LA GUIDA

Quante tipologie di puntate ci sono nel poker? La guida completa

La terminologia è essenziale anche in un gioco "silenzioso" come il Texas Hold'em: per evitare di sbagliare al tavolo ma soprattutto per comprendere al meglio guide e teorie, vanno assolutamente imparati i termini base. Può sembrare elementare ma ci confondiamo più spesso di quanto si creda

Giorgio Sigon

3 settembre

Ogni momento nel mondo del Texas Hold'em passa attraverso azioni: si può annunciare la propria intenzione oppure si possono semplicemente usare le mani o le chips. Sapete però quante tipologie di puntate ci sono nel poker? Scopriamole tutte

I termini che si ripetono

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I momenti nei quali si può agire, con le varie puntate sono 4

Il preflop, ovvero prima che le prime 3 carte comuni scendano sul tavolo

Poi c'è il postflop, dopo che il dealer ha girato le prime carte comuni

Arriva poi il turn

Infine il river con l'ultimo giro di puntate

Notate bene che si parla di pre e postflop ma non di "post-turn" e/o "post-river". Si usa invece la terminologia "normale" per indicare che sul board ci sono 4 carte (turn) o 5 carte (river). Quasi tutte le tipologie di puntate si usano in tutti i momenti che abbiamo elencato. Andiamo a vederli nel dettaglio, spiegando per bene cosa indicano le varie parole

Nel poker ci sono sei tipologie di puntate

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Prendiamo come esempio il preflop. Sappiamo che, una volta ricevute le carte, il primo giocatore ad agire è l'UTG. Dato che i bui hanno già messo il quantitativo obbligatorio di chips, il primo a parlare (e poi via via tutti gli altri) potrà

Fare "Call": entrare nella mano chiamando (o "vedendo" per i nostalgici) l'equivalente del grande buio. Solo nel preflop questa azione è chiamata anche Limp

Ovviamente un'altra opzione è il "Fold": si decide di non giocare la mano. Non si perdono chips (in questo preciso momento) ma non si può vincere il piatto dato che le carte saranno restituite al dealer e in nessun caso si potrà rientrare in gioco

Un terzo termine è il "Raise:" il giocatore decide quindi di non "vedere" ma di rilanciare sulla puntata del grande buio. I giocatori dopo di lui potranno quindi effettuare un controrilancio. Un sinonimo di raise è ovviamente il famoso "allin" che può essere un raise fino a ciò che si ha davanti ma anche un'altra cosa...

Guida alle puntate postflop

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Non abbiamo ovviamente finito con le tipologie di puntate nel poker. Abbiamo visto qual che si può dire nel preflop. Con il passare della mano entrano in gioco altri termini che prima non era corretto utilizzare

Il primo è il "Check": significa restare nella mano, e quindi non fare fold, senza però effettuare alcun tipo di puntata. Se tutti fanno check, si può vedere il turn in modo "gratuito", quindi senza dover mettere chips nel piatto

Il termine "Bet" invece identifica la vera puntata. Dopo il flop, come detto, il primo giocatore a parlare non può "vedere" (e quindi fare "call") alla puntata di qualcun altro. Semplicemente perché non c'è una puntata precedente. "Punto 1000" equivale a fare "bet 1000"

Abbiamo detto che l'allin è un raise ma non solo. Può anche essere visto come "bet". Immaginate: siete i primi a parlare postflop e andate allin. Non state rilanciando ma semplicemente "bettando" tutto

Infine si può anche utilizzare un termine "derivato" da altri giochi. Anche in questo caso, il termine a cui ci riferiamo, è riconducibile alla semplice "bet" o al "raise". Quando sentite qualcuno dire "pot" vuol dire che sta puntando un quantitativo di chips che è uguale all'ammontare del piatto. Non è propriamente una tipologia di puntata ma sappiate che esiste anche questo

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3 settembre - 11:41