Un mix di fibre genetiche veloci, un chilometraggio settimanale che sfiora i 200 km, ma sopratutto tanto lavoro sui ritmi gara
Per sottolineare la straordinaria vittoria dell'olandese Sifan Hassan nella maratona olimpica di Parigi, dopo i due bronzi sui 5000 e 10.000 metri, quasi tutti gli addetti ai lavori hanno paragonata la sua impresa a quanto seppe fare il cecoslovacco Emil Zatopek ai giochi olimpici del 1952 ad Helsinki.?
Emil Zatopek: la locomotiva umana
¡ª ?Ma il fondista boemo realizz¨° un fantastico tris di medaglie d'oro, sbaragliando ogni avversario di giornata. Evento che gli valse il soprannome di "locomotiva umana". Anche per via di fachiresche sedute di interval training in pista in cui Emil riusciva a portare a termine anche 60/70 ripetute di 400 metri con recupero attivo.?
Sifan Hassan: un'atleta diversa
¡ª ?A onor del vero, 72 anni dopo le imprese del leggendario Zatopek, Sifan Hassan, a parte il numero delle medaglie conquistate, ha caratteristiche tecniche molto diverse da quelle del fondista cecoslovacco. Perch¨¦ la fondista naturalizzata olandese, ma etiope di nascita, ¨¨ capace di spaziare dal mezzofondo veloce con primati personali di livello mondiale, sia sugli 800 (1.56.81), sia sui 1500 ( 3.51.95) e sul miglio (4.12.33), a quello prolungato dei 3000 (8.18.49), 5000 (14.13.42) e 10.000 (29.06.82) per arrivare alle tre prove di fondo vedi il primato mondiale dell'ora in pista ( km 18.930), quello sulla mezza maratona (1.05.15), e quello sulla maratona (2.13.44). Concludendo il tutto con la corsa campestre. Disciplina in cui ha vinto due titoli europei.?
sempre a caccia di medaglie
¡ª ?Ad affrontare tre gare nelle grandi manifestazioni, andando sempre a caccia di tre medaglie, comunque, Hassan ci aveva gi¨¤ abituati. Nel 2021 ai giochi di Tokyo vinse 5000 e 10.000 prendendo poi il bronzo sui 1500. Ai mondiali di Budapest dell' anno scorso solo una sciagurata caduta a 40 metri dal traguardo della gara dei 10.000, quando stava lottando per la medaglia d'oro con l'etiope Gudaf Tsegay, le imped¨¬ di fare ancora tris di medaglie con il successivo bronzo sui 1500 e il conclusivo argento sui 5000.
Genetica e allenamento
¡ª ?Come si riesce a essere competitivi su tutte queste distanze cos¨¬ diverse fra di loro? Con un formidabile mix di fibre genetiche veloci, un chilometraggio settimanale che sfiora i 200 km, ma sopratutto con tanto lavoro di qualit¨¤ sui ritmi di gara. Vedi un'incredibile sessione di 20 x 800 metri in 2.15 con 2 minuti di recupero fra una prova e l'altra. Naturalmente per sopportare questi carichi di lavoro, che sono pi¨´ duri delle stesse gare, bisogna essere capaci di spremersi al massimo. Sotto questo aspetto Hassan, che fino a qualche anno fa era allenata in Oregon dal discusso Alberto Salazar, ha capacit¨¤ di sopportazione della fatica oltre i normali limiti di quasi tutti gli altri atleti.?
resistenza e resilienza
¡ª ?Resistenza e resilienza di fronte a gare multiple che nessun atleta maschio del mezzofondo ha pi¨´ provato a mettere alla prova dopo il mitico Emil Z¨¢topek, a parte il finnico Lasse Vir¨¦n che ai giochi olimpici di Montreal del 1976, dopo la doppietta 5000/10.000 metri, gareggi¨° anche nella maratona. Non andando per¨° oltre il quinto posto. Il suo ¨¨ anche un autentico schiaffo morale postumo ai vari fisiologi del secolo scorso che ritenevano le donne non idonee sul piano fisico e psicologico ad affrontare le lunghe distanze. Tant'¨¨ che per arrivare a svolgere un programma mondiale e olimpico di gare di fondo e mezzofondo pari a quello maschile si ¨¨ dovuti arrivare al 1980. A distanza di oltre 40 anni, con la sua impresa sulla maratona, dopo le gare dei 5000 e 10.000 metri, Sifan Hassan ha dimostrato che le donne sono gi¨¤ andate oltre la parit¨¤ dei sessi in quanto a tenacia e voglia di soffrire. Alla faccia del sesso debole e dei soliti luoghi comuni dello stesso genere.
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