Le risposte alla continuation bet parte prima: il check-raise
La prima evoluzione strategica nel poker ¨¨ stata la continuation bet. Non sono per¨° tardate ad arrivare le contromosse a questo tipo di tecnica. Alcune "risposte" sono di attesa, altre di iniziativa. Iniziamo dal check-raise che pu¨° essere vincente ma che comporta qualche rischio, soprattutto in bluff
Giorgio Sigon
Nel nostro viaggio storico sulle strategie che hanno evoluto il gioco del poker, arriviamo alla prima vera contromossa alla continuation bet. C'erano giocatori che c-bettavano il 100% delle volte, con poca credibilit¨¤: a quel punto l'idea era un "banale" rilancio. Vediamo anche e soprattutto dal punto di vista psicologico perch¨¦ fare check raise ¨¨ utile
TUTTO NASCE DALL'ABUSO DELLA C-BET
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Abbiamo spiegato tutto riguardo alla continuation bet: idea, motivazioni celate e successo della tecnica in questione. Per quanto potesse rappresentare una novit¨¤ remunerativa, era comunque destinata ad essere "combattuta". Se ¨¨ vero che agli albori della c-bet, tale strategia era rispettata, ovvero si vincevano tanti piatti, col passare del tempo qualcosa non quadrava. Impossibile pensare che ogni volta quel giocatore avesse una mano premium in mano o che trovasse sempre top pair (o meglio) al flop. Se andiamo sempre in continuation bet, ovvero puntiamo al flop il 100% delle volte che rilanciamo preflop, alla lunga non siamo pi¨´ cos¨¬ tanto credibili. La risposta strategica nasce quindi da questo abuso. Un giocatore rilancia preflop, so che andr¨¤ quasi sempre in c-bet ma so allo stesso tempo che non sempre avr¨¤ un punto. Cosa faccio? Come rispondo?
PERCHE' FARE CHECK RAISE VA BENE MA E' RISCHIOSO?
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Prima di addentrarci nella tecnica che spieghiamo in questo articolo va sempre fatta una premessa: quando decidiamo come agire, e quindi che tecnica usare, dobbiamo aver chiara la nostra posizione. Rilancia middle position e noi siamo di BB e facciamo call? Sappiamo di essere fuori posizione. Rilancia UTG, noi chiamiamo di bottone e i bui passano? Siamo in posizione. A seconda di chi parla per primo dopo il flop, peschiamo dal nostro sapere mosse differenti. Il check-raise si fa fuori posizione. Quindi torniamo alla fattispecie che vede noi di BB con bottone che ha rilanciato. Sappiamo che, al nostro check, il nostro avversario andr¨¤ in continuation bet e lo sappiamo ben prima di fare call nel preflop. Siamo pronti a rispondere? Lasciamo a lui la parola pronti per¨° a rilanciare a una sua puntata. "Ehi amico ti piace la trappola che ti ho teso?". Il check-raise per¨° dobbiamo farlo sia che abbiamo legato sia in bluff o semi bluff altrimenti siamo leggibili. Qual ¨¨ il rischio di questa tecnica? Consideriamo due aspetti: il primo, andiamo ad ingrossare un piatto che far¨¤ gola anche al nostro avversario. Secondo, la nostra azione non chiude l'action: pu¨° arrivare un fold, un call o addirittura un contro rilancio e dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza. Diciamo che, storicamente, il check-raise era l'ultima azione al tavolo prima che chi aveva c-bettato passasse e lasciasse il piatto. La storia ovviamente non finisce qui...