello per svolgere una seduta di allenamento complementare alla competizione appena portata a termine.?Lasse Viren, il grande campione finlandese, 4 ori tra 5.000 e 10.000 metri nei Giochi Olimpici di Monaco ¡¯72 e Montreal ¡¯76, dopo l¡¯infortunio muscolare subito nell'estate del 1980, quasi alla vigilia delle Olimpiadi di Mosca, abbinava?gare test?sui 5.000 da meno di?14 minuti?a subitanee uscite?di?90 minuti?di corsa in costante progressione. Il tutto per cercare di recuperare il prima possibile la miglior condizione di forma. Recentemente, anche in questo caso dopo aver partecipato ad un precedente meeting, sono stati visti gli stessi tre famosi fratelli norvegesi?Henrik, Filip ed Jakob?Ingebritsen?svolgere almeno?10 ripetute?di?400?metri al ritmo di?2.50?al chilometro, con pause brevissime di pochi secondi fra una e l'altra. Cose naturalmente da fuoriclasse.?
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