TECNOLOGIA
Volvo, la guida autonoma e il dibattito su futuro, legge ed etica
¡°Le automobili sono guidate da esseri umani. Perci¨° il principio che deve indirizzare il nostro lavoro ¨¨, e deve rimanere, la sicurezza¡±. Parole (non al vento) di Assar Gabrielsson e Gustaf Larson ¨C fondatori di Volvo, nel 1927 ¨C che impostarono il "prodotto" pensando soprattutto alla protezione di chi viaggia. Basti dire che subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, dalle linee di G?teborg usc¨¬ un modello come PV444, primo in assoluto con scocca portante e rinforzi in vari punti dell¡¯abitacolo. Quella di Volvo ¨¨ una storia di motori, di design ma soprattutto di sicurezza. Nel lungo elenco delle invenzioni (75) uscite dai centri ricerca interni, basta ricordare la cintura di sicurezza a tre punti di ancoraggio, che venne introdotta nel 1959 ed ¨¨ considerata una delle soluzioni che ¨C adottata successivamente da tutte le case ¨C ha permesso di salvare un milione di vite.
TALK SHOW
¡ª ?Alla luce di un background immenso, ¨¨ quasi naturale che il brand del gruppo Geely stia lavorando in modo approfondito sulla guida autonoma, il tema del momento nell¡¯evoluzione dei veicoli insieme alla transizione ecologica. Il Volvo Ride Pilot per la guida autonoma autostradale, in California, ¨¨ l¡¯ulteriore passo verso un futuro straordinario sotto molti punti di vista ma al tempo stesso portatore di scenari ancora da scoprire. A partire dalla responsabilit¨¤ civile del guidatore, dei costruttori, delle strutture: non ¨¨ un caso che la Casa svedese si sia fatta promotrice di un talk show ¨C presso il Volvo Studio di Milano ¨C invitando a parlarne Guido Calabresi, professore emerito di giurisprudenza all¡¯Universit¨¤ di Yale (Stati Uniti), ed Enrico Al Mureden, docente di Diritto Civile e di Product Safety, Product Liability and Automotive all¡¯Universit¨¤ di Bologna. Insieme, i due esperti hanno pubblicato il libro Driverless Cars che introduce concetti destinati a diventare sempre pi¨´ di attualit¨¤.
MAXI SUV
¡ª ?Alle Case il compito di avanzare senza paura ma non perdendo di vista la componente etico-sociale. "Tecnologicamente, ci siamo ¨C spiega Michele Crisci, presidente e Ceo di Volvo Car Italia ¨C. In California, stanno per iniziare i test per i sistemi di guida autonoma avanzata: il problema ¨¨ rappresentato dalla coesistenza con il parco circolante attuale. Ci vorr¨¤ molto tempo per inserirla in un sistema aperto, come una strada cittadina". Tornando al Ride Pilot, debutter¨¤ con molta probabilit¨¤ a bordo di un maxi Suv elettrico di nuova generazione, successore della XC90 e ispirato al Volvo Concept Recharge. Il sistema ¨¨ frutto della societ¨¤ di software Zenseact, in collaborazione con il team di sviluppatori di Volvo Cars e di Luminar, uno dei partner tecnologici pi¨´ attivi: funziona con un sensore Lidar, 5 radar, 8 telecamere e 16 sensori a ultrasuoni. Ovviamente Volvo potr¨¤ migliorare costantemente il servizio con aggiornamenti over the air.
SOCIALIT¨¤
¡ª ?Il nome Ride Pilot suggerisce quanto il guidatore pu¨° aspettarsi: comfort e tranquillit¨¤ quando l¡¯auto si guida da sola. "Punta a lasciare pi¨´ tempo libero ai clienti e a rendere la guida ancora pi¨´ serena e piacevole. I conducenti, saranno in grado di dedicarsi ad attivit¨¤ come leggere, scrivere, lavorare con il computer o semplicemente socializzare ¨C continua Crisci ¨C la funzione Ride Pilot aiuta inoltre chi guida ad arrivare a destinazione riposato e ricaricato, riducendo la tensione, specialmente quando ci sono ingorghi o traffico intenso". La rotta ¨¨ tracciata, non bisogna fermarsi anche se da qualche anno sulla guida autonoma c¡¯¨¨ la sensazione di un rallentamento nell¡¯impegno di molte Case. "Pi¨´ che una frenata nello sviluppo, penso si avverta la necessit¨¤ di inserirla nel contesto sociale gradatamente e con una ricezione positiva da parte del pubblico. Poi c¡¯¨¨ un altro importantissimo fattore: la coscienza della necessit¨¤ della convivenza tra le auto a guida autonoma e quelle senza", conclude il n.1 di Volvo Car Italia. Sul tema ci sar¨¤ da ragionare (e lavorare) molto.
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