A Milano, in via Iseo 10, si trova uno dei progetti pi¨´ rivoluzionari del panorama italiano: la Bebe Vio Academy, la prima accademia, propedeutica e gratuita, di avvicinamento allo sport che coinvolge ragazzi dai sei ai quindici anni con e senza disabilit¨¤. In occasione dell’ultima giornata del campus,in partnership con Nike, tutti i partecipanti ricevono i rispettivi diplomi, tutti consegnati da Bebe, che nell’attesa risponde alle domande dei suoi piccoli fan. “Qual ¨¨ il tuo sogno?” e “Cosa vuoi fare dopo la scherma?” sono le domande ricorrenti, a cui Bebe risponde senza esitazione: “Voglio espandere il mio progetto. L’obiettivo ¨¨ vedere un giorno atleti olimpici e paraolimpici allenarsi insieme: a Rio 2016 era cos¨¬, tutti insieme nella stessa stanza a condividere gioie e passioni. Il mio sogno ¨¨ poter far rivivere quella scena in tutte le nazioni del mondo, e sono sicura di poterci riuscire”.
UN INCONTRO SPECIALE
Una giornata con Bebe e i suoi ragazzi , ecco come stanno cambiando lo sport
A Milano la prima accademia di avvicinamento allo sport che coinvolge ragazzi dai sei ai quindici anni con e senza disabilit¨¤. Bebe: “L’obiettivo ¨¨ vedere un giorno atleti olimpici e paraolimpici allenarsi insieme”
Vera leader
¡ªGaia, che pratica scherma in carrozzella, ringrazia Bebe per i preziosi consigli, ma la sua eroina la interrompe subito: “Sono io che devo fare i complimenti a te, sei una vera leader e in questi giorni mi hai insegnato a stare in gruppo”. Gaia si commuove. Si commuove pure Andrea che ¨¨ molto timido, e formula la sua domanda coprendosi la faccia con un foglietto: “Bebe qual ¨¨ stata la tua emozione pi¨´ grande?”, “Vedere voi ragazzi cos¨¬ felici” risponde lei. Andrea sposta il foglietto e finalmente mostra il suo sorriso.
Calcio
¡ªLa scherma non ¨¨ l’unica disciplina che i ragazzi imparano, l’Academy si occupa di diversi sport: sitting volley, basket in carrozzina, calcio integrato, atletica ma il pi¨´ gettonato rimane il calcio. “Sono migliorato tantissimo nel dribbling” esclama felice Tommaso, giovane tifoso interista ammaliato dal ritorno della Lu-La, che azzarda anche un pronostico sulla tanto attesa finale di Champions League: “Sar¨¤ una partita combattutissima, partiamo sfavoriti ma ce la possiamo fare”. Di tutt’altro parere Kevin, juventino sfegatato che non apprezza Allegri: “Quest’anno le partite della Juve mi annoiano, mi dispiace vedere la mia squadra giocare cos¨¬ male. Per questo ho iniziato a seguire e a praticare basket, proprio come mio pap¨¤, che ¨¨ stato tanti anni nel mondo dell’Nba. Il mio sogno sarebbe andare in America a vedere una partita con lui, ma anche assistere dal vivo a un match dell’Olimpia Milano non sarebbe male”. Alex invece pratica scherma: “Sono nato a settembre, sono del segno della vergine; quindi sono un rompiscatole e un perfezionista. Prima di fare questa esperienza ero molto timido, ma “la Bebe” mi ha insegnato ad aprirmi con gli altri. La cosa pi¨´ bella che mi porto dietro dall’Academy ¨¨ l’amicizia con Kevin, anche se tifa Juve”. Di tutt’altra fede calcistica il quattordicenne Marco, che ¨¨ milanista ma gioca a football americano: “Sono pi¨´ per gli sport di squadra, e tra poco disputer¨° le finali del torneo di rugby con i miei compagni, non vedo l’ora di far vedere quanto sono migliorato grazie ai consigli del mio coach”.
Maia
¡ªMaia non solo ama il calcio, ma pratica e segue tutti gli sport: “Ieri ho visto una gara di Wrestling, ma non mi ¨¨ piaciuta, era tutto finto. Preferisco il beach volley e la ginnastica: il mio idolo ¨¨ Simone Biles, la pi¨´ grande sportiva di tutti i tempi, ha rivoluzionato il mondo della ginnastica”. Ma Edoardo non ¨¨ d’accordo: “Il pi¨´ grande di tutti ¨¨ Messi, per¨° quest’anno il pallone d’oro lo merita Haaland”. “Non lo so, prima dobbiamo vedere cosa combina Lautaro in finale”, replica Tommaso.
Gruppo
¡ªMentre i ragazzi raccontano le loro storie, c’¨¨ un omone alto quasi due metri che assiste divertito alle interviste e conosce il nome di tutti: ¨¨ Peppe Cerqua, ma tutti lo chiamano “Peppone”, ex rugbista e storico preparatore atletico di Bebe Vio e dei partecipanti dell’Academy. Che non riesce a scegliere un aneddoto da raccontare: “Sarebbe riduttivo, perch¨¦ ogni giorno succede qualcosa. La pi¨´ bella ¨¨ che i ragazzi hanno fatto veramente gruppo, spesso escono e vanno a mangiare tutti assieme; questa ¨¨ la soddisfazione pi¨´ grande”. E nel frattempo Bebe sorride felice.
© RIPRODUZIONE RISERVATA