I due fondatori di HOKA, Jean-Luc Diard e Nico Mermoud, e il Director of Advanced Product Development?Christophe Aubonnet spiegano come correre divertendosi sia la priorit¨¤
Con Hoka ¨¨ tempo di volare!?Il brand francese ¨¨ leader mondiale nell¡¯ambito delle calzature da running. Nato nel 2009 nelle Alpi, a Chamonix, celebra la sua espansione in Italia e al tempo stesso ricorda un momento ispirante e fondamentale per la sua creazione, andando a correre sull¡¯Etna.?Non una corsa qualsiasi ma un allenamento collettivo insieme ai fondatori di HOKA Jean-Luc Diard e Nico Mermoud, e a Christophe Aubonnet, Director of Advanced Product Development.?Il vulcano attivo pi¨´ alto d¡¯Europa ha cos¨¬ fatto da cornice a una corsa extraterrestre, tra antichi crateri, canaloni di sabbia vulcanica nerissima e soffici cespugli di colore verde brillante.
Ed ¨¨ Mermoud a spiegare la nascita di Hoka, che nell¡¯antica lingua Maori significa?Adesso ¨¨ tempo di volare:?¡°Hoka ¨C racconta dall¡¯alto di un cratere ¨C nasce come marchio da trail running e in pochi anni ¨¨ diventato un global brand. Ci¨° in cui abbiamo creduto sin dal primo giorno (ed ¨¨ anche la nostra filosofia), ¨¨ che puoi correre con una scarpa dalla forma completamente diversa rispetto a quella del passato: pi¨´ efficiente e pi¨´ protettiva. Ma non solo, una scarpa che allo stesso tempo ti permette di divertirti correndo¡±.
Come ¨¨ stata creata la prima scarpa??
¡°La nostra prima scarpa ¨¨ stata disegnata per sentieri collinari accidentati. Io e i miei soci da sempre pratichiamo sport come sci, mtb, bici, surf e siamo partiti dal concetto che quando nel trail running raggiungi la cima della montagna, in quel momento dovrebbe iniziare il divertimento. Ma nella maggior parte delle gare e degli allenamenti la discesa ¨¨ l¡¯inizio del dolore. Per questo motivo abbiamo creato una scarpa protettiva, ma al tempo stesso confortevole. La nostra prima magica innovazione ¨¨ stata l¡¯intersuola che d¨¤ molta protezione e permette al piede di affondare dentro la scarpa, cos¨¬ che ¨¨ possibile scendere come se stessi sciando o galleggiando¡±.?
Come mai avete deciso di fare un allenamento sull¡¯Etna??
¡°L¡¯Etna ¨¨ il luogo in cui, per la prima volta, abbiamo corso tutti e tre insieme: io, Jean-Luc e Christophe. L¡¯occasione? La partecipazione nel 2001 a una competizione, o meglio un¡¯avventura piuttosto impegnativa che prevedeva pi¨´ discipline. Ricordo che la sensazione che percepimmo correndo sulla sabbia vulcanica fu di galleggiare e volare. Non avevamo scarpe particolari, era il terreno che dava questa sensazione. Un terreno unico al mondo: sabbioso ma allo stesso tempo consistente, per questo ti permette di scivolare. Da qui l¡¯idea di tornare a correre sull¡¯Etna¡±.
Un¡¯avventura che vi fece provare sensazioni nuove e ispiranti, rivelatesi fondamentali per la creazione in seguito del brand Hoka.?
¡°In quel momento non pensavamo alla creazione di un marchio, ¨¨ stata un¡¯occasione di aggregazione, di amicizia. Ma per la prima volta abbiamo capito che il running poteva essere anche divertente e adrenalinico come gli altri sport che praticavamo. E questo approccio, ovvero correre divertendosi, abbiamo cercato di trasferirlo nei nostri prodotti¡±.?
I modelli cult di Hoka
¡ª ?La prima scarpa di HOKA, la Mafate, con la sua forma oversize e il design pensato per una massima ammortizzazione, ha completamente rivoluzionato le tendenze minimaliste dell¡¯epoca. Dopo la Mafate, il brand ha continuato a spingere sempre pi¨´ in l¨¤ i confini dello sport, lanciando collezioni che hanno ridefinito e che continuano a rimodulare l¡¯aspetto delle calzature e le sensazioni da esse veicolate grazie a prodotti di punta come i modelli Bondi, Clifton e Anacapa. Hoka ancora oggi ¨¨ nota per il suo DNA unico, caratterizzato da elementi distintivi come l¡¯Active Foot Frame, il meta rocker e le geometrie uniche che si adattano a tutte le tipologie di sportivi e alle loro specifiche esigenze. E con la Mafate Speed 4 ai piedi abbiamo corso su e gi¨´ per i canaloni sabbiosi. Una scarpa costruita per le lunghe distanze, con un grip altamente performante e quindi in grado di dare sicurezza e grande trazione falcata dopo falcata.?
Ci siamo letteralmente tuffati in discesa e la sensazione ¨¨ stata proprio di correre sospesi tra terra e cielo, con il piede che affondava in una morbida trapunta per poi tornare a fluttuare nell¡¯aria. Una sensazione particolarissima che non a caso ¨¨ rimasta impressa nelle menti e nei cuori dei due fondatori del brand e di Christophe, che hanno voluto ritrovare quella magia, 22 anni dopo, ma questa volta con le scarpe Hoka ai piedi.
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