In F1 chi più vince, più sborsa. Verstappen: conto salato, ma lo paga la Red Bull. E le Ferrari...

Le regole in vigore nella massima serie prevedono che i piloti debbano versare per l'iscrizione al campionato in proporzione ai punti conquistati. Per la maggior parte, ma non per tutti, i soldi li mettono i team. I quali versano per iscriversi una quota fissa e una variabile (sempre in base ai punti in classifica)

Semplificando un poco, ma nemmeno tanto è come al torneo di scopone al bar, o al vostro fantacalcio con gli amici: per giocare si paga. Solo che stiamo parlando di uno dei campionati più ricchi e seguiti al mondo, di un evento planetario. Con l’aggravante che se vinci non porti a casa la posta, è il contrario: più sei bravo e più paghi per correre. ? così per i piloti, è così per i team. Per dire: Max Verstappen l’anno scorso ha fatto così tanti punti che come bollo – diciamo così – della Superlicenza ha un conto che supera di molto il milione: per la precisione 1.217.900 euro. Un anno fa era di poco sotto la soglia: 963.800 e già allora Max aveva definito la cosa "assurda". Con Helmut Marko che aveva commentato: "Ho paura che non sarà lui a pagare, devo controllare bene il contratto". Figuriamoci. Già a 2023 in corso sulla questione Verstappen aveva dichiarato ad un tv olandese: "? un conto che paga il team, fortunatamente".

iscrizione e premi

Probabile che sia così per molti, anche se forse non per tutti. E parliamo ovviamente di cifre via via a scalare, dai 608.900 euro di Sergio Perez ai 12.500 di Logan Sergeant. Passando per i 501.800 di Lewis Hamilton, i 443.000 di Fernando Alonso e Charles Leclerc e i 430.400 di Carlos Sainz. ? probabile che per parecchi la cifra se la accollino le squadre, specie se consideriamo che normalmente i premi pattuiti dai piloti di metà griglia si aggirano attorno ai 20.000 dollari a punto. Significa che per gente come Lance Stroll (165.800 euro da pagare), Pierre Gasly (140.600) e Esteban Ocon (132.200) oltre il 60% dei premi se ne andrebbe nella quota annuale per la Superlicenza.?

le quote dei team

E non è così solo per i piloti, la cosa vale anche per le squadre. Con la Red Bull che, in conseguenza della tombola ottenuta nel 2023 (Mondiale Costruttori con i due piloti per la prima volta ai primi due posti), straccia tutti i record e paga 7.445.817 dollari (la valuta cambia), superando la Mercedes che entrava nel 2017. La “quota di iscrizione” in base ai risultati della stagione precedente è stata introdotta dal Patto della Concordia del 2013. E attualmente prevede un fisso, uguale per tutti i team, di 657.835 dollari. Al quale va aggiunta una quota variabile in base ai punti pari a 6,675 dollari a punto per i team clienti e a 7.897 per i costruttori. Così la Mercedes salda 3.347.012 dollari, la Ferrari 3.327.287, la McLaren 2.643.487 e giù giù fino ai 763.037 per la Sauber (che nel 2024 sarà denominata Stake) e ai 736.737 della Haas. ? un tavolo che costa, ma che dà visibilità come nessun altro.