Gli aumenti dei prezzi per la ricarica delle auto elettriche non hanno seguito in modo lineare quelli dei carburanti. Analizziamone i motivi
Negli ultimi mesi abbiamo assistito all'aumento esponenziale dei prezzi di benzina e diesel, con valori che lo scorso marzo hanno sfiorato quota 2,112 euro per il gasolio e 2,137 per la verde. Aumento che ¨¨ stato in parte calmierato dall'intervento del governo italiano, che ha previsto il taglio delle accise almeno fino all'8 luglio. Nonostante ci¨° nelle ultime settimane i prezzi sono nuovamente aumentati, con benzina e diesel di nuovo vicino alla soglia fisiologica dei 2 euro. Nello specifico, secondo l'osservatorio del Mise,?il prezzo medio aggiornato al 6 giugno 2022 della benzina e del diesel in modalit¨¤ self, si attesta, rispettivamente, intorno a 1,970 euro/litro e 1,879 euro/litro. I motivi di questa tendenza rialzista sono molteplici e vanno dalla semplice speculazione fino alla guerra tra Russia e Ucraina, senza dimenticare l'aumento del prezzo del petrolio al barile. In virt¨´ di questo contesto in molti hanno approfittato degli attuali incentivi per acquistare un'auto elettrica. Ma anche le auto a batteria hanno conosciuto aumenti relativi al prezzo delle varie ricariche. Vediamo com'¨¨ cambiata la situazione negli ultimi mesi.
Il pieno elettrico ¨¨ aumentato?
¡ª ?Le tariffe Enel X, a cui pi¨´ o meno si allineano tutti, sono passate da 0,45 a 0,58 euro/kWh (AC, cio¨¨ corrente alternata, fino a 22 kW di potenza) e da 0,50 a 0,68 per la DC (corrente continua) fino a 100 kW; quindi 0,75 euro per la DC fino a 150 kW e 0,79 euro/kWh per le ultra fast con potenza di oltre 150 kW. Ci sono quindi stati degli aumenti, specie nelle ricariche in AC, ma non sono stati cos¨¬ sostanziali. Inoltre bisogna ricordare che l'energia elettrica in Italia ¨¨ arrivata ad aumentare ben oltre il 50%. Cosa significa questo? Si possono fare delle deduzioni arrivando a ipotizzare che la gran parte del costo del rifornimento dell'auto elettrica non ¨¨ direttamente correlato al prezzo dell'energia elettrica bens¨¬ all'ammortamento dell'impianto, specie nel caso delle stazioni ultrafast.
Ac, DC o ultrafast?
¡ª ?Per comprendere meglio il contesto del mercato dell'energia elettrica abbiamo scambiato alcune battute con Gianni Catalfamo, ingegnere nucleare e Ceo di OneWedge, startup che si occupa di sistemi di ricarica per le flotte aziendali:?"La ragione per la quale il costo del rifornimento elettrico a bassa potenza in corrente alternata ¨¨ aumentato proporzionalmente molto di pi¨´ che nel caso delle ricariche fast o ultrafast ¨¨ da ricercare nel fatto che in quest'ultimo caso esse sono determinate essenzialmente dal costo di ammortamento dell'impianto mentre la componente energia ha un peso ridotto, mentre nel caso delle stazioni a bassa potenza il rapporto ¨¨ rovesciato. Dunque l'effetto del rincaro nel kWh ¨¨ molto pi¨´ sensibile sulle stazioni a bassa potenza".?
questione di potenza
¡ª ?Spesso si ¨¨ soliti leggere polemiche sulla tariffa della rete ultra fast Ionity che ¨¨ di 0,79 euro al kWh. Un costo elevato ma per farlo scendere a 0,35 al kWh ¨¨ sufficiente sottoscrivere un abbonamento da 17,99 euro al mese. Quindi s¨¬, le ricariche ultra fast costano ma le opportunit¨¤ per far scendere il prezzo non mancano. C'¨¨ poi un'altra questione che non viene presa in considerazione; questa tipologia di ricarica ¨¨ stata concepita in modo esclusivo per i viaggi a lungo raggio, quindi non ha assolutamente senso utilizzare una Hpc in citt¨¤. Il contesto ideale ¨¨ quello di ricaricare l'auto elettrica in casa, all'interno del proprio box, a potenze meno elevate e di utilizzare le ultra fast solo se strettamente necessario.
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