Gabriele Rosa, il tecnico pi¨´ vincente di sempre quando si parla di atletica, ha commentato lĄŻevoluzione della gara regina, a cominciare dagli allenamenti
Il punto di partenza ¨¨ unĄŻaffermazione di Haile Gabrselassie, primatista del mondo di maratona dal settembre 2007 al settembre 2011. In una recente intervista alla Gazzetta, il mito etiope aveva raccontato cos¨Ź lĄŻevoluzione della disciplina: "Oggi i maratoneti di vertice, in generale, si allenano molto meno di una volta. Mi capita di andare ai loro training camp, io facevo molti pi¨´ chilometri e a maggior intensit¨¤". La frase, che ha destato lĄŻattenzione degli appassionati, ¨¨ stata commentata da Gabriele Rosa, il tecnico pi¨´ vincente di sempre quando si parla di atletica.
Cosa ne pensa?
?"Credo che Gabrselassie sia impegnato ora soprattutto nel suo business. Non fa pi¨´ il runner e non ¨¨ nemmeno allenatore, una frase del genere pu¨° indurre in confusione. Non ¨¨ cos¨Ź e ho verificato tutto grazie alle mie conoscenze".
In che modo?
"Ho parlato con i migliori allenatori del momento. Patrick Sang, coach di Kipchoge, mi ha spiegato per esempio che Eliud si allena facendo molti chilometri e aumentando ogni tanto lĄŻintensit¨¤. Ho poi sentito Claudio Berardelli, tra i pi¨´ vincenti di questo periodo, che mi ha dato la conferma. I suoi atleti fanno molti km, come accadeva un tempo, con pi¨´ ritmo nei lavori tecnici. Ho poi affrontato il tema con Erik Kimaiyo, allenatore tra le altre dellĄŻattuale primatista sulla distanza Brigid Kosgei, e confrontandomi con il gruppo di lavoro che comprende lĄŻetiope Mosinet Geremew, ho avuto una riprova".
Intorno a quali numeri si aggirano gli attuali ritmi di lavoro?
?"Mi hanno confermato tutti che siamo sui 240-250 km alla settimana".
Di solito, come sono suddivisi?
"Andiamo da lunghi di 25, 30, 35, 38 e 40 km, che si ripetono in progressione, a prove intervallate su 400, 1000, 2000, 3000 e 5000 m. Poi cĄŻ¨¨ il classico fartlek, che consiste in ripetute brevi. Si arriva anche a farlo 25-30 volte, un minuto piano e un minuto forte. ? questo lo schema di base dei lavori, da svolgere in maniera coordinata. Si tratta di allenamenti che servono anche come test, ripetuti a distanza di tempo permettono a un tecnico di vedere come sta crescendo lĄŻatleta".
Da cosa dipende la crescita di un atleta?
"? un fatto quotidiano, legato alla qualit¨¤ e alla quantit¨¤ dellĄŻallenamento. Dai lunghi alle prove intervallate, passando per gli scarichi a ritmi non massimali. Quando questi ragazzi fanno poi i lunghi, parliamo di lavori eccezionali, magari a 2-3 millimoli di soglia".
Di recente, si parla spesso della maratona come una gara composta da quattro 10.000 in serie.?
?"LĄŻesperienza mi porta a dire che non ¨¨ cos¨Ź, la maratona ¨¨ una gara a s¨Ś. Bisogna allenarsi, prepararsi e saper correre anche da soli come accade nelle gare olimpiche, in cui non ci sono le lepri. Se fosse una semplice serie di 10.000, lĄŻallenamento non sarebbe idoneo".
Quali sono i percorsi per arrivare alla maratona?
?"Di solito, ne abbiamo due. Se un atleta viene dai 10.000, il progetto punta a mettere nelle gambe pi¨´ km e meno velocit¨¤. Dunque, un calo nei lavori di soglia oltre le 6-7 millimoli di lattato. Quando un runner va diretto sulla maratona, ¨¨ importante correre pi¨´ km e fare lavori di velocit¨¤, per immagazzinare i ritmi".
Tornando a Gabrselassie, ha affermato che presto si correr¨¤ sotto le due ore.
"Eliud Kipchoge lo ha gi¨¤ fatto, sfruttando aiuti non consentiti per regolamento, gli manca comunque poco pi¨´ di un minuto per riuscirci. Tre anni fa mi hanno chiesto quanto tempo ci sarebbe voluto per sfondare quel muro, ho detto che succeder¨¤ quando qualcuno correr¨¤ in 57ĄŻ sulla mezza. Abbiamo una serie di talenti che ci riusciranno presto, magati dopo le Olimpiadi, e che tra non molto miglioreranno i primati esistenti. Kiptum, giovanissimo, andr¨¤ sotto i 58ĄŻ. E succeder¨¤ lo stesso con Kiplimo. La nuova generazione passer¨¤ da loro".
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