IL PROVVEDIMENTO
Emissioni, la Cina cambia le regole per le auto ibride non plug-in
Tre anni per recuperare parte delle perdite dovute all'emergenza coronavirus, allargando le maglie della stringente normativa ambientale cinese che favorisce i "Nev" e penalizza i motori termici. ? quanto ha deciso il ministero dell'Industria, Informazione e Tecnologia (Miit) della Repubblica Popolare Cinese per tentare di risollevare il mercato automobilistico interno. Le nuove regole saranno valide per tutto il triennio 2021-23 e vanno ad aggiornare quelle emanate nel 2017.
LO SCHEMA
¡ª ?Attualmente la Cina favorisce la produzione e la vendita di veicoli a basso impatto ambientale dividendo il mercato in due grandi categorie: le auto a motorizzazione tradizionale e le "Nev", cio¨¨ "New Energy Vehicles". All'interno dei veicoli a nuova energia rientrano le auto elettriche a batteria, le auto elettriche a idrogeno e le auto ibride plug-in. Tutto il resto, full hybrid e mild hybrid comprese, sono considerate auto a motorizzazione tradizionale. Su questa grande divisione poggia un sistema a punti, in cui le case automobilistiche ottengono punti positivi per ogni Nev prodotto e punti negativi per ogni veicolo tradizionale prodotto. I punti positivi possono essere comprati e venduti, per ottenere l'obbiettivo finale che consiste in una riduzione del 6% annuo delle emissioni di CO2 medie della flotta auto venduta da ogni casa automobilistica.
LOW-FUEL
¡ª ?A questo schema di massima la nuova normativa annunciata dal Miit cinese aggiunge una nuova lista di low-fuel consumption passenger cars, che include anche le ibride non plug-in. La produzione e vendita di queste auto a basso consumo non dar¨¤ punti positivi, ma una quantit¨¤ inferiore di punti negativi. Questo porter¨¤ le case automobilistiche a pagare penali minori per ogni esemplare di auto ibrida non plug-in venduto.
NUOVI CREDITI
¡ª ?Nella stessa riforma, poi, i punti positivi guadagnati per la produzione di veicoli ibridi plug-in saranno ridotti da 2 a 1,6. Per le auto elettriche e le fuel cell, che in Cina godono anche di incentivi specifici all'acquisto, la quantit¨¤ di crediti Nev viene calcolata in base all'autonomia (o alla potenza della cella a idrogeno). Il coefficiente di autonomia delle elettriche a batteria, con questa riforma, passa da 0,012 a 0,0056. Nel complesso la percentuale di crediti Nev che le case dovranno ottenere sale al 14% nel 2021, al 16% nel 2022 e al 18% nel 2023, contro il 10% del 2019 e il 12% del 2020. L'obbiettivo al 2025 ¨¨ di raggiungere il 20% di crediti Nev e un consumo medio delle auto vendute pari a 4 litri per 100 chilometri, contro i 5,5 litri del 2019.
COSA CAMBIA
¡ª ?La rimodulazione dello schema a punti per favorire i Nev e penalizzare i veicoli a motore termico fa il paio con la riduzione degli incentivi ai primi, avvenuto a fine aprile quando il Miit ha tagliato del 10% i sussidi ma li ha prorogati per altri due anni. Alla luce delle due misure, e della probabile contrazione delle vendite delle ben pi¨´ costose auto elettriche, oggi in Cina l'opzione ibrida plug-in resta ancora la pi¨´ vantaggiosa da produrre per le case automobilistiche. Tuttavia, ¨¨ chiaro che una minor penalizzazione per le ibride non plug-in permetter¨¤ alle case di respirare un po' e di recuperare parte delle perdite dovute al lockdown. Tra i maggiori beneficiari di questo cambio di politica ambientale ci potranno essere Toyota e Honda, tra le case straniere, e Geely e Gac tra le cinesi.
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