Ralf, zio di Mick, aveva affermato che il consigliere Red Bull si era opposto al trasferimento del nipote nel team AlphaTauri. Una versione smentita in maniera polemica proprio dallo stesso interessato
L'esclusione di Mick Schumacher dalla F1 ha provocato non poca sorpresa. Il tedesco ¨¨ rimasto appiedato dalla Haas al termine del 2022 e non ha trovato un sedile libero. Secondo lo zio Ralf, l'Alpha Tauri, il team satellite Red Bull, aveva aperto all'ipotesi di ingaggiare il figlio del grande Michael, ma a far naufragare la trattativa sarebbe stato l'intervento di Helmut Marko, consigliere di Red Bull Motorsport. Sempre Ralf Schumacher aveva aggiunto a?formel1.de che il pretesto trovato per non ingaggiare Mick sarebbe stato dettato da "motivi personali". Punzecchiato, Marko ha replicato a modo suo ai microfoni del quotidiano austriaco oe24.
bordata
¡ª ?Ralf Schumacher era stato durissimo con Marko, affermando: "Sembra che Helmut abbia un problema con il cognome Schumacher". Da qui la dura risposta dell'uomo Red Bull: "Non ho assolutamente alcun problema con la famiglia Schumacher, Michael per me ¨¨ stato il pi¨´ grande e inoltre parlo regolarmente con Ralf, che per¨°, sta confondendo una cosa: il nostro programma di F1 si basa sulle prestazioni, non sul marketing". Un modo per far intendere che i risultati offerti dal figlio del sette volte iridato non sono stati sufficienti per convincere Red Bull a inserirlo tra i propri piloti.
punto di vista
¡ª ?Diversa invece la versione offerta qualche giorno fa da Ralf Schumacher: "Franz Tost (team principal di Alpha Tauri ndr) era consapevole che servono dai due ai tre anni per abituarsi ai ritmi della F1, ma a un certo punto ¨¨ intervenuto Marko, che per motivi personali o qualcosa di simile ha scelto De Vries". Una scelta che ha influito sulla carriera di Mick, che attualmente, ¨¨ il terzo pilota Mercedes, ma sogna di tornare ancora in F1 per mostrare fino in fondo il suo valore.
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