Goggia, prova superata: “Orgogliosa di essere qui. Ora devo costruire la discesa”

Sofia dodicesima in prova dopo l’infortunio di Cortina: “Sento un po’ di dolore ogni tanto. Per me per¨° i Giochi olimpici sono tutto, sono il luogo in cui voglio essere per raggiungere i miei sogni di bambina”

Al via il solito rituale, solo pi¨´ rallentato, pi¨´ vissuto del solito: pugnetto sul cuore, pugnetto sulla fronte, bastoncini fuori dal cancelletto. Poi Sofia Goggia ¨¨ uscita e ha fatto ci¨° che tre settimane fa sembrava impossibile, e che lei invece sognava cos¨¬ tanto: prendere parte alla prima prova della discesa dei Giochi di Pechino, sulla “Rock” che marted¨¬ ospiter¨¤ la gara. ? andata bene. Il tempo conta poco o nulla - per la cronaca, ha chiuso con il 12¡ã tempo a 1”55 dalla migliore, la svizzera Priska Nufer -, un po’ perch¨¦ nella prima prova di una discesa su una pista che nessuno conosce questo vale per tutti, un po’ perch¨¦ Sofia aveva bisogno di tutt’altro: ritrovare il feeling, sentire che pu¨° fidarsi del ginocchio sinistro infortunato a Cortina - microfrattura della testa del perone, lesione parziale del crociato -, sentirsi di nuovo discesista.

“Costruire la discesa”

Il suo sorriso all’arrivo, al limite della commozione, ha detto molto. Il resto lo dir¨¤ in zona mista, intervistata da tutte le tv, le agenzie e i giornali del mondo. “Sollievo? Pi¨´ che altro sono orgogliosa di essere riuscita a finire questa prova. Non c’era alcuna garanzia che fossi qui, gi¨¤ questo ¨¨ un successo, non vedo alcun motivo per cui non dovrei essere cos¨¬ felice. Mi ¨¨ piaciuta la fiducia che avevo al cancelletto. Mi chiedevo come sarebbe stato essere lass¨´, visto che ero riuscita a fare solo un po’ di allenamento in superG. La discesa ¨¨ un’altra cosa. La tattica ¨¨ quella di costruire la discesa. Volevo solo sentirmi bene negli scarponi e dare energia agli sci. E’ stata una bella prova, sono felice per come sento la gamba. Sento solo un po’ di dolore, ogni tanto, da qualche parte. Non posso dire di essere guarita, devo gestirmi. Per me per¨° i Giochi olimpici sono tutto, sono il luogo in cui voglio essere per raggiungere i miei sogni di bambina. Non c’¨¨ un posto dove vorrei essere pi¨´ volentieri, a prescindere da come sto. Come sono arrivata a crederci? Per fortuna sono circondata di persone che hanno sempre pensato che potessi farcela. Cos¨¬, niente ¨¨ impossibile. Ogni tanto devi credere in te stessa pi¨´ di quanto farebbe chiunque altro. Su una scala da 0 a 10 mi sento pronta 5.5”.

Il miracolo

Con un giorno di stampelle si perde una settimana di allenamento. Io le stampelle le ho buttate tre giorni dopo l’infortunio, di solito ne servono dieci. Ma avevo solo dieci giorni per fare tutto. Il mio punto forte ¨¨ la forza dei miei muscoli, delle mie gambe, ¨¨ per questo motivo che riesco a fare quelle “tiger lines” in gara. Al momento non le possiedo, ma dar¨° tutto ci¨° che ho. Continuo a lavorare, la forza sta tornando, speriamo che tre giorni bastino”.

Caduta pre superG

Sofia Goggia si ¨¨ poi raccontata alla stampa italiana. "Non ho fatto il superG per i troppi pochi giorni di sci e per il fatto che ¨¨ un’incognita, non puoi costruirlo come la discesa. Non sono per nulla al top delle mie condizioni, anzi, sono in una forma scarsa. Volevo evitare di avere troppe pressioni, soprattutto nell’ 'imbuto del dragone' - l’accesso alla parte con le curve pi¨´ tecniche, ndr -, dove ci sarebbero state curve trabocchetto. La mia gamba sinistra tiene se faccio le cose giuste, non ¨¨ cos¨¬ pronta e reattiva. Ho fatto una progressione incredibile ma la biologia ha bisogno dei suoi tempi. Cos¨¬ due giorni prima (del superG di venerd¨¬, ndr) avevamo deciso che non l’avrei fatto, poi avevamo un po’ riaperto le porte fino all’ultimo. Il giorno prima della gara per¨° sono caduta. Oggi non ho dolori, se non un po’ all’atterraggio dai salti. Mi muove la voglia di correre, di fare le cose bene, di fare una discesa olimpica. Per me questa ¨¨ la cosa pi¨´ bella che esiste. Ci siamo prefissati di fare una prima prova con molta calma, tant’¨¨ che ieri Rulfi (il d.t. azzurro, ndr) mi ha proposto di farla con i pantavento. 'Non ti va di farla mezza vestita?'. "Senti Gian, una foto con la tutina alla Fantozzi anche no…".

Un po' di pace

"Sono contenta perch¨¦ alla partenza non avevo paura, non ero pervasa dal terrore come pensavo nei giorni scorsi. Ero ben concentrata e consapevole delle cose da fare. Sono contenta, ho frenato un po’ di qua e un po’ di l¨¤, quella curva parabolica all’intermedia mi incuteva paura, ma ho visto che tutto va bene. Anzi, in due curve nel piano ho sentito un po’ quella cosa l¨¬, la bellezza di quando ti entra la discesa. Bello, era importante fare una discesa cos¨¬ e avere un approccio costruttivo. Bellissimo essere qui, ¨¨ il posto dei sogni. Ho fatto di tutto per essere qui, l’Olimpiade ¨¨ l’Olimpiade. Fa malissimo sapere di essere imbattuta (in discesa, ndr) da dicembre 2020 e presentarsi saltando il superG, in cui comunque avrei potuto giocarmi delle belle carte, e non avere un momento in cui dici 'Ma con un po’ di pace, io non posso vivere?'. Per¨° sono sempre stata guidata da una forza dentro di me, soprattutto dopo Cortina. A parte il giorno dopo, ma l¨¬ la cosa ¨¨ stata tragica, non c’¨¨ stato un solo momento in cui ho pensato che non ce l’avrei fatta. Per fortuna ho dottori che si prendono delle responsabilit¨¤. Sia Panzeri, sia Schoenhuber (responsabili della commissione medica Fisi, ndr) mi avevano detto: 'Ma s¨¬, dieci giorni e va a sciare'. 'Ma cosa state dicendo?'. Avevo anche un po’ di dolore al menisco della gamba destra, non sapevo bene con che gamba fare il primo passo. Ma dovevo provarci, per me stessa. Essere rassegnati a prescindere ¨¨ qualcosa che non accetto. Poi magari non va, ma almeno ci ho provato. Combattere per qualcosa si crede ¨¨ fondamentale. E sono stata sempre guidata da qualcosa che non mi ha mai fatto dubitare. Nonostante la tragedia ¨¨ stato un periodo sereno, pi¨´ o meno".

"Lenta non sono"

"Stamattina quando sono entrata nella casetta della ricognizione e ho visto la scritta 'Beijing 2022' con i cinque cerchi olimpici ho pensato 'Ma cosa mi sono persa? Bellissimo, il mio sogno ¨¨ qua'. Pensavo che avrei avuto pi¨´ paura a rimettere gli sci da discesa, anche perch¨¦ da Zauchensee a Cortina, partendo con l’1 ero un attimo sulle uova. Invece oggi tranquilla, ho frenato dove serviva. Una medaglia? Vediamo. Le mie avversarie hanno fatto il superG, io non ho fatto nemmeno la sciata in pista. Che distacco ho? Un secondo e mezzo? Sono l¨¬, quando sono partita c’era anche un po’ di foschia… Lenta non sono, poi vediamo”. Sofia ¨¨ scesa pochi secondi dopo l’argento di Michela Moioli e Omar Visintin nello snowboardcross a squadre. Lei e Michela sono amiche. “Ieri le ho detto 'Zia, me lo sento, domani vinci'. Invece seconda. Bene comunque”.

Le altre azzurre

Oltre a Sofia Goggia, anche Nadia Delago ¨¨ sicura del posto per la discesa olimpica di marted¨¬ a Yanqing. Lo ha confermato la stessa gardenese in zona mista. Restano quindi due pettorali da assegnare, per i quali sono in lizza cinque azzurre. In ordine alfabetico sono Marta Bassino, Federica Brignone, Elena Curtoni, Nicol Delago e Francesca Marsaglia. Si giocheranno il posto domani. La sensazione comunque ¨¨ che Marta Bassino stia sfruttando le prove in vista della combinata di gioved¨¬.

Margine

Cos¨¬ Nadia Delago: “Ero un po’ agitata. Quando ho visto che avevo l’1 non ero tranquilla, ¨¨ una pista nuova per tutti. Penso di aver fatto una prova discreta, magari ho sbagliato due o tre passaggi, domani cercher¨° di fare meglio. La qualifica? No, per fortuna io non ci sono. La pista ¨¨ completa, ha un po’ di tutto, ci sono pezzi piani e ripidi, dossi e salti. ? molto divertente, la neve e la visibilit¨¤ sono buone. Sofia? L’ho vista bene, credo che anche lei fosse felice. Contenta che sia qui con noi. ? scesa tranquilla, sicura. Non ha rischiato, anche lei sicuramente ha tanto margine. Anche io spero di averlo”.

Curtoni si diverte

Elena Curtoni ¨¨ tornata in pista dopo la delusione del superG: “Ci vorr¨¤ ancora un po’ di tempo per superarla. Ho comunque la fortuna di essere di nuovo sugli sci, di potermi sfogare un po’ e divertirmi. Lo sci ¨¨ la cosa che mi piace di pi¨´ fare. Oggi l’obiettivo era avere un buon feeling. Non ¨¨ stato facile partire tra le prime, era tutto un po’ alla cieca. La sensazione per¨° ¨¨ buona, credo di poter limare ancora un po’ le linee, spingere un po’ di pi¨´ in tanti punti. Sono fiduciosa. Domani avremo la qualifica, tempo permettendo, ma ci tenevo a fare bene gi¨¤ la prima prova. Credo che sar¨¤ evidente chi avr¨¤ il miglior feeling. Qua contano solo le medaglie, faranno gareggiare chi potr¨¤ giocarsele al meglio. Rispetto al superG, la discesa mi ¨¨ piaciuta di pi¨´. Ci sono pi¨´ movimenti, ¨¨ pi¨´ varia. E’ bella, divertente, ma la pista ¨¨ quello che ¨¨ e va dato il meglio con quello che c’¨¨”. Cos¨¬ Federica Brignone, reduce dal settimo posto in superG: “La discesa non mi sembra pi¨´ interessante. Speravo molto meglio. C’¨¨ solo un passaggio in alto pi¨´ interessante, noi che siamo scese per prime non l’abbiamo capito bene, bisogner¨¤ studiarlo. Per il resto sono tutti curvoni senza difficolt¨¤. La pi¨´ grande difficolt¨¤ ¨¨ portare velocit¨¤, rimanere chiusi, lavorare i dossi e le pendenze. Questa ¨¨ la cosa che bisogna fare. Non so se ho fatto amicizia con questa pista, comunque. Domani sono in qualifica quindi devo farci gi¨¤ amicizia, altrimenti ¨¨ finita. Sofia? Fa bene a provare a fare la gara. In discesa ¨¨ stata la migliore quest’anno, se si fida pu¨° comunque ancora vincerla”.