Scatter¨¤ domenica 23 aprile la 37esima edizione della corsa a tappe nel Sahara marocchino: 250 chilometri da fare in sette giorni, in autosufficienza alimentare
La chiamano la Dakar del running, ma ¨¨ molto di pi¨´. Potrebbe essere derubricata a semplice corsa a tappe, ma ¨¨ molto di pi¨´. ? una corsa tra sabbia e infinite pietraie in autosufficienza alimentare, ma ¨¨ molto di pi¨´. La Marathon des Sables ¨¨ questo ma anche tanto altro.
Marathon des Sables
¡ª ?Nata negli anni Ottanta del secolo scorso, sull¡¯onda dei grandi raid motoristici in Africa, la ¡®maratona della sabbia¡¯ ¨¨ entrata da subito nell¡¯immaginario non solo del runner off-road, ma anche in coloro che in questi quarant¡¯anni hanno voluto (anche solo per una settimana) uscire dalla comfort zone della doccia calda dopo la corsa. E perch¨¦ una manifestazione sia esclusiva e attrattiva, anche il palcoscenico deve avere elementi di unicit¨¤, e il Sahara marocchino ha tutti questi elementi.?
incognite
¡ª ?Ma ci¨° che rende la Marathon des Sables ancor pi¨´ affascinante, ¨¨ l¡¯incognita che avvolge il tracciato, che viene svelato solo poco prima del via. Per contro due sono i numeri sui quali i 1.200 iscritti basano la propria preparazione: totale lunghezza da (per)correre pari a 250 chilometri, da fare in 7 (sette!) giorni. A complicare le cose, tuttavia, ci sono elementi esterni che trasformano la gara in una vera e propria avventura. Intanto, il terreno di gioco che, come avrete capito, non ¨¨ un bell¡¯asfalto liscio bens¨¬ la sabbia del deserto maghrebino, che pi¨´ degli avversari in gara diventa la vera nemica per ogni runner.
maratona a tappe
¡ª ?Alla fine di ogni tappa, la coda di chi marca visita in infermeria diventa sempre pi¨´ lunga man mano che le tappe avanzano: vesciche, piaghe e abrasioni di varia genesi rendono ogni passo un vero martirio. Decine di iscritti si presentano alla tenda dei dottori con i piedi martoriati, ma ormai anche i medici hanno molta esperienza e in qualche modo consentono ai pi¨´ di ripartire la mattina successiva per un¡¯altra tappa. Giusto per dare una dimensione del ¡°pronto soccorso¡±, ecco alcuni numeri: 52 componenti dello staff medico, quasi 7 chilometri di bende adesive Elastoplast, ben 2.700 Compeed anti-vescica, oltre 6.000 pastiglie di antidolorifici, 150 litri di disinfettante. Ma prevenire ¨¨ meglio che curare, ed ecco che qualche azienda specializzata in accessori, si ¨¨ inventata delle ghette da applicare tra la caviglia e la scarpa, che viene cos¨¬ avvolta dalla tomaia fino a bordo suola, anche se la sabbia del Sahara, dice un vecchio adagio marocchino, ¨¨ capace di penetrare anche all¡¯interno di un uovo. ? sufficiente un semplice granellino tra i calzini e a fine giornata il guaio ¨¨ fatto.
consigli
¡ª ?Prima ancora di parlare dell¡¯aspetto atletico, dobbiamo ricordare che ogni concorrente deve portare con s¨¦, nello zaino che indossa durante la corsa, tutto quanto gli possa servire per i sette giorni di gara, ovvero dal sacco a pelo (e un materassino se vuole) all¡¯abbigliamento di scorta (anche se siamo pronti a scommettere che siano pochi coloro che si portano ¡°il cambio pulito¡± per la tappa del giorno dopo ¡), passando ovviamente per l¡¯elemento pi¨´ importante: l¡¯alimentazione. S¨¬, proprio cos¨¬, il cibo per sette giorni deve stare nello zaino. Dunque si mangia, ci si lava, si dorme e ci si veste con quello che si porta e che ogni giorno va caricato in spalla, stipato nello zaino con il materiale obbligatorio imposto dall¡¯organizzazione soprattutto sul fronte sicurezza. Ci¨° che l¡¯organizzazione mette a disposizione ¨¨ un determinato quantitativo d¡¯acqua pari a un totale di 120.000 litri per i 1.200 iscritti. Un aspetto non secondario, perch¨¦ uno degli elementi pi¨´ importanti della Marathon des Sables ¨¨ dato dalle conseguenze della disidratazione, e quindi sar¨¤ opportuno studiare una strategia perch¨¦ l¡¯atleta possa difendersi dal rischio di finire le energie.
? RIPRODUZIONE RISERVATA