Dal comando della Stazione spaziale internazionale nel 2019 al Texas Ironman. Luca Parmitano racconta la sua esperienza
Pettorale numero 2319, The Woodlands, Texas, Usa. Ore 6:40 di sabato 27 aprile. Sulla battigia del lago che prende il nome dalla citt¨¤, nel North Shore Park, Luca Parmitano ¨¨ pronto a cominciare il?suo quinto Ironman: 3,8 km di nuoto, 180 km in bicicletta e una maratona. Il tutto in 10 ore, 8 minuti e 9 secondi per un 241? posto in classifica generale. Niente male per un astronauta 47enne abituato ad allenarsi anche in assenza di gravit¨¤, che per sei mesi ¨¨ stato comandante della Stazione spaziale internazionale e che ha le giornate abbastanza impegnate dalle attivit¨¤ professionali nella sua base operativa in Florida.?
Luca Parmitano: Ironman in Texas 2024
¡ª ?Sveglia alle 3 del mattino per essere nella zona di partenza intorno alle 4:30 e portare a termine gli ultimi preparativi. L¡¯ingresso in acqua ¨¨ a circa 20 minuti di strada dall¡¯area di transizione T1 ¡°e detesto sentirmi affrettato¡±, racconta su Facebook in una sorta di diario di viaggio. ¡°Nella frazione di nuoto ¨C prosegue ¨C l¡¯unica difficolt¨¤ ¨¨ la navigazione. ? ancora molto buio perch¨¦ il cielo ¨¨ completamente coperto (grosse nubi che si muovono velocemente) e non ho gli occhialini trasparenti¡±. La chiude in 1h 12¡¯, un tempo in media con i suoi precedenti, ¡°quindi non ho scuse¡±. Il problema, semmai, ¨¨ cambiare elemento: ¡°Esco dall¡¯acqua come sempre un po¡¯ disorientato. Ritrovarsi verticale dopo oltre un¡¯ora in orizzontale mi fa questo effetto¡±. Tolta la muta, il primo imprevisto: ¡°I volontari, che dovrebbero passare le buste con il numero, non mi porgono la mia (con dentro i calzini e il casco) e devo tornare indietro a trovarmela da solo¡±. Solo un po¡¯ di tempo perso, ma chiss¨¤ quanti contrattempi avr¨¤ gestito nello spazio.?
in bici controvento
¡ª ?? il momento della frazione in bici: ¡°Brutale. Assolutamente brutale¡±. I primi 30 km sono molto tecnici, ¡°il percorso ¨¨ abbastanza riparato e, sebbene sapessi che ci sarebbe stato vento, non mi d¨¤ fastidio. Poi si entra in autostrada. Il vento ¨¨ da Sud: a 40km/h con raffiche a 55 direttamente in faccia. Nei due giri vedr¨° molta gente sbandare e alla fine della gara, nella tenda medica, dozzine e dozzine di atleti con abrasioni da caduta¡±. Compreso lo stesso Parmitano, caduto dopo un contatto con un altro ciclista che lo stava superando mentre lui stesso era in fase di sorpasso su altri atleti: ¡°A parte le abrasioni, mi si rompe il porta borraccia che ho davanti tra le braccia (indispensabile per l¡¯acqua). Lo blocco alla meno peggio, anche se in modo inutilizzabile, e riparto¡±. Il casco, per¨°, ha qualcosa che non va, ¡°balla da tutte le parti, mi cade sugli occhi e anche il visore balla e si stacca, non riesco a vedere niente. ? davvero ingestibile e pericoloso, mi fermo di nuovo¡±. Si ¨¨ staccato il meccanismo che stringe la fascetta sotto il mento e attorno alle tempie e il visore ha perso uno dei magneti che lo tengono collegato al casco. ¡°A questo punto sono abbastanza disperato, perch¨¦ senza acqua al seguito sar¨¤ difficilissimo: ci sono 31? C e le stazioni con l¡¯acqua sono ogni 25km, dovrei fermarmi e bere e poi continuare, ma non riesco a sistemare il casco: ¨¨ pericolosamente instabile, troppo per me e per gli altri atleti¡±.?
GLI imprevisti
¡ª ?La provvidenza arriva con il supporto tecnico che lo aiuta a sistemare l¡¯elmetto e gli porge un paio di fascette per sistemare il porta borraccia. ¡°Ho perso 11 minuti di tempo, ovviamente ho il morale a pezzi: la gara ¨¨ iniziata da 2 ore e mezzo, mi fa male tutto, ho altri 140 km di bicicletta e una maratona da correre¡±. La mente, per¨°, ¨¨ allenata a superare le difficolt¨¤: ¡°Cerco di mettere questi pensieri da parte e riprendo a pedalare, quasi al limite dei miei watt per mantenere forse 25km/h (molto lento!). Il percorso ¨¨ fatto di due giri in autostrada, quando arrivo all¡¯inversione a U del primo giro per tornare indietro ho finalmente il vento alle spalle e volo a quasi 50km/h¡±. Un tratto provvidenziale per far riposare un po¡¯ le gambe e ritrovare la giusta serenit¨¤. ¡°La seconda met¨¤ del primo giro ¨¨ un attimo, ma quando raggiungo l¡¯inversione a U a Nord ¨C l¡¯inizio del secondo giro ¨C mi accorgo che il vento ¨¨ ancora peggiorato. Adesso la strada ¨¨ piena degli atleti pi¨´ lenti (migliaia) che cercano come possono di avanzare controvento. Nelle salite supero i pi¨´ lenti andando a 15-16km/h. Una fatica pazzesca, pi¨´ di un¡¯ora cos¨¬, al limite dei miei watt¡±. Prima di tornare a spingere con tutte le energie nel tratto a favore di vento. Tempo finale per i 180km: 5h25: ¡°Non ¨¨ il mio miglior tempo, ma poteva andare decisamente peggio¡±.?
Parmitano e la maratona tra crisi e un buon risultato finale
¡ª ?Nell¡¯area di transizione bici-corsa T2, l¡¯incontro con l¡¯amico-allenatore John Mayfield: ¡°Mi dice che sono 50? nel mio gruppo di et¨¤. ? la scintilla giusta e decido che, nonostante la caduta, nonostante il dolore alla gamba e all¡¯anca, pur sapendo che non avrei ottenuto il risultato desiderato, avrei dato tutto nella corsa¡±. I 42,195 km della maratona, dopo quasi 7 ore di sforzo e dolori in ogni parte del corpo, sembrano non finire mai. ¡°Passo i 21km a 1h35, supero decine e decine di atleti, e vengo superato solo da tre o quattro. Marta (la moglie, ndr) mi aspetta sul lungofiume, a ogni giro (sono 3) la vedo due volte ed ¨¨ un incredibile supporto di energia. Cos¨¬ come il tifo, intensissimo, da parte di un pubblico molto numeroso¡±. Il passo ¨¨ buono fino al km 30, poi la fatica presenta il conto tutto insieme: ¡°Gli ultimi 10 km sono durissimi, sono allo stremo: riesco a malapena a bere l¡¯acqua con lo zucchero che ho al seguito, sono disidratato, sento i crampi che si fanno sentire alle cosce e polpacci. Ma insisto¡±. Finisce 21? nella classifica di categoria (45-49 anni), chiudendo la maratona in 3h23, il suo personale e un tempo di tutto rispetto, a maggior ragione dopo 3,8 km di nuoto e 180 km in bici. ¡°Non ho rimpianti: ho dato tutto¡±.
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