I due azzurri del neonato team Brooks Trail Running hanno dominato la 14 e la 25 km della prima gara della stagione del circuito internazionale
Uno ha cominciato quasi per caso e si allena nel tempo libero dal lavoro nell¡¯ufficio acquisti di un¡¯azienda che si occupa di lavorazione carni, l¡¯altro arriva dall¡¯atletica leggera. Il comune denominatore le origini ¡°dolomitiche¡±: Alberto Vender arriva dalla provincia di Trento, Daniel Pattis dall¡¯Alto Adige. Il primo ha 25 anni, il secondo 23 e sono i due vincitori italiani della Trans Gran Canaria, il primo grande evento internazionale del calendario di trail e ultra running della stagione. Alberto e Daniel sono due tra i volti di punta della Nazionale italiana con cui puntano al Mondiale 2022 di corsa in montagna e del neonato Brooks Trail Runners, il team europeo di atleti giovani ed esperti che il brand di Seattle ha messo in piedi con l¡¯obiettivo di far crescere una nuova generazione di talenti della disciplina. E sono andati subito a dama: Vender ha vinto e dominato la 25 km (con 562 metri di dislivello) con 3 minuti sul secondo, Pattis la 14,4 km (con 238 di dislivello) con addirittura 10 minuti sul secondo.?
DAL CALCIO AL TRAIL
¡ª ?E pensare che da ragazzino Alberto giocava centrocampista nella squadra di calcio del suo paese (Pieve di Bono) e della corsa, tantomeno del trail, gli interessava davvero poco. Per il calcio non ha partecipato a una gara del campionato italiano allievi di corsa in montagna, rinviando tutto alla settimana successiva (solo perch¨¦ il campionato di calcio quel weekend riposava) quando, alla prima gara in assoluto, domin¨° la staffetta con appena un paio di allenamenti nelle gambe e il miglior tempo. ¡°Se ho lasciato il calcio per dedicarmi esclusivamente a corsa e trail ¨C racconta sotto il sole di Maspalomas, a Sud di Gran Canaria ¨C ¨¨ merito del mio attuale allenatore Ennio Col¨°, che era anche professore di educazione fisica nella scuola che frequentavo. ? stato lui a intravedere in me una particolare attitudine verso questo sport e a spingermi a praticarlo senza mai forzare la mano, anzi, spingendomi a un approccio graduale e facendomi ingoiare anche qualche boccone amaro¡±. Tipo l¡¯esclusione dalla squadra del Mondiale allievi, nonostante il miglior tempo al campionato italiano. ¡°In un primo momento ¨¨ stata dura da accettare, ma probabilmente anche quella sua scelta ha contribuito a rendere pi¨´ chiara la strada che avrei voluto percorrere¡±. Ora ha le idee chiare e anche una visione sul mondo del trail running e della corsa in montagna pi¨´ in generale: ¡°? importante che non si ecceda con le distanze quando si ¨¨ piccoli, perch¨¦ alla lunga il fisico potrebbe non reggere l¡¯urto. L¡¯approccio a questo sport deve essere graduale e, di base, bisognerebbe promuovere un dialogo sempre pi¨´ proficuo tra la Fidal, che si occupa della corsa in montagna, e i promoter dei pi¨´ importanti eventi di trail running che hanno grande visibilit¨¤ e che quindi hanno pi¨´ appeal e pi¨´ ¡®potere¡¯ di avvicinare sempre pi¨´ gente nuova a questo sport¡±.?
OBIETTIVO MONDIALE
¡ª ?Ora, per¨°, c¡¯¨¨ da guardare al futuro e al grande obiettivo, il Mondiale che a novembre si correr¨¤ in Italia, il primo da seniores: ¡°La maglia azzurra davvero importante e mi ha dato tanto. ? anche uno dei motivi per cui ho lasciato il calcio¡±. E il Mondiale sarebbe un doppio riscatto. Innanzitutto perch¨¦ era stato convocato per quello in programma nel 2021 che poi ¨¨ saltato per la pandemia. E poi perch¨¦ era nella squadra Under 20 che avrebbe partecipato al Mondiale 2014 a Casette di Massa, il suo primo in assoluto, ma due giorni prima della gara fu investito da un motorino proprio davanti all¡¯hotel in cui soggiornava con tutto il team. Un sogno condiviso anche con Daniel Pattis, due anni pi¨´ giovane, altra grande promessa del vivaio azzurro della corsa in montagna. ¡°Il sogno ¨C racconta il vincitore della 14 km di Gran Canaria ¨C ¨¨ quello di andare sempre pi¨´ forte e ritagliarmi un posto nel gruppo che parteciper¨¤ al Mondiale, anche se il gruppo ¨¨ particolarmente forte e non sar¨¤ semplicissimo¡±. L¡¯ambizione, per¨°, ¨¨ pari almeno al talento e il ragazzo ne ha da vendere, a dispetto della timidezza.?
BROOKS NEL DESTINO
¡ª ?Daniel, che arriva da Tires, a pochi chilometri da Bolzano, e che in inverno si diverte anche con lo scialpinismo, sui sentieri ci ¨¨ nato e cresciuto. ¡°Da piccolo capitava spesso di partire per sentieri con i miei genitori, senza una meta e con il solo obiettivo di vivere a pieno la montagna. ? cos¨¬ che ho imparato ad amare la montagna, chiave indispensabile per sviluppare la passione per questo sport¡±. Passione che, per¨°, ¨¨ cresciuta parallelamente a quella per l¡¯atletica su pista, praticata a Bolzano sin da giovanissimo. ¡°A 17 anni ho partecipato alla mia prima gara di corsa in montagna e da allora mi sono innamorato di questa disciplina. Per ora corro gare al di sotto dei 20 km, ma mi piacerebbe anche cominciare ad allungare le distanze, pur restando al di sotto della maratona. Almeno per il momento¡±. E all¡¯ultima Nations Cup a Chiavenna, corsa con le Brooks Catamount ai piedi, uno dei modelli pi¨´ veloci del brand americano, Tobias Gramajo, Tech rep manager di Brooks Italia, oltre che grande appassionato di trail, l¡¯ha notato e l¡¯ha precettato per la squadra che stava nascendo. ¡°? una bella opportunit¨¤ perch¨¦ il confronto e l¡¯allenamento con altri ragazzi che corrono cos¨¬ veloce ¨¨ stimolante e pu¨° solo aiutarmi nel mio percorso di crescita. Oltre che darmi l¡¯opportunit¨¤ di cimentarmi in gare importanti alle quali, magari, non avrei. Come la Trans Gran Canaria, una gara meravigliosa, indipendentemente dal risultato (la prima vittoria alla prima gara internazionale, ndr). Un gran bel modo per cominciare questo percorso e ripagare anche l¡¯azienda che ha riposto fiducia in me¡±.?
LA SQUADRA
¡ª ?Un gran bel team, si diceva, composto da dieci atleti, alcuni giovani, altri pi¨´ esperti. Come Gabriele Abate, 10 mondiali alle spalle e chioccia del gruppo, che si ¨¨ ritagliato anche un piccolo ruolo nella vittoria di Daniel. ¡°Quando sono partito dall¡¯Italia ¨C prosegue Pattis ¨C non sapevo che per regolamento bisognava correre con borracce per un litro d¡¯acqua. Gabriele me ne ha regalata una. ? stato un gesto bellissimo che ho apprezzato tanto¡±. E poi Melina Grosjean, gladiatrice italo-francese, che, dopo aver chiuso al terzo posto il Kilometro Vertical (5,3 km con 1.130 metri di dislivello positivo) ha vinto la gara da 25 km nonostante una caduta a una quindicina di minuti dal via che le ha provocato una profonda ferita al ginocchio e diversi punti di sutura all¡¯arrivo. E poi Daniel Borgesa, classe 2002, il pi¨´ giovane del gruppo, la giovane promessa dello skyrunning Gianluca Ghiano, Michele Meridio, Mirko Cocco (assente a Gran Canaria per un infortunio dell¡¯ultimo momento), Alberto Garbujo e la campionessa valtellinese di corsa in montagna Alice Gaggi.?
STRATEGIA TRAIL
¡ª ?¡°? un bellissimo gruppo ¨C commenta Gramajo ¨C che alla Trangrancanaria ha raggiunto ottimi risultati. Siamo orgogliosi di ognuno di loro e sicuri del percorso internazionale che faranno, anche con il nostro supporto in termini logistici e organizzativi, ma anche di assistenza in allenamento e in gara, motivazione, definizione degli obiettivi e, non meno importante, in termini di equipaggiamento tecnico¡±. Il focus sul mondo del trail, d¡¯altronde, rientra in una precisa strategia del brand che ha accolto la spinta arrivata dall¡¯Europa e investito nel settore: ¡°La crescita esponenziale del trail con conseguente incremento della domanda ¨C aggiunge la marketing manager di Brooks Italia Martina Fogagnolo ¨C ha significato per noi la messa a punto di una strategia chiara e coerente che ha l¡¯obiettivo di far diventare Brooks un brand leader nel settore. Partendo dalla nostra conoscenza e competenza tecnica del running, il segmento Trail rappresenta per noi una grande opportunit¨¤¡±.
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