L'ANGOLO DEL COACH
Il limite umano massimo nella maratona: l'analisi di Rondelli
Una decina di anni fa, spinti dai continui miglioramenti del primato mondiale sulla maratona, alcuni ricercatori universitari avevano provato a sbilanciarsi su quando sarebbe stato abbattuto il muro delle due ore e su quale invece poteva essere il limite cronometrico invalicabile sulla stessa distanza. Anche per una macchina perfetta come quella umana.?
LE RICERCHE
¡ª ?Per l'esperto coach americano?David Martin,?oltre che?statistico dei 42 km e 195 metri,?il muro delle 2 ore sarebbe dovuto cadere entro il 2015. Molto meno ottimisti di lui i fisiologici canadesi?Francois Perronet e Guy Thibaut?che, in base ad un loro modello matematico dei meccanismi energetici, ipotizzavano invece la caduta del muro delle due ore non prima del 2030. Pi¨´ possibilista il ricercatore americano?Michael?Joyner?che, in base ad un suo studio incentrato sul VO2max, sulla soglia del lattato e sull'economia di corsa, prevedeva che, entro il 2020, il record del mondo sarebbe sceso? sino a 1h57.58.?
Tutto sommato la previsione pi¨´ azzeccata considerando che, nel 2019 al Prater di Vienna, seppure in gara esibizione e non regolamentare, il keniota?Eliud Kipchoge?con 1.59.40 ¨¨ riuscito ad abbattere il muro delle due ore. Sempre i due ricercatori canadesi?Francois Perronet e Guy Thibaut,?trattando invece del limite cronometrico insuperabile dall'uomo in una gara di maratona, lo indicano nel tempo di?1h48.26.?Il che tradotto in cifre pi¨´ comprensibili vorrebbe dire fare 4 volte di fila i 10.000 metri, con l'appendice dei 2 km e 195 metri finali, in 26.05. Cio¨¨ meglio dell'attuale record del mondo dei 10.000 metri di 26.11 dell' ugandese?Joshua Cheptegei.?Media 2.36 al km! Ipotesi fantascientifiche a parte sono invece tutti d'accordo che l'eventuale fuoriclasse epocale sar¨¤ africano. Etiope, keniota o eritreo. O magari ugandese. Ma forse, per formulare questo tipo di ipotesi, non occorre per forza essere ricercatori o fisiologi di fama internazionale.
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