Una Cannonball Run speciale. Un viaggio di circa 5.000 km completato in 13 giorni, 15 ore e 19 minuti. Danny Ezzo, Will Jones e Kyle Samluk raccontano la loro impresa
Life is a highway cantava Tom Cochrane. La vita ¨¨ un'autostrada. Un motto preso decisamente sul serio da tre ragazzi del Michigan, Will Jones, Danny Ezzo e Kyle Samluk, che hanno attraversato gli Stati Uniti da costa a costa in tredici giorni a bordo di una moto autocostruita ad energia solare. "? iniziato tutto quando eravamo al liceo" spiega Jones. "C'era un concorso nazionale per costruire un veicolo solare che fosse in grado di accumulare pi¨´ miglia possibile. Io e Kyle siamo arrivati alla finale in Texas e ci siamo piazzati secondi". Poi l'idea di andare avanti una volta iniziata l'universit¨¤ con una sfida pi¨´ grande: la Cannonball Run. Celebrata dal celebre film La corsa pi¨´ pazza d'America, (1981, regia di Hal Needham, con Burt Reynold e Farrah Fawcett) consiste nell'attraversare gli Stati Uniti da New York a Los Angeles. Non c'¨¨ nulla di ufficiale, anzi. Muscle car, supercar e i pi¨´ strambi mezzi autocostruiti si spingono anche oltre i limiti pur di segnare un nuovo record di velocit¨¤.? "Ci sembrava divertente provarci con un'auto a pannelli solari".?
da quattro a tre ruote
¡ª ?Cos¨¬ nel 2021 hanno iniziato a costruire Sun Strider. Per guidare su strada pubblica, per¨°, serve una targa. "Agli occhi del governo un veicolo con tre ruote ¨¨ una moto e le regole per registrarla sono pi¨´ semplici". La loro, regolarmente omologata dalle autorit¨¤ statunitensi, ha tre ruote da bicicletta Bmx, ciascuna con un motore da e-bike da circa 3 Cv con cui sono arrivati a velocit¨¤ anche di 90 km/h. Poi c'¨¨ l'impianto solare, fatto di otto pannelli "come quelli che si usano sui tetti delle case". Oltre 300 celle saldate a mano ad un telaio costruito con un mix di componenti recuperate qui e l¨¤, disegnate al computer e adattate o create direttamente con la stampante 3D. L'abitacolo, al centro dei pannelli, ¨¨ coperto solo da un guscio di plexiglass.
i pannelli
¡ª ?"L'energia arriva dall'impianto solare e viene distribuita dalla centralina ai motori, oppure alla batteria. Ci sono momenti della giornata, come mezzogiorno, in cui magari stiamo guidando lentamente e allora carichiamo la batteria" spiega Ezzo. "In altri momenti ¨¨ vero l'opposto. Se dobbiamo salire su una montagna a oltre 70 km/h abbiamo bisogno di pi¨´ energia di quella che stiamo producendo, allora ci aiutiamo con la batteria". Con il sistema di frenata rigenerativa, una batteria carica arriva ad un'autonomia di pi¨´ di 150 chilometri. Questo gli ha permesso di continuare a guidare anche in caso di brutto tempo, anche se confessano "sotto la pioggia non abbiamo guidato. Non era un problema di energia, ma di sicurezza e visibilit¨¤".??
il viaggio
¡ª ?Di notte, invece, s¨¬. "Siamo partiti da New York alle 4:21 del mattino, per evitare il traffico" racconta Samluk, tre anni dopo il loro primo tentativo, fallito dopo un terzo del percorso. Questa volta si sono sentiti da subito pi¨´ preparati e con un veicolo migliorato nel design. La prima tappa si ¨¨ conclusa in Pennsyllvania dopo quasi 400 chilometri. "Ogni mattina ci svegliavamo prima che sorgesse il sole, tiravamo fuori la macchina e controllavamo che fosse tutto a posto. A volte la colazione degli hotel non era ancora pronta, ma noi s¨¬ e dovevamo partire". Si mettevano in marcia per un paio d'ore a seconda dello stato della batteria. "Quando era troppo scarica ci fermavamo. Puntavamo i pannelli in direzione del sole, inclinandoli per raccogliere pi¨´ energia possibile e nel frattempo facevamo qualche intervento di manutenzione". Raggi delle ruote rotti, sospensioni da controllare, motori da sostituire. "Conoscevamo bene la macchina ed eravamo preparati per ogni evenienza, non abbiamo mai avuto veramente paura che ci fosse un guasto insormontabile".?A batteria carica si ripartiva verso la tappa prestabilita del giorno. Chi non era nell'abitacolo a guidare Sun Strider seguiva nell'auto di supporto, insieme ad altri amici e parenti, mantenendosi in contatto via radio.
a turno
¡ª ?A luglio, negli stati del sud, in mezzo a otto pannelli solari le temperature dentro l'abitacolo sono arrivate a toccare anche i 50 gradi. "Facevamo un cambio pilota, in base al meteo, i turni duravano tra 30 minuti e due ore". Una breve sosta in una stazione di servizio, dove spesso venivano assaliti da passanti curiosi, o?direttamente a lato della strada. "Uno di noi saltava fuori, qualcun altro lo sostituiva e ripartivamo in un batter d'occhio". A meno che non ci fosse qualcosa di rotto. "Ci fermavamo ad aggiustare qualcosa almeno due volte al giorno. Come una gomma bucata o un rumore strano da analizzare".
l'arrivo
¡ª ?"La parte pi¨´ bella ¨¨ stata arrivare al Portofino". L'hotel californiano, traguardo della Cannonball Run. "Siamo entrati a Los Angeles circa alle quattro del pomeriggio, c'erano un sacco di macchine e corsie. Parecchio traffico". Ma mentre tutti consumavano benzina, "noi ci stavamo ricaricando". "Siamo arrivati con la batteria pi¨´ carica di quando siamo partiti. Ci abbiamo messo due ore per fare 50-60 chilometri. Il sole era abbastanza alto e non abbiamo avuto problemi". Record ottenuto in 13 giorni, 15 ore e 19 minuti. E adesso? "Una pausa!", rispondono in coro. Ma con la consapevolezza di aver concluso una bella avventura. "Volevamo dimostrare che il solare ¨¨ una tecnologia valida, far vedere a pi¨´ persone possibile che si pu¨° fare" aggiunge Jones. Missione compiuta.
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