Barnaby stellare: migliore prestazione italiana di sempre all'Ironman. Ecco come si è preparato

L'azzurro Gregory Barnaby sale sul podio all'Ironman Francoforte vinto dal campionissimo Blummenfelt e ritocca il primato della specialità. Scopriamo come si allena

Sebbene detenesse già questo primato, ora è letteralmente piombato in un'altra dimensione. Gregory Barnaby, con il terzo posto all'Ironman Francoforte che assegnava il titolo europeo della specialità, consolida il suo status di migliore italiano in questa distanza: 7h33'44” il crono stratosferico ottenuto dal veronese che gli regala il podio, la qualifica per il Mondiale di specialità e la nuova migliore prestazione italiana all-time.

Ironman Francoforte 2024

Il successo è andato a Kristian Blummenfelt, il norvegese reduce dai Giochi Olimpici di Parigi (fu oro a Tokyo 2020), che ha chiuso in 7h27'21” (2h32'29” in maratona), davanti alla rivelazione britannica Kieran Lindars (7h32'14”, 2h37'05” nei 42 km finali). “Wow, gara stupenda, incedibile, non avrei mai pensato di salire sul questo podio: è meraviglioso! – dice a caldo Barnaby, pochi istanti dopo il traguardo - Non ero al massimo nel nuoto, ma in bici ho recuperato bene e sono riuscito ad esprimermi bene, rimanendo nelle posizione buone. Ci giocavamo tutto a piedi, ho visto Kristian e Kieran scappare, erano troppo veloci per me e ho preferito concentrarmi sul mio passo (Greg ha chiuso in 2h38'53” la frazione di corsa, ndr). ? stata una gara durissima, ma l'incitamento del pubblico, della mia squadra e del mio coach che mi ha seguito fino a qui sono stati fondamentali per arrivare a questo magnifico risultato”. Bene anche Mattia Ceccarelli, 13° con l'eccellente crono di 7h46'29”

SODDISFAZIONE IMMENSA

Barnaby, metabolizzato il grande risultato, ribadisce che “è stata una gara incredibile e riuscire a salire sul podio in un evento così prestigioso, con un lista partenti di questo calibro, è una soddisfazione immensa”. Prima dell'appuntamento clou, Gregory ha svolto “un periodo di preparazione in altura a Livigno di cinque settimane dove inizialmente ho costruito una buona base aerobica per poi inserire nell’ultima parte del camp lavori più intensi in vista anche della T100 di Londra a cui ho partecipato il 28 luglio. Le ultime tre settimane sono state invece specifiche sul passo gara Ironman”.

LA PREPARAZIONE fisica di Gregory Barnaby

Ma come si allena il campione azzurro in vista dei momenti chiave della stagione? “I pilastri della mia preparazione sono la costanza e la qualità. A nuoto lavoro molto sul volume per costruire la base di resistenza, inserisco poi almeno una volta a settimana un lavoro specifico sulla forza e uno sulla velocità. Nel ciclismo lavoro molto sull’endurance e sulla forza in posizione da crono, sia in pianura che in salita. Sulla corsa mi concentro molto sulla cadenza, che è la cosa che ancora mi risulta più difficile e che mi da più margini di miglioramento. Nella preparazione per l’Ironman gioca un ruolo fondamentale l’allenamento di corsa dopo la bici per cercare di riprodurre le sensazione di corsa in gara con le gambe stanche”.

A seconda del percorso della gara, si compiono anche adattamenti agli allenamenti: “Ogni gara è diversa e richiede una preparazione specifica. Per gare con percorsi collinari, mi concentro molto sul lavoro di forza sia in bici che nella corsa, inserendo salite e ripetute in salita nel programma. Per gare più piatte, invece, lavoro di più sulla velocità e sul mantenimento di un ritmo costante in posizione da crono. Anche le condizioni climatiche del luogo giocano un ruolo fondamentale nella preparazione. Se mi aspetto caldo e umidità, adatto i miei allenamenti per abituarmi a quelle condizioni”.

VERSO KONA

Barnaby sarà protagonista anche all'Ironman World Championship che quest'anno, per gli uomini, si svolgerà a Kona (l'anno scorso fu autore di una gara magistrale a Nizza, in Francia, conclusa all'ottavo posto). “Il mondiale di Kona è il sogno di ogni triatleta che gareggia nelle lunghe distanze. Mi aspetto una gara estremamente dura, soprattutto a causa delle condizioni climatiche estreme. Il caldo e il vento possono fare la differenza, quindi sarà fondamentale gestire bene le energie e idratarsi correttamente. Sarà una gara lunga e tattica, dove ogni dettaglio può essere importante. Dal punto di vista personale, cercherò in tutti i modi di migliorare il mio risultato dello scorso anno di Nizza. Voglio dare il massimo, arrivare al traguardo sapendo di aver dato tutto e vedere fin dove posso arrivare contro i migliori al mondo”.