Alistair Brownlee mette da parte il sogno di conquistare l'Ironman Hawaii per concentrarsi sui Giochi del Commonwealth. Rimane intatto il progetto olimpico verso Tokyo 2020
Aveva detto che l'Ironman Hawaii ¨¨ il sogno di ogni triatleta. Prima lo aveva accarezzato, poi timidamente inseguito, ora, dopo averlo cullato per un'anno, si ¨¨ svegliato tornando a concentrarsi sul primo vero amore: la distanza olimpica. Alistair Brownlee far¨¤ parte della spedizione inglese ai prossimi Giochi del Commonwealth del prossimo aprile a Gold Coast, difendendo la corona conquistata quattro anni fa a Glasgow.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr"></p>¡ª Team England (@TeamEngland) <a href="https://twitter.com/TeamEngland/status/935816112758980608?ref_src=twsrc%5Etfw">29 novembre 2017</a></blockquote> <script async src="https://platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
SOGNO RIMANDATO ¡°Il Mondiale Ironman delle Hawaii ¨¨ un appuntamento a cui ogni triatleta vuole esserci: pratico questo sport da quando ho 8 anni e pure io voglio raggiungere questo obiettivo, ma penso che dovr¨° rimandare quel sogno¡±. Operato all'anca nel corso della scorsa stagione, il bicampione olimpico ha aggiunto che ¡°non volevo prendere decisioni affrettate e irrevocabili sul mio futuro, era mia intenzione accantonare per un periodo la distanza olimpica per dedicarmi alle lunghe distanze, ma i Giochi del Commonwealth per me hanno sempre avuto un significato importante e sarei andato ad ogni costo in Australia, anche provando a qualificarmi nei 10.000 metri o nella maratona¡±. E invece sar¨¤ nuovamente sfida in famiglia nel triathlon con il fratellino Jonathan.
TRIS A TOKYO? L'esordio sulle lunghe distanze ¨¨ stato grandioso con i successi in Gran Canaria e nello Utah (Usa), ma il brivido olimpico pare abbia fatto nuovamente virare il fuoriclasse britannico che a Tokyo 2020 inseguirebbe uno storico ed irripetibile tris olimpico dopo i successi di Londra e Rio. ¡°Se mi avessero chiesto due anni fa di andare a Tokyo, probabilmente avrei detto di no, ma ora mi sento molto pi¨´ positivo¡±. Alla fine, anche per un fuoriclasse, sognare non costa nulla.
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