? sempre pi¨´ difficile trovare un termine di paragone negli altri sport, quando si parla di Fernando Belasteguin: dopo il ritiro di Federer dal tennis, nessun over 40 lotta ancora davvero per il massimo livello mondiale, o almeno non nelle discipline in cui la componente atletica gioca un ruolo fondamentale. Lui s¨¬. Lui ¨¨ ancora al top, e la sua leggenda va avanti da oltre un quarto di secolo.
PADEL
Belasteguin, la leggenda continua: "Ho lo stesso entusiasmo di 20 anni fa"
? il "Federer" del padel, e a 43 anni resta tra i giocatori pi¨´ forti: "Ho avuto molta cura del mio corpo, e amo questo sport. In Italia state crescendo, giocher¨° a Roma e Milano"
A margine del lancio della collezione Wilson “Bela v2”, il pi¨´ forte padelista di tutti i tempi parla un po’ del presente, pochissimo del passato e molto del futuro. Perch¨¦ a dispetto di una carta d’identit¨¤ che dice "classe 1979", Bela non ha alcuna intenzione di voltarsi indietro e crogiolarsi nei ricordi, n¨¦ tanto meno di deporre le armi. Pardon: la pala.
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Belasteguin, qual ¨¨ il segreto per continuare a competere con i pi¨´ forti del mondo, anche se sono molto pi¨´ giovani?
"Mi sono preso cura di me stesso per tutta la vita, con la massima attenzione. Questa sar¨¤ la mia 29? stagione e ho lo stesso entusiasmo dei ragazzi che hanno 20 anni in meno, e con i quali mi confronto. Ho sempre affrontato la mia professione in modo molto responsabile, pensando a lungo termine. E ancora oggi mi godo i risultati di questa filosofia di vita sportiva".
Quando potremo rivederla in Italia e ammirarla in campo?
"Beh, il calendario del Premier Padel ¨¨ uscito da poco, giocher¨° a Roma e a Milano, due tornei in cui mi sento molto a mio agio. Li adoro, dico sempre che quando sono in Italia mi sento a casa, gli italiani mi trattano come se fossi uno di loro e me l’hanno dimostrato dal primo giorno in cui ho messo piede nel vostro Paese".
Il padel in Italia ¨¨ in forte crescita in termini di giocatori e di pubblico. Pensa che potremo arrivare a competere con potenze come la Spagna o l'Argentina?
"S¨¬, non ho dubbi. L’esplosione del professionismo in Italia ¨¨ avvenuta con molti anni di ritardo rispetto a Spagna e Argentina, ma non ho dubbi che in Italia, con un lavoro pianificato e a lungo termine, si produrranno ottimi giocatori. Occorre unire la cultura sportiva alla tradizione".
Pu¨° spiegare le ragioni che l’hanno portata a decidere di cambiare partner e tornare con Sanyo Gutierrez? E Lebron e Galan continueranno a essere la coppia da battere?
"Inizio con la seconda domanda. S¨¬, Juan e Alejandro sono stati i numeri uno per tre anni, non c'¨¨ dubbio che siano la coppia da battere e tutti noi lavoriamo per insidiarli. Il motivo per cui sono tornato con Sanyo (prima giocava con Arturo Coello, ndr) ¨¨ che abbiamo parlato prima del campionato del mondo, abbiamo chiarito le cose e gli obiettivi che ci saremmo prefissati e abbiamo convenuto che unire di nuovo le forze sarebbe stata la scelta migliore".
Qual ¨¨ il primo consiglio che darebbe a un bambino che inizia a giocare a padel e sogna di diventare... Bela?
"Che si diverta soprattutto, che faccia del suo meglio e che combini la sua carriera sportiva con gli studi, perch¨¦ un atleta mentalmente preparato sar¨¤ meno a rischio di essere ingannato. Un campione trova sul suo cammino molte persone che cercano di approfittare della sua fama. Quindi meglio prepararsi".
Cosa pensa della svolta positiva nelle relazioni tra World Padel Tour e Premier Padel, che ora vogliono collaborare?
"Tutti abbiamo sentito che ¨¨ iniziato un dialogo tra i due circuiti principali. Penso che unirsi e lavorare per il bene del padel e dello sport, al di sopra degli affari, sia un fatto positivo. Se l'idea, invece, ¨¨ quella di riunirsi pensando al business e non allo sport, non la vedr¨° mai come una buona cosa".
Il tennis e il padel possono coesistere o sono destinati a dividere il pubblico di appassionati e giocatori?
"Non c'¨¨ dubbio che possano coesistere e non c'¨¨ dubbio che il padel debba imparare molte cose da uno sport come il tennis, che esiste da 120 anni. Se vogliamo avere una crescita sostenuta e forse pi¨´ accelerata, possiamo replicare le cose che sono state fatte bene in quel mondo".
Cosa ha pensato quando ha visto Roger Federer giocare a padel con la "sua" racchetta?
"? stata un'emozione e una gioia immensa. Innanzitutto il fatto che Federer abbia giocato a padel ¨¨ incredibile, per il padel ¨¨ qualcosa di spettacolare. E poi vederlo impugnare una “Wilson Bela” ¨¨ una soddisfazione personale di cui mi compiaccio e che conserver¨° per il resto della vita. Il design e lo sviluppo di prodotti per il padel mi hanno sempre interessato e sono davvero contento di mettere la mia esperienza al servizio di questo progetto. L’idea ¨¨ di mettere strumenti tecnici di alto livello a disposizione di qualunque giocatore".
Se dovesse scegliere l'immagine pi¨´ bella della sua lunga e brillante carriera, quale momento immortalerebbe?
"Mi alleno quotidianamente e penso che il meglio debba ancora venire. Fino all'ultimo giorno della mia carriera, penser¨° cos¨¬. Quando non sar¨° pi¨´ un professionista mi guarder¨° indietro e allora potr¨° scegliere un momento di questo lungo percorso da ricordare con pi¨´ piacere in assoluto".
Argentina campione del mondo di padel e di calcio: come pu¨° lo sport contribuire a rilanciare il suo Paese, che sta ancora attraversando una grave crisi economica?
"Sono molto felice da argentino per le imprese sportive della mia nazione. Il calcio ¨¨ lo sport numero uno al mondo. Sono sempre, sempre, sempre stato convinto che lo sport, se usato bene, abbia un potere incalcolabile… E quello che ¨¨ successo in Argentina, nonostante le grandi differenze sociali e la spaccatura politica che esiste, ci ha uniti tutti sotto la stessa bandiera. Lo sport vola pi¨´ in alto di qualsiasi problema politico o economico di un Paese. E possiamo usarlo per portare gioia alla gente".
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