La prova
Yamaha Tricity 300, prova di durata da 2.500 km
Nato dal 3Ct Concept (presentato ad Eicma 2018), il fratello maggiore della famiglia Tricity ha puntato senza dubbio ad erodere quote di mercato del leader tra gli scooter a tre ruote in questo segmento, il Piaggio Mp3.
Indice
Come ¨¨ fatto
¡ª ?A differenza del concorrente italiano per¨° lo schema della sospensione anteriore ¨¨ molto distante e promette un feeling pi¨´ motociclistico. Non a caso deriva dall¡¯Lmw (Leaning Multi Wheel) della Niken, si tiene ¡°stretto¡± (ci sono 470 mm tra le due ruote anteriori) per una maggiore maneggevolezza e rispetto alla moto a tre ruote di casa Yamaha le due forcelle qui sono posizionate per¨° internamente e non esternamente alle ruote. Per riportare equilibrio e confermare una vocazione extraurbana, il Tricity 300 ¨¨ pi¨´ lungo dei concorrenti (ben 2.250 mm), ha ruote da 14¡± (120 all¡¯anteriore e 140 dietro) e tre dischi freno da 267 mm. Ben curato, esteticamente non nasconde la volont¨¤ da ¡°grande¡±, con una presenza importante, che si abbina ad una ottima abitabilit¨¤. Il cupolino ha un¡¯altezza non eccessiva, ma gi¨¤ idonea a qualche spostamento autostradale. Soprattutto sono i 43,5 litri del vano sottosella a farne un perfetto compagno di viaggio. Le luci sono full Led, mentre la strumentazione Tft ¨¨ ben leggibile, navigabile dal blocchetto di destra, ma priva di alcune informazioni (come ad esempio l¡¯autonomia residua) e non ¨¨ a colori e connessa al proprio smartphone, come lo ¨¨ per la miglior concorrenza. Non manca invece il sistema Smartkey, molto pratico e che consente di aprire anche il vano sottosella e lo sportello del serbatoio dimenticandosi tranquillamente la chiave elettronica in tasca. Un cicalino segnala anche se ci allontaniamo dal mezzo essendoci dimenticati di spostato il blocchetto sulla posizione off. Il motore ¨¨ il noto monocilindrico che condivide con l¡¯Xmax 300. Il Bluecore da 292 cc ¨¨ capace di 28 Cv a 7.250 giri/min e di una coppia massima di 29 Nm a 5.750, con una discreta accelerazione ed una velocit¨¤ massima identica al limite autostradale di 130 km/h ed ¨¨ abbinato al controllo di trazione, disinseribile.
Si guida con la patente da auto
¡ª ?Iniziamo da un dettaglio tutt¡¯altro che secondario: saliti in sella si nota subito quel pedale del freno "furbo", che per non dare fastidio se non si utilizza resta alto e spostato a sinistra verso il tunnel centrale, cos¨¬ da poter tenere il piede comodamente come se non ci fosse (di contro non ¨¨ comodissimo se lo si vuole utilizzare), ma insieme alla doppia ruota anteriore consente di ottemperare a quanto previsto per l¡¯omologazione L5e-A, che si traduce nella possibilit¨¤ di utilizzare il Tricity 300 anche con la sola patente B, malgrado la cilindrata sia oltre i 125 cc.
Come va
¡ª ?Altro dettaglio che notiamo fin dai primi chilometri ¨¨ la differente concezione del blocco sospensioni, quello che sugli scooter a tre ruote permette di fermarsi al semaforo senza appoggiare i piedi a terra. ? meno vincolante di quello dell'avversario di casa Piaggio, agisce infatti con un meccanismo elettroattuato nella parte alta del sistema, senza bloccare le sospensioni. Si pu¨° inserire quando la velocit¨¤ ¨¨ inferiore ai 10 km/h e consente alle ruote di copiare meglio le asperit¨¤ e garantisce quindi una maggior stabilit¨¤. Qui si utilizza ai semafori, per¨° a veicolo fermo ¨¨ meno ¡°solido¡± il sostegno, suggerendo di utilizzare il cavalletto centrale, non solo per le soste pi¨´ lunghe o per la manutenzione. Il sistema standing assist si attiva con in tasto sul lato sinistro del manubrio, scelta che ci piace, perch¨¦ si evitano interazioni con l'acceleratore, che sarebbero pi¨´ difficili da gestire. Dal punto di vista dinamico il Tricity ¨¨ promosso senza lacune. La doppia ruota anteriore consente un angolo di piega di ben 38¡ã in totale sicurezza, ma anche i classici difetti di gran parte dei veicoli a tre ruote, come la frenata meno incisiva di un equivalente scooter ¡°classico¡± con la singola ruota anteriore, qui si sente decisamente meno, grazie ai tre dischi freno di generoso diametro, che consentono spazi di frenata contenuti e uno sforzo alle leve pi¨´ che accettabile. In questo giova la presenza di un sistema di frenata combinata, con i tre comandi (due leve e pedale) che agiscono tutti sul tris di pinze e dischi, quindi consentendo di applicare la forza necessaria suddividendola. Generoso ¨¨ anche l¡¯angolo di sterzo, di 72¡ã, che garantisce di manovrare molto bene in spazi stretti, malgrado la lunghezza elevata dello scooter. Lunghezza che rende di contro il Tricity 300 molto stabile sul veloce. Non teme nemmeno le tante buche che si sono aperte sul manto stradale a seguito della tanta pioggia caduta nelle settimane della nostra prova. La doppia ruota anteriore ¨¨ infatti meno sensibile a gradini e dislivelli, garantendo una sicurezza decisamente maggiore. In autostrada il vantaggio ¨¨ pi¨´ contenuto, ma resta quello di una elevata stabilit¨¤, anche quando si sorpassano o si viene sorpassati da mezzi pesanti, lo scooter non accenna mai a muoversi. Buona anche la protezione aerodinamica, anche se, per un utilizzo autostradale intenso ¨¨ meglio adottare un plexy pi¨´ alto. Peccato non avere una regolazione, anche di quelle che richiedono attrezzi per farlo. Come gi¨¤ accennato ¨¨ da lode la capacit¨¤ del sottosella (43,5 litri), che ha una forma che garantisce la possibilit¨¤ di stivare due caschi integrali, ma anche un casco, uno zaino di un Pc ed una tenuta da pioggia, relegando il bauletto ad optional quasi superfluo. Peccato invece per l'assenza di un vano, anche piccolo, nel retroscudo. La presa 12 volt impone quindi la presenza di cavi che portino la corrente verso una tasca della giacca o un eventuale supporto al manubrio per caricare il proprio cellulare.
Conclusioni e prezzi
¡ª ?Quanto ai consumi, il dato dichiarato da Yamaha ¨¨ di 3,3 l/100 km nel ciclo combinato. Nel nostro test di durata abbiamo concluso con un dato medio molto vicino a questo valore, con una percorrenza di?circa 32 km/l come valore rilevato. Sono stati molti i chilometri percorsi in autostrada a 110-120 km/h, velocit¨¤ ideale da tenere, perch¨¦ oltre il motore gira molto alto e l'efficienza cala drasticamente. La velocit¨¤ massima ¨¨ di 140 km/h indicati, ma a questa andatura il consumo scende sotto i 20 km/l. In chiusura il prezzo, che ¨¨ di 8.999 euro ed il Tricity 300 ¨¨ disponibile in tre colori. Oltre a questo Petrol Blue, troviamo poi il Sand Grey ed il Power Grey.
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Piace: Stabile in ogni condizione, ma anche maneggevole e pratico in manovra grazie all'ampio angolo di sterzata; parco nei consumi, sottosella con capienza e forma da lode
Non piace: Strumentazione un po' datata nell'impostazione (e priva dell'autonomia), pedale del freno quasi inutilizzabile.
Scheda tecnica
Yamaha Tricity 300
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