Horner, l'audizione a Londra e gli scenari futuri: via anche Newey? E Waché verso la Ferrari

Un incontro a Londra in un luogo segreto, per garantire la massima riservatezza, e un secco “no comment” sui contenuti della discussione. Era prevedibile che la Red Bull avrebbe gestito in questo modo il processo interno a carico di Christian Horner, accusato da una dipendente di "comportamenti inappropriati" e di abuso di potere, affermazioni negate con forza dal team principal. L’audizione si è tenuta al cospetto di un legale indipendente, che ha raccolto gli elementi di prova necessari per giudicare l’episodio: le conclusioni potrebbero essere rese note a breve, forse prima della presentazione della vettura 2024, prevista il 15 febbraio nella sede della squadra a Milton Keynes, ma non sono escluse tempistiche anche più lunghe, vista la complessità della vicenda. Il ramo austriaco dell’azienda, capitanato dall’a.d. Oliver Mitzlaff e dal figlio del fondatore Mark Mateschitz, è deciso ad andare fino in fondo alla questione, contando su Helmut Marko come garanzia di continuità al vertice del team.

legame

Potrebbe essere la fine della carriera di Horner, personaggio fra i più carismatici e influenti della F.1, al timone della Red Bull fin dalla sua fondazione nel 2005. C’è il rischio che esca di scena nel modo più imprevedibile e clamoroso, dopo un 2022 trionfale che ha regalato alla squadra il tredicesimo titolo iridato, se si considerano i Mondiali conquistati con Sebastian Vettel, Max Verstappen e fra i Costruttori. Che cosa succederà se Horner, marito della celebre cantante Geri Halliwell delle Spice Girls, fra cinque giorni non sarà al lancio della nuova Red Bull? Se lo chiedono in tanti, prevedendo che questa bufera possa scuotere anche il resto team, mettendo in discussione la permanenza di altre figure chiave, nel caso in cui Horner sia giudicato responsabile di ciò che gli viene contestato. Inevitabile pensare ad Adrian Newey, il genio dietro a tutti i trionfi della Red Bull, legato a doppio filo con Horner. Sono nati entrambi nel Warwickshire e hanno frequentato la stessa scuola, a dieci anni di distanza. Fu Christian a portarlo a Milton Keynes, dopo i titoli conquistati con la Williams e la McLaren, convincendolo che sarebbe stata una sfida grandiosa. Si misero d’accordo durante una cena a Montecarlo, collegata alla promozione del film Superman Returns, che era pubblicizzato dalla Red Bull. E da allora sono sempre rimasti insieme. Al punto che nel contratto di Newey ci sarebbe una clausola rescissoria da poter esercitare nel caso Horner sia rimosso o costretto a dimettersi.

assalti

La Ferrari ha già provato in varie occasioni a ingaggiare il direttore tecnico inglese, considerato l’aerodinamico più talentuoso della storia della F.1, ma senza successo. Lo ha raccontato lo stesso Newey: "La prima volta all’epoca in cui ero negli Stati Uniti, in IndyCar. Poi nel 1993 e notoriamente nel 2014". La trattativa con Jean Todt, che aveva appena cominciato come team principal e si chiedeva se ingaggiare Michael Schumacher, non andò in porto perché Newey era restio a lasciare l’Inghilterra dopo il ritorno dagli Usa. La Ferrari ci riprovò nel 2014, quando la Red Bull aveva già vinto 4 Mondiali con Vettel e Newey era contrariato dal rifiuto di Carlos Ghosn (Renault) di investire di più sulle power unit. "Ma le discussioni con Maranello furono frustranti", ha raccontato Newey. Aggiungendo: "Emotivamente, credo sia un rimpianto non avere lavorato alla Ferrari nella mia carriera. Proprio come, per esempio, lavorare con Fernando Alonso e Lewis Hamilton sarebbe stato favoloso. A volte è solo questione di circostanze". Caso vuole che adesso avrebbe la possibilità di realizzare entrambi i sogni, visto che il Cavallino ha strappato Hamilton alla Mercedes per il 2025. Magari Newey ci sta facendo un pensierino. E non ci sarebbe da stupirsi se la Ferrari cogliesse l’occasione del caso Horner per tentare l’ennesimo assalto al “Genio”, che attualmente guadagna circa 15 milioni di euro. Altro colpo Intanto la rossa potrebbe già avere messo a segno un altro colpo. Si tratterebbe dell’ingaggio di Pierre Waché, il d.t. braccio destro di Newey, che la Ferrari aveva già sondato lo scorso anno ricevendo un rifiuto. Adesso Waché starebbe prendendo in seria considerazione l’idea di accettare. Del resto il presidente John Elkann, varando l’operazione Hamilton, ha dimostrato di volere riportare la squadra al vertice, contando sulla forza di attrazione del sette volte iridato per invogliare gli ingegneri a trasferirsi a Maranello. Potrebbe riaprirsi uno spiraglio per prendere Enrico Balbo, il capo degli aerodinamici Red Bull, altro obiettivo Ferrari, e a cascata altri nomi. Chissà se Verstappen, sotto contratto fino al 2028 e legato a Marko come a un secondo padre, dormirà sonni tranquilli vedendo quello che succede.