Stano-Palmisano: "Adesso porteremo la marcia nelle scuole"
Storia di campioni olimpici, storia di un’amicizia. Massimo Stano e Antonella Palmisano emozionano e si emozionano raccontando le loro carriere e le loro vite parallele. Storie di marcia, storie di fatiche. Con in fondo la gloria: l’oro a cinque cerchi nella 20 km. I due hanno tanto in comune: la regione di origine, la Puglia; la realt¨¤ che da anni li ha accolti, Ostia; e l’allenatore, mago Patrizio Parcesepe. Adesso anche il risultato sportivo pi¨´ grande.
Quel che ¨¨ accaduto sulle strade di Sapporo a inizio agosto ha segnato la specialit¨¤, l’atletica e non solo. La sala d’ingresso del Palazzo della Regione, sede del bell’incontro, ¨¨ esaurita e Massimo e Antonella, ben sollecitati da Valerio Piccioni e da Eleonora Rossi, si raccontano a ruota libera. “Massimo ¨¨ molto competitivo, in allenamento non mi lascia mai davanti – scherza lei, d’oro nel giorno del 30¡ã compleanno – ma in realt¨¤ siamo tanto uniti e legati. In comune abbiamo la voglia di andare oltre, di inseguire nuovi traguardi”. “Anto mi ¨¨ superiore – sottolinea lui – e se ai Giochi ho vinto, ¨¨ stato anche grazie a lei, che mi ha insegnato tanto”.
LEGGI ANCHE
A metterli sullo stesso piano persino i seri infortuni che ne hanno minacciato la preparazione verso il Giappone: “Sono stata sul punto di mollare tutto – svela la finanziera – per quaranta giorni ho faticato a fare le scale. Poi all’improvviso… Una risonanza ha evidenziato un’infiammazione al nervo sciatico e grazie al mio super team abbiamo trovato cure lampo che mi hanno guarita. Massimo ¨¨ stato praticamente nelle mie condizioni un mese prima: ci siamo aiutati a vicenda e a parte qualche momento di sconforto, in realt¨¤ non abbiamo mai smesso di crederci”. “Io poi – aggiunge il poliziotto – avevo anche da dimenticare l’amarezza dei Mondiali di Doha 2019, quando mi presentai con grandi ambizioni e poi venni fermato dai giudici due minuti nella pit-lane per marcia irregolare, buttando la gara al vento. Dalle sconfitte e dalle delusioni c’¨¨ sempre da imparare. Per rifarmi mi toccher¨¤ vincere l’Olimpiade, andavo raccontando”. Detto, fatto.
Ospite insieme ai due magistrali interpreti del tacco e punta c’¨¨ Silvia Salis, ieri lanciatrice di martello azzurra, oggi vicepresidente vicario del Coni. “So bene cosa ci sia dietro i trionfi di Massimo e di Antonella - sostiene – con lei per tanti anni, quando io portacolori delle Fiamme Azzurre ero ospite dalla caserma delle Fiamme Gialle a Castelporziano, sono stata vicina di stanza. Conosco il rigore e la dedizione. L’allenamento, del resto, ¨¨ alla base di ogni successo. E io posso ben dirlo, visto che sono figlia dell’ex custode di un campo. Adesso l’importante ¨¨ che due medaglie cos¨¬ diventino veicolo di promozione. Non possiamo sciupare l’occasione”. La Palmisano ha gi¨¤ lanciato un progetto: “In marcia con Antonella”. “Voglio portare la specialit¨¤ nelle scuole elementari e nelle scuole medie, l’avverto come una responsabilit¨¤. I bambini sono spugne, apprendono in fretta. E io, dopo aver tanto ricevuto, desidero restituire qualcosa”.
Il resto sono ricordi, aneddoti, battute e sfott¨°. Anche familiari. Il resto ¨¨ la storia di un’amicizia consolidata. Su lingue d’asfalto lastricate di gloria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA