La campionessa keniana, nuova primatista del mondo, si racconta tra presente e futuro: "La corsa mi ha cambiato la vita, ringrazio Dio per questo talento"
La donna pi¨´ veloce di sempre sui 10.000 metri per ora non festeggia: "Forse dopo le Olimpiadi". Beatrice Chebet lo sussurra. Ha idee chiare, cultura del lavoro e non nasconde l¡¯ambizione verso i Giochi di Parigi: "Dar¨° il massimo, poi vedremo come andr¨¤". Da qualche settimana, la campionessa keniana ¨¨ la nuova primatista del mondo sui 25 giri di pista, dopo un clamoroso 28¡¯54"14 centrato a Eugene, nella quinta tappa della Diamond League. Si racconta dal Kenya, il suo paradiso, dove ha ricominciato a lavorare senza sosta: "Questo Paese ha molto da offrire. Correre qui non ha prezzo, ¨¨ uno stile di vita".
Con questo primato si sente la pi¨´ forte verso Parigi?
"Il prossimo obiettivo sono le Olimpiadi, ¨¨ vero. Io spero di raddoppiare e sar¨° impegnata anche nei 5.000, ma non credo di essere la favorita. Tutte le atlete lavorano per l¡¯oro e ci sar¨¤ da combattere. Non temo nessuno, per¨° rispetto chi ha fatto tanto e ha contribuito in maniera importante alla crescita del nostro sport".
? stata la prima donna a rompere il muro dei 29 minuti nei 10.000 metri. Com¡¯¨¨ nato questo risultato?
"Nella fase di preparazione abbiamo fatto pi¨´ volume, guardando al Mondiale di cross di marzo. Dopo il successo in Serbia, sapevo che sarebbe stato possibile correre i 10.000 in un certo modo. Da l¨¬ ho fatto ogni settimana tre sessioni di velocit¨¤ e tre giorni pi¨´ semplici, con circa 100-120 chilometri di corsa ogni sette giorni. A ridosso della gara, ho diminuito i carichi del 20%".
Ha vinto gli ultimi due Mondiali di cross, a Bathurst e a Belgrado. Cosa rappresenta per lei la corsa off road?
"La campestre aiuta a crescere, per me ¨¨ sempre una bella esperienza. Una scuola di vita. Una buona stagione nel cross significa una grande stagione in pista".
In Kenya, lo sport ¨¨ un fattore sociale. Lei come ha cominciato a correre?
"Ho iniziato ad allenarmi nel 2015. Frequentavo la scuola primaria di Saramek, a Kericho. Correvo i 5.000 metri durante le gare scolastiche".
E come ha capito che con l¡¯atletica avrebbe potuto costruire un futuro?
"Quell¡¯anno ho iniziato a guardare la corsa con seriet¨¤ e sono entrata nel Lemotit training camp di Londiani. Per me ¨¨ stato un po¡¯ come vivere ogni giorno con una grande famiglia. Negli allenamenti c¡¯era sempre grande sisterhood, sorellanza. Nel 2018, dopo aver vinto l¡¯oro nei 5.000 ai Mondiali Under 18 di Tampere, in Finlandia, sono diventata davvero consapevole delle mie capacit¨¤. Ho capito che potevo farcela".
Ha incontrato qualche difficolt¨¤?
"Mi torna spesso in mente il Mondiale Under 18 a Nairobi, in Kenya. Ho gareggiato nei 3.000 e ho chiuso al quarto posto, sono stata staccata negli ultimi 300 metri. Fu una delusione, oggi ci ripenso con un sorriso¡".
Cosa ¨¨ cambiato da allora?
"Ogni gara, anche quelle giovanili, mi hanno permesso di arrivare qui. Se all¡¯inizio era solo divertimento, la corsa oggi rappresenta per me un lavoro, con possibilit¨¤ di carriera. It has changed my life. Faccio tutto con professionalit¨¤, perch¨¦ so bene che quest¡¯occasione ha cambiato la vita a me e alla mia famiglia. Sono grata a Dio per questo talento e felice per i risultati che stanno arrivando".?
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